Ti rividi
Ti rividi e ne fui assai felice,
o amore. Ed io, lì, silente stando,
miravo te e la risorta fenice
dentro di me; ed il mio cuor, palpitando,
si risvegliò insino alla radice.
E anche tu mi guardasti come quando
amar fu cosa in noi liberatrice.
Ma questo fu. E con oggi, riprovando
un sentimento vivo più che mai,
capii, soltanto dopo tanto tempo,
che il vero amore non perisce mai.
Ma come potrò averti se gli Dei,
già dall'arcano e fierissimo tempo,
ti tolsero dai freddi palmi miei?
Grazie Nazario per aver pubblicato questa mia poesia. In realtà non so come ringraziarla... Quindi s'immagini un grazie non dicibile a parole. Mi dà immensa gioia essere sul suo blog.
RispondiEliminaRiccardo Andrea Ghidetti