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martedì 31 ottobre 2017

EMANUELE ALOISI: "SPIGHE DI GRANO"

L’autore ha avuto l'onore di conoscere il grande pittore, di origine calabrese, Azzinari, detto il pittore del vento.  Nel vedere le sue tele, di getto, ha scritto questo testo. Ma, in verità, questo è il classico testo che scrive, da quello che confessa,  rapidamente e inconsapevolmente.....

Spighe di grano

Come spighe di grano
siamo gli uomini
prima di nascere dei semi
di grano e spighe d’altra terra
di un altro canto tra le zolle
e tra i colori di papaveri
dei cardi
e delle spine di altri voli
dei canti in cielo di farfalle
ai piedi forbici taglienti
agli apici dorate voci
tra l’ombre nere delle querce
rosari pregni di fantasmi
e gocciole di pioggia sugli steli
sulle lenzuola delle viola
di ciclamini in bellavista
e chini tamerici silenziosi.

Come spighe di grano
siamo gli uomini
spostati
tra tempestose cime
e mari tumultuosi di coralli
agnelli muti, ignare offerte
altari ornati di candele
e lucciole
disperse sugli scogli
belati
e dissacrati sacramenti.

Sussurra il vento
Il luccichio dell’oro
di notte sussurrando
tra le stelle
portando chicchi ovunque
in altre terre, in altri campi
dove la pioggia danza
uguale
e sgocciola succose gocce
di melograni appesi
abeti spenti all’orizzonte
e voli di farfalle sempre uguali
papaveri
e veli rossi di vestiti
agnelli privi di una voce
nelle carezze delle mani
di un vento uguale
tra le corde,
destino che non è diverso
come l’avverso campo.

Come spighe di grano
siamo gli uomini
ricolme urne
di cenere, l’ignoto che sfavilla
scintilla
nell’incessante vento
che pregno
sussurra impavido divino.






5 commenti:

  1. Grazi a Leucade e al prof. Pardini. Ho scritto davvero questa lirica di getto pensando solamente alla sonorità del vento, cercando di riprodurla con le parole. Emanuele Aloisi

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  2. È proprio vero che gli uomini sono come spighe di grano, che nascono sapendo di dover portare frutto prima di incontrar la falce.

    Metafora formidabile dell'essenza della vita umana, in balia del vento: un destino pregno del mistero divino.

    Commovente il delicato "memento mori" espresso con l'immagine delle "urne di cenere". Tutti gli uomini torneranno ad essere cenere, a prescindere da quanto si inorgogliscano di effimeri orpelli o da quanto siano buoni frutti.

    Questa poesia di altissimo valore esistenziale ed eleganza eccezionale nell'uso sapiente e forte dell'immaginario, più che semplicemente letta, merita di essere meditata.
    Più e più volte.

    Potrei ancora molto, ma questa è solo una prima lettura. Adesso è il momento di meditare.

    LA PIUMA DEL PETTIROSSO.

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    1. Grazie per il suo commento, meritevole di essere definito la recensione di un esperto. Sono colpito dalla capacità mostrata di entrare in un testo, mi rendo conto, poco esplicativo se non nell'uso delle immagini e delle metafore. La ringrazio per l'onore attribuitomi di aver composto una lirica di valore e di stimolo alla meditazione. Emanuele Aloisi

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  3. Una poesia intensa come una folata di vento, ricca delle immagini che caratterizzano i quadri fonte d'ispirazione per il poeta. Versi sciolti con profonde metafore sull'uomo e sull'umanità con le sue contraddizioni e i contrasti tra il bene e il male. Grazie Emanuele per questo dono poetico e grazie al professore Nazario Pardini per ospitare su queste pagine nuove voci poetiche.

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    1. Grazie Francesco, onorato e grato delle tue parole. Emanuele.

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