L’autore ha avuto l'onore di conoscere il
grande pittore, di origine calabrese, Azzinari, detto il pittore del
vento. Nel vedere le sue tele, di getto, ha scritto questo testo. Ma, in verità, questo è il classico testo che scrive, da quello che confessa, rapidamente e inconsapevolmente.....
Spighe
di grano
Come
spighe di grano
siamo
gli uomini
prima
di nascere dei semi
di
grano e spighe d’altra terra
di un
altro canto tra le zolle
e tra
i colori di papaveri
dei
cardi
e delle
spine di altri voli
dei canti
in cielo di farfalle
ai
piedi forbici taglienti
agli
apici dorate voci
tra l’ombre
nere delle querce
rosari
pregni di fantasmi
e
gocciole di pioggia sugli steli
sulle
lenzuola delle viola
di
ciclamini in bellavista
e
chini tamerici silenziosi.
Come
spighe di grano
siamo
gli uomini
spostati
tra
tempestose cime
e mari
tumultuosi di coralli
agnelli
muti, ignare offerte
altari
ornati di candele
e
lucciole
disperse
sugli scogli
belati
e
dissacrati sacramenti.
Sussurra
il vento
Il
luccichio dell’oro
di
notte sussurrando
tra le
stelle
portando
chicchi ovunque
in
altre terre, in altri campi
dove
la pioggia danza
uguale
e
sgocciola succose gocce
di
melograni appesi
abeti spenti
all’orizzonte
e voli
di farfalle sempre uguali
papaveri
e veli
rossi di vestiti
agnelli
privi di una voce
nelle
carezze delle mani
di un
vento uguale
tra le
corde,
destino
che non è diverso
come
l’avverso campo.
Come
spighe di grano
siamo gli
uomini
ricolme
urne
di
cenere, l’ignoto che sfavilla
scintilla
nell’incessante
vento
che
pregno
sussurra
impavido divino.
Grazi a Leucade e al prof. Pardini. Ho scritto davvero questa lirica di getto pensando solamente alla sonorità del vento, cercando di riprodurla con le parole. Emanuele Aloisi
RispondiEliminaÈ proprio vero che gli uomini sono come spighe di grano, che nascono sapendo di dover portare frutto prima di incontrar la falce.
RispondiEliminaMetafora formidabile dell'essenza della vita umana, in balia del vento: un destino pregno del mistero divino.
Commovente il delicato "memento mori" espresso con l'immagine delle "urne di cenere". Tutti gli uomini torneranno ad essere cenere, a prescindere da quanto si inorgogliscano di effimeri orpelli o da quanto siano buoni frutti.
Questa poesia di altissimo valore esistenziale ed eleganza eccezionale nell'uso sapiente e forte dell'immaginario, più che semplicemente letta, merita di essere meditata.
Più e più volte.
Potrei ancora molto, ma questa è solo una prima lettura. Adesso è il momento di meditare.
LA PIUMA DEL PETTIROSSO.
Grazie per il suo commento, meritevole di essere definito la recensione di un esperto. Sono colpito dalla capacità mostrata di entrare in un testo, mi rendo conto, poco esplicativo se non nell'uso delle immagini e delle metafore. La ringrazio per l'onore attribuitomi di aver composto una lirica di valore e di stimolo alla meditazione. Emanuele Aloisi
EliminaUna poesia intensa come una folata di vento, ricca delle immagini che caratterizzano i quadri fonte d'ispirazione per il poeta. Versi sciolti con profonde metafore sull'uomo e sull'umanità con le sue contraddizioni e i contrasti tra il bene e il male. Grazie Emanuele per questo dono poetico e grazie al professore Nazario Pardini per ospitare su queste pagine nuove voci poetiche.
RispondiEliminaGrazie Francesco, onorato e grato delle tue parole. Emanuele.
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