MARE DI DICEMBRE
Traspare dagli alberi secchi
Dal treno che sfonda le crepe dell'aria di brina
La vivida macchia di sole
Mi abbaglia improvvisa
E accade che un 'onda di luce trasfonda
Un senso di vago splendore
Di stella che inoltra
Di oro e d'azzurro profondo
S'inventa un Natale da mitica spiaggia
E un bimbo che nasce da grotte di profughe sponde
Straniero ancora discende
.
Traspare dagli alberi secchi
Dal treno che sfonda le crepe dell'aria di brina
La vivida macchia di sole
Mi abbaglia improvvisa
E accade che un 'onda di luce trasfonda
Un senso di vago splendore
Di stella che inoltra
Di oro e d'azzurro profondo
S'inventa un Natale da mitica spiaggia
E un bimbo che nasce da grotte di profughe sponde
Straniero ancora discende
.
Bella poesia, armoniosa, ispirata, non costruita. Complimenti.
RispondiEliminaCarla Baroni
Bello questo lampo natalizio di Giusy Frisina. Il bimbo, "straniero" come quello di un tempo, nasce tra prodigi di cielo "da grotte di profughe sponde". E tutto si rinnova puntualmente, con modalità attuali, infrangendo la piatta esistenza quotidiana. Il cui scenario di "alberi secchi" è non meno attraente e suggestivo della "vivida macchia di sole" che "abbaglia improvvisa", facendosi strada nella nebbia.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Grazie dell'apprezzamento e del bel commento. Sto cercando di colegare la poesia con la dimensione "quantica"e mi fa piacere questo incoraggiamento
EliminaAuguri per un tempo migliore.
"collegare"
RispondiEliminaIl mio incoraggiamento è totale. La dimensione quantica, a mio parere, non è altro che la patria del mistero (ovvero "della realtà") laddove naviga quel pensiero prelogico di cui occorre riappropriarci in ogni ambito della cultura e della vita per uscire dell'"impasse" razionalistico in cui ci siamo impantanati.
EliminaFranco Campegiani
Hai compreso benissimo, Franco. Grazie infinite.
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