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martedì 26 dicembre 2017

GIUSY FRISINA: "MARE DI DICEMBRE"

MARE DI DICEMBRE

Traspare dagli alberi secchi
Dal treno che sfonda le crepe dell'aria di brina
La vivida macchia di sole
Mi abbaglia improvvisa
E accade che un 'onda di luce trasfonda
Un senso di vago splendore
Di stella che inoltra
Di oro e d'azzurro profondo
S'inventa un Natale da mitica spiaggia
E un bimbo che nasce da grotte di profughe sponde
Straniero ancora  discende
.

6 commenti:

  1. Bella poesia, armoniosa, ispirata, non costruita. Complimenti.

    Carla Baroni

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  2. Bello questo lampo natalizio di Giusy Frisina. Il bimbo, "straniero" come quello di un tempo, nasce tra prodigi di cielo "da grotte di profughe sponde". E tutto si rinnova puntualmente, con modalità attuali, infrangendo la piatta esistenza quotidiana. Il cui scenario di "alberi secchi" è non meno attraente e suggestivo della "vivida macchia di sole" che "abbaglia improvvisa", facendosi strada nella nebbia.
    Franco Campegiani

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    1. Grazie dell'apprezzamento e del bel commento. Sto cercando di colegare la poesia con la dimensione "quantica"e mi fa piacere questo incoraggiamento
      Auguri per un tempo migliore.

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  3. Risposte
    1. Il mio incoraggiamento è totale. La dimensione quantica, a mio parere, non è altro che la patria del mistero (ovvero "della realtà") laddove naviga quel pensiero prelogico di cui occorre riappropriarci in ogni ambito della cultura e della vita per uscire dell'"impasse" razionalistico in cui ci siamo impantanati.
      Franco Campegiani

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  4. Hai compreso benissimo, Franco. Grazie infinite.

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