Sandro Angelucci, collaboratore di Lèucade |
Scrivere un’introduzione a questa poesia
sapendo che Francesco Casuscelli l’ha prodotta a seguito di un nostro
edificante contatto telefonico è difficile ed allo stesso tempo semplicissimo.
Difficile
perché può condizionare, semplice perché il conversare è stato davvero
autentico.
Com’è
dato leggere incipitariamente: “…abbiamo strappato il velo della sconoscenza” -
neologismo di rara efficacia: oggi si tende a sconoscersi non a ri-conoscersi
-. Approvo in toto il suo uso: appropriato, attuale e insostituibile. E
accolgo, con personale gratificazione, la nascita di questa amicizia.
Mi
ha fornito - come scrive Francesco - la possibilità di sperimentare un tempo
diverso, un tempo “sottratto al consumo”.
Auguro,
con obiettività, ai lettori, di cogliere proprio questo aspetto nella fruizione
dei versi che seguono. Buona lettura.
Ora che abbiamo strappato
il velo della sconoscenza,
ascoltando le nostre voci, i silenzi
e inteso il profondo
suono delle nostre anime
lasciamo che qualche parola
possa ancora vagare nel cuore
e sia come uno zefiro
per portare lontano il calore
dell'amicizia appena sbocciata
in quel giardino della poesia e della vita
dove si dilata il piacere di conoscere
poiché il tempo dedicato al dialogo
è tempo sottratto al consumo
Francesco Casuscelli
Caro Sandro e caro Francesco sono felice di questo vostro decisivo " strappo alla sconoscenza" , del "tempo dedicato al dialogo" e non al consumo formale, ma colmo -stima reciproca- la quale veicola appunto la conoscenza per divenire nel tempo proiezione insita verso -l'altro- per quanto di positivo in questi si riscontra dove l'io soggiorna amichevolmente e piacevolmente elevandosi reciprocamente. Nella sua semplicità la poesia è un capolavoro di inno all'amicizia vera. Un sincero saluto e un sentito abbraccio poetico e di amicizia. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaOggi viviamo il tempo della "sconoscenza", a dispetto della tanto declamata "civiltà delle comunicazioni" che abbiamo creato. E' il tempo della "vita inautentica" di cui illustri filosofi parlano, dipingendolo come un destino irreversibile, mentre la scelta è nostra, di noi esseri umani. E' giunta l'ora di reagire. Occorre invertire la rotta e tornare al tempo della CONOSCENZA, al tempo dell'AUTENTICITA', al tempo di quei Padri che abbiamo ritenuto ingenui, ma che invece erano sapienti e non credevano come noi alla Befana! Qui non si tratta di essere reazionari. No! noi abbiamo seminato distruzione e, per una serie di ragioni storiche, era necessario farlo, ma c'è un tempo per distruggere e un altro per costruire. E' l'equilibrio che si deve coltivare. Grazie a Sandro e a Francesco che ci mostrano con semplicità disarmante come ancora si possa essere umani.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Caro Franco, nel Tuo intervento hai detto delle verità inconfutabili in modo incisivo e toccante delle quali sono totalmente in sintonia. E' vero, oggi e tempo di ricostruire l'uomo nella sua essenza umana, nella sua conoscenza,autenticità e dignità di essere pensante fatto a Sua immagine. Spesso tra me e me sussurro a me stesso che questo modo di vivere che l'uomo stesso si è dato non è certo quello per cui il Creatore l'ho ha posto in essere. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaUna poesia semplice nel significante ma non semplicistica questa di Francesco Casuscelli. E che sia semplice, arrivante, è fondamentale dato il suo significato. Con pochi, ma altamente lirici versi, il Poeta richiama l’attenzione del lettore sull’importanza della Conoscenza, quella vera, quella che si contrappone alla “sconoscenza”, neologismo di grande efficacia, la Conoscenza quale presupposto irrinunciabile per la nascita della vera amicizia. Perché la Conoscenza si basa di un rapporto diretto, sull’ascolto delle “voci” e dei “silenzi”, del detto e del non detto, persino di un sospiro, che tanto può suggerire ma che non può essere udito attraverso un rapporto virtuale, un SMS, un messaggio di posta elettronica, un post su di un social network.
RispondiEliminaMessaggio di grande impatto e di grande significato da trasmettere soprattutto alle nuove generazioni, ché la Conoscenza, quella vera, si basa sul “dialogo”, il solo che “sottrae tempo al consumo” (come sottolineato nella pregnante chiusa) e al consumismo, quindi, a causa del quale ormai “consumiamo” (mi si perdoni il bisticcio di parole), nel senso di “sciupiamo”, la maggior parte della nostra vita.
Grazie a Francesco Casuscelli e a Sandro Angelucci, che ho il piacere di “conoscere”!
Ester Cecere