Vasi comunicanti
Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade |
Supponiamo che il principio dei vasi
comunicanti
rappresenti i ritmi della vita
e immaginiamo due cilindri che si
sviluppano in altezza
uno per la felicità e l'altro per
l'infelicità.
Avendo per base un contenitore comune
vedremo che i due cilindri sono sempre
pieni allo stesso livello
può però cambiare il diametro di questi
cilindri:
il più ampio è il peso dell'esistenza
il più stretto è invece la leggerezza.
Oppure possiamo vedere il nostro esistere
come un insieme di liquidi
che non hanno la stessa densità
i momenti felici, essendo più leggeri
tendono a disporsi in superficie
e a costituire quella sottile pellicola
protettiva
che copre il liquido più pesante.
Deduciamo che, anche se poca, la nostra
felicità
nel primo caso arriva sempre allo stesso
livello dell'infelicità
nel secondo caso, viene sempre a galla e
copre tutto il resto.
Ma la vita non è un liquido e non ristagna
va sempre dove deve andare
e non si differenziano per densità la felicità
e l'infelicità!
Alla fine, abbiamo solo tempo che passa
veloce o lento.
Vale però la pena pensare
che qualunque sia la nostra situazione
non vi è mai ragione
per non cedere alla meraviglia dell'alba
o per non godere di un volo di rondini a
primavera!
Claudio Fiorentini
5 giugno 2017
(inconsapevole omaggio a Alberto Blanco)
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