La poetica di Paolo Bassani
Note di Maria Luisa Tozzi
Paolo Bassani, collaboratore di Lèucade |
La poesia di Bassani prende per mano, accompagna all’autoriconoscimento. Essa non è tuttavia sterile rimpianto del già stato, ma è la mappa di un percorso verso la nobiltà interiore (a volte sorvolata, a volte ignota) dell’uomo.
Soltanto
in un secondo tempo avrà valore “sociale”, ma qui l’evocazione ha soprattutto
la funzione di ritrovare l’archetipico eden, l’incanto del misticismo nel
santuario dell’uomo e della natura.
Dunque
il racconto del personale lirismo diventa esemplare, necessario per accendere
una fiamma di lucerna, per illuminare il vivere vacillante, abbagliato da luci
artificiali, che alterano colori, cancellano firmamenti, lasciano al buio della
solitudine o dell’aggregazione vociante.
La
poesia allora si fa urto interiore, soprassalto, che valica frastuoni e
ignoranza; si fa chiarimento,”entusiasmo del tempo”, comunione storica e di
sangue con la Vita
passata presente e a venire; è tenero
rannicchiarsi nella culla natalizia di muschio e fieno, di cotone quale neve,
di segno che ogni essere può rintracciare; è attesa di un arrivo che accadrà (Via Francigena). Si può – dice il poeta – risorgere da campi di sterminio:
dissetando il venditore di cianfrusaglie, che nasconde un silenzio lontano;
spaccando pietre o arando, gettando il seme, giacché nessuno sa dove esso finisce; si può sperare.
Prima
che tutto passi o sia distrutto, bisogna recuperare il filo, entrando
nell’anima perenne della natura - come il pastore nel vento fra l’erica - chinati sulle anse del fiume, che scorre nel suo viaggio (così l’uomo), ma è specchio
inviolato di alberi e vita (così l’eden).
Questa
Poesia, linguisticamente soave, apparentemente memoriale, autoreferente, è
invece educativa, raccoglie un mito, armonicamente metamorfico, in cui è
possibile credere: giacché sarebbe sofferente e disperata ogni conclusione
(anche esistenziale) se la Vita
non fosse spiegata e poi amata. E tale è il compito, secondario in apparenza,
di questo struggente lirismo.
Maria
Luisa Tozzi
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