Paolo Bassani, collaboratore di Lèucade |
Paolo Bassani: Quando la poesia diventa momento di vita (CD). Liriche di Paolo
Bassani. A cura di Renzo Uccello
Sono
pochi quelli che fanno della propria vita un’opera d’arte e Paolo Bassani può
esserne considerato, a buon diritto, lo scrittore più rappresentativo. Ho avuto l’opportunità di
conoscere questo polivalente autore tramite le sue pubblicazioni sul blog Alla volta di Lèucade di cui è un attivo
collaboratore di apprezzante inventiva e creatività. Un dire, il suo, franco, schietto,
musicalmente avvincente, di una poesia attiva, d’impegno, sana, sociale ma
soprattutto frutto di un amore sviscerato per la sua terra che vive come
un dono divino. Ho ricevuto sabato
22.04.2017 il suo cd “Quando la poesia
diventa momento di vita” in cui figurano in pdf tutti i suoi libri, tra cui
Riverbero, opera intensamente lirica
e zeppa di affondi vicissitudinali, e
le pubblicazioni oltre agli articoli di giornale dedicati alla sua poesia. Così
si esprime il poeta nella lettera che l’accompagna: “… Questo cd mi è
particolarmente caro perché riepiloga la mia intera vita letteraria”. Mi sono
messo subito davanti al video per gustarmi i suoi scritti carichi di amore, di
ricordi, di storia, di impatti emotivi e slanci iperbolici. La prima cosa che colpisce
è la fluidità del dire; la semplicità della comunicazione che arriva con
immediatezza a scatenare quelle emozioni che si provano davanti ad una sincera
confessione narrativa o ad un verso sanguigno uscito da un’anima in preda ai
ricordi di antiche primavere o a fatti che più hanno inciso sulle sue vicissitudini:
“Davanti alla
grazia d’un fiore si avverte una dolcezza, un’armonia interiore che
appaga e fa sperare un mondo di bellezza e sogni. Si avverte, quindi, il
desiderio di salutarlo anche con il verso:
AL FIORE
Nessuna mano
potrà mai
eguagliare
la tua grazia,
o fiore.
Dalla terra
nasci
ma soffio di
cielo sei.
Nel delicato
tuo profumo,
nello splendore
dei colori
uno squarcio di
sereno apri,
e nel grigiore
attimo di
quiete infondi,
inno alla bellezza,
canto
d’armonia.
(…)
IL FIORE NEL VASO
A te
voglio donare
un fiore
simbolo
d'amore.
Ha la luce
del sole
il calore
del fuoco
il profumo del
cuore.
(…)”.
Semplicità come maturazione, come forza di umana
fattività, che si raggiunge dopo anni di studio e di lavoro, quando ci si
accorge che è più difficile dire semplice che complesso. Questa è la semplicità
di Bassani, il suo marchio di fabbrica; la grande capacità di far intendere
ictu oculi ciò che sgorga da un cuore pieno di vita:
“Anch’io ricordo
qualche immagine della guerra: avevo quattro anni nel 1944, quando i tedeschi
entrarono in casa ( a Castagni Grossi, una sperduta località boscosa della
campagna caprigliolese ove la mia famiglia era sfollata) e con le armi puntate
costrinsero tutti, adulti e bambini, ad uscire di casa. Cercavano un
partigiano. Per fortuna non lo trovarono: lo zio Ermanno lo aveva nascosto in
una nicchia segreta della casa…”. Un’anima che per un’intera esistenza ha
sentito il bisogno di mutare in arte gli abbrivi che le covavano dentro:
L’ ARCOBALENO DELLA VITA
(a Madre Teresa
di Calcutta)
La
tua vita è stata il più bel dono
come
raggio di sole nella notte,
sorgente
d’acqua pura che disseta,
sorriso
nel preludio del sereno,
annuncio
di speranza nel futuro,
dolce
tenero abbraccio che conforta.
(…)
Si,
sei stata davvero arcobaleno
di
luce e di speranza per la vita
di
chi più nulla aveva da sognare.”.
Un racconto infinito, di avvenimenti,
simboli, abbrivi, storie, doni di ispirazioni calde e riposate; di impennate
emotive coinvolgenti; di una storia contenuta tutta in questo cd che io ho
avuto il privilegio di avere in dono per potermelo godere nella sua plurima
complessità umana:
25 APRILE
(Nel suono di campane)
Ricordo quello scampanio
festoso:
come un garrito vibrava
nell’aria
profumata dalla
primavera.
Dal colle s’apriva a tratti,
ora scivolando giù nella valle
ed oltre a seminarsi nel piano,
ora salendo nel silenzio dei
boschi
a far eco lontana
nei monti.
Le campane si erano slegate
con la voce del sabato santo.
Erano state meste per tanto:
negli anni di guerra
solo a martello avevano sonato,
scandendo i rintocchi della
tragedia.
Ma fremevano i bronzi quel
giorno
come cuori generosi
impazienti
d’annunciare la gioia,
insieme al tricolore
finalmente libero
nel vento
sull’antica torre.
Corse mia madre,
mi
strinse al suo petto;
e lagrime brillarono nel sole
come fresche gemme di rugiada
in quel mattino di
primavera.
(…).
Chiudere
il mio scritto con il riferimento ad uno dei libri più avvincenti per il suo
calore storico e umano non è certamente inopportuno:
DA “FOGLIE DI CASTAGNI”
“… Si intermezzano significative
poesie di Bassani-poeta a completare e rendere emblematica l’opera. E credo sia
cosa ottima, a livello documentaristico e poetico, proporvi parte di quella
composizione che chiude il racconto con un titolo sacro: Patria; un profumo di
parole che sanno di buono, di umano, di fratellanza, di amore; dove il poeta ha
abbarbicato le radici, perché, là, libertà e legge non hanno bisogno di custodi
in quanto fanno parte dell’uomo della terra” (dalla recensione di N. Pardini).
ALLA MIA PATRIA
La
mia patria è qui
in
questa terra
aperta
sulla valle
nel
verde di pini
d’olivi
e di castagni;
qui
dove a giugno
immense
macchie di ginestre
s’accendono
di sole
e
lontani profumi
il
vento leggero
del
meriggio
esala;
(…)
qui
dove le case
non
hanno cancelli
reti
o muri intorno
ma
l’uscio sempre aperto;
dove
il nascere
il vivere
il morire d’ognuno
è
per tutti
un grande evento.
Nazario Pardini
Carissimo Nazario,
RispondiEliminacon emozione ho letto lo scritto dedicato alla mia poesia. E' una testimonianza importante che valorizza i miei semplici versi e che ho inserito tra i documenti più cari.
Al più vivo ringraziamento unisco l'augurio di ogni bene.
Paolo Bassani
Splendida recensione del nostro Nazario di un'Opera che sceglie la semplicità del dire. E, come asserisce il nostro condottiero, nella società moderna è raro scegliere la semplicità. Occorre grande respiro artistico - e le liriche di Paolo Bassani, che non conosco, lo dimostrano, per affrontare temi sociali, quotidiani e personali con tanta limpidezza d'immagini, fluidità di parole e impeto autentico. Sono rimasta affascinata da questo Poeta - fanciullino, che affronta tematiche universali rendendole lievi e sanguigne - mi si perdoni l'ossimoro - e concedendoci di avvicinarci al suo afflato in modo diretto, senza barriere linguistiche.
RispondiEliminaPoesia che a tratti, nei contenuti, echeggia il grande Quasimodo, e che convince e coinvolge. Un plauso immenso a Nazario e un caloroso grazie all'Autore.
Maria Rizzi