Giusy Frisina, collaboratrice di Lèucade |
ROSSO MARE
Il mare oggi mi ha mostrato il suo sangue vivo
per le ferite inferte dal sole
sul tessuto amaro bluastro del suo tramonto
O forse sfoggia il suo frammento prezioso
Il mare oggi mi ha mostrato il suo sangue vivo
per le ferite inferte dal sole
sul tessuto amaro bluastro del suo tramonto
O forse sfoggia il suo frammento prezioso
d'oro rosso- smalto di
fata ramata
che ora oscilla nello sguardo
stregato
ed é forse solo negli occhi intenti
ed é forse solo negli occhi intenti
e
struggenti di luce che esplode
prima di fuggire
Poi sono lastre di fuoco sull'onda
che sembra fermarsi per sempre...prima di fuggire
Poi sono lastre di fuoco sull'onda
Ma è morte infinita soltanto
il suo non poter morire
Giusy Frisina
Versi che sembrano aprire un teatro dove morte e vita s’incontrano all’infinito. Sono vivi, Giusy, il tuo sole e il tuo mare: l’uno ha fuoco che al tramonto ferisce, l’altro è bagnato di sangue e le ferite accoglie come fossero frammenti d’oro da regalare ad occhi “struggenti di luce”. E c’è chi esplode e fugge, ma non sai se a farlo è una luce o una “fata ramata”. Sì c’è vita e c’è morte infinita nell’onda coperta di lastre di fuoco, in quell’onda che sembra fermarsi ma non può, perché non può morire.
RispondiEliminaPer la tua poesia un piccolo omaggio; per te, se vuoi, un abbraccio grande
Rosellina