Lino D'Amico |
La
soglia del mio ieri
Smarriti pensieri nel vuoto di
un nulla,
rimbalzano nel rincorrersi
delle stagioni,
interrogano oracoli zitti,
inerti apparenze sulla soglia
del mio ieri,
dissodato dal vomere del tempo
che inesorabile si sfalda,
svanisce tra utopia e realtà
in un vago altrove di silenzi,
ostaggio di un destino di incognita regìa.
Il caro Lino D'Amico ha ridotto la lunghezza delle sue liriche, pur mantenendone i tratti distintivi. E' immaginifico, ricco di similitudini, sicuramente legato a una sorta di 'orfismo' che lo spinge a volgersi ineluttabilmente verso le stanze del passato. La cifra più breve mi sembra un abito più adatto al suo recitare e mi trasmette emozioni ancora più vere e profonde. Grazie, Amico caro...
RispondiEliminaMaria Rizzi