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sabato 19 agosto 2017

MARIA RIZZI: "LA GUERRA DI OGGI"

LA GUERRA DI OGGI

Maria Rizzi,
collaboratrice di Lèucade

L’ISIS definisce se stesso come ‘stato’ e non come gruppo.  Usa metodi violenti, controlla tra Iraq e Siria un territorio esteso approssimativamente come il Belgio e lo amministra autonomamente, ricavando dalle sue attività i soldi necessari per sopravvivere. Teorizza una guerra totale e vuole un califfato, non si sa bene dove. I suoi capi sono molto ambiziosi. Per capire la storia dell’ISIS serve introdurre tre personaggi: il primo, conosciuto da tutto il mondo per gli attacchi terroristici dell’11 settembre è Osama Bin Laden , di origine saudita, che è stato a lungo capo di Al Quaida. Il secondo è un medico egiziano, Alzawari, che ha preso il posto di Bin Laden dopo la sua uccisione; il terzo , Al Zarqawi, un giordano che dagli anni ’80 -’90  è stato uno dei rivali di Bin Laden. Nel 2000 quest’ultimo decise di fondare un suo gruppo, con obiettivi diversi da quelli di Al – Quaida. Egli voleva provocare una guerra civile, sfruttando la complicata situazione dell’Iraq. La strategia di Al Zarqawi è quella di portare avanti una campagna di sabotaggio continuo a siti turistici, a centri economici di stati musulmani per creare una ‘rete della violenza’. Nel 2013 il gruppo si estese in territorio siriano e prese il nome di ISIS. Questo gruppo non dipende per la sua sopravvivenza da paesi stranieri. Ha cominciato a vendere l’elettricità al governo siriano e ha messo in piedi un sistema per esportare il petrolio siriano conquistato durante le offensive militari. I soldi li usa per gli stipendi dei suoi miliziani. Più di 30.000 combattenti hanno aderito alla causa. In Siria e Iraq circa 3000 europei combattono per lo stato islamico. Spesso sono ragazzi in cerca di lavoro, partiti da Londra, Bruxelles, attratti dalla loro propaganda.  Il Weshinton Post avrebbe individuato in Turchia una eventuale città, dove i jadisti avrebbero comprato delle loro attrezzature. Internet, video, foto, pagine social da twitter e facebook, da youtube ai semplici blog, sono mezzi per diffondere la propaganda del terrore. Gli sforzi per diventare un marchio del terrore si realizzano anche attraverso gadget, riviste, abbigliamento. In Iraq cresce l’opinione che gli USA usino l’ISIS come scusa per intervenire di nuovo in Medio Oriente, ma un documento del Cairo sostiene che il terrorismo  islamico nasce dal movimento salafita.
Al – Baghdadi è molto carismatico. Si sa che è nato a Samarra nel 1971. Il resto è un mistero. I suoi miliziani lo dipingono come discendente diretto del profetto Maometto.
Si sospetta che lo stato Jihadista rappresenti l’organizzazione più ricca del mondo  e rappresenti una minaccia globale… basta pensare agli attentati degli ultimi tempi, commessi in luoghi non sospetti come i musei, le spiagge, i locali, la Rambla. Come possiamo difenderci?


                                                  Maria Rizzi 

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