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lunedì 14 agosto 2017

ANTONIO SPAGNUOLO: "IN MEMORIA DI ELENA"

XII

Inutile urlare il tuo nome contro le pareti.
Inutile urlare ed attendere:
non sei per me altro che l’eco
della mia voce, diventata roca,
delle mie lacrime sempre più cocenti,
del mio sguardo errabondo.
Anche la luce aveva un suono per noi,
ora è silenzio ove impazzisce il ricordo,
e il tempo ricompone memorie
roventi
mentre l’ombra si allontana.


(da In memoria di Elena)

2 commenti:

  1. Cocente, lacerante ricordo di un amore. Non v'è spazio per la speranza dell'assunto di Sant'Agostino: "la gioia di averLa avuta è più grande del dolore di averLa perduta", ma il Poeta è falena, che sbatte le ali contro le pareti del cuore rimasto solo. E tesse versi di infinita bellezza per Elena: "Anche la luce aveva un suono per noi"... quanto è vero! L'amore trasforma le sensazioni, le inverte, le scompone e le ricompone. L'amore è forse l'eco della voce di Dio, d'ogni dio, anche quello in cui si teme di non credere. Versi di sangue e sogni quelli di Umberto, che danno ulteriore prova della sua grandezza di Poeta e di Uomo. Nel ringraziarlo gli auguro giorni sereni...

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  2. Errata corrige: Della grandezza di Antonio Pagnuolo. Sono mortificata!
    Maria Rizzi

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