Mia Poesia!
Non hai veste splendente
né brillio di stelle che t'illumini
né raggi di luna
per sognare...
nasce triste il tuo verso
ruba un aquilone
ma non trova sorrisi nell'azzurro...
(…)
La risacca, la bàttima,
il mare, l’orizzonte, i voli, le cadute, gli sguardi, i sogni, la fuga, il viaggio, un’isola lontana, il
faro, gli spazi, la voglia del tutto, di una pluralità che l’animo umano stenta
a contenere, le memorie, le tante memorie, quelle di un’intera vita che vanno e
vengono come i suoni delle onde, ma che sempre presenti scalpitano per tornare
a vivere con il loro patrimonio umano. Questa la polisemica intrusione
dell’anima della Conte; di un’anima che in un momento di redde rationem è volta
a ri-costruire l’intensa successione delle sue ontologiche vicende; e si ama,
si adora, ci si perde in un mondo di tante connessioni, di plurimi accostamenti
emotivi; di panici risvolti simbolici:
Breve brezza a sorpresa
profuma di tiglio
l'aria in pura luce
abbraccia la rosa al gelsomino
con sospiri odorosi...
impregna d'amore la mia fantasia
e lieta nasce la giornata.
In questa storia umana,
fortemente umana, i versi si fanno melodia, sinfonia di un sottofondo flautato; raccolgono tutto il
pathos della poetessa, lo modellano, lo visualizzano, lo contengono e lo
rielaborano per darlo alla pagina in corpi di impatto significante. “Non ha attese il silenzio/nel mezzo della
notte”; “Signore di quest'ora insonne/è un desiderio lontano/che nel
tepore del ricordo/si fa eco fioca di favola d'amore.”; “il
tempo-/fugge insieme a te..../ mentre io leggo nel libro dell'attesa/ le ore
della mia giornata.”… Inquietudine che attanaglia il senso della vita; l’ora
che fugge improrogabilmente senza tener conto del patrimonio dell’essere; azzardi verso isole che potrebbero
appagare deficienze umane, ma che,
troppo lontane per gli sguardi terreni, restano miraggi. Tutto il complesso
gioco della vita è contenuto nella molteplicità di questi canti. Quasi una
rinascita dell’architettura palladiana la stesura di questa plaquette:
semplicità ed equilibrio delle forme. Candore di marmi su ardui colonnati di vicentina memoria. “E’ nel ricordo e nel tempo che gusto
quelle lacrime” afferma Pirandello”. E la Conte si gusta le lacrime del giorno
nei palpiti della sera, quando siamo più raccolti, più disposti a meditare
sulle fragranze verdeggianti o sulle foglie intinte di rubino: Keats affermava: «Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza
delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.». E la poesia della
Conte è vita, la sua vita è poesia. Il suo intento è quello di raccontarsi
attraverso il panorama dei monti o del mare; attraverso i canti degli uccelli
dell’isola; la naturalezza dei cicli naturali; dacché è a questa eterna arte
che affida la sua storia, ad essa che chiede amore per volare “Mia Poesia/ come
anima appena nata!/ hai solo bisogno d'amore/per abbracciare il mondo.”
Anche se gli
interrogativi del nostro esserci non trovano mai soluzioni appaganti: “… ti
chiedi il perché di vita breve/di caduta
gioiosa.../ breve il tuo volo/ senza gioia la caduta.”.
Nazario Pardini
Alcune liriche inedite da
"Risacca"
Sei qui, Madre!
Di altra vita mi dice
quest'ora della notte
cielo che non ha lume
di luna
brillio di stelle
lontane
a vegliare il mio sonno
interrotto.
Ha strano bagliore lo
specchio...
sei qui
ora
Madre!
nello spirito immortale
che è il mio credo e la mia forza
e mi parli.
Della tua fatica di
vivere
mi parli
dei dolori affogati nel
coraggio
mi
ricordi...Madre!
che la vita è bella
ancora
tra le spine del roseto
annoso.
Malioso Madre il tuo
dire a cullarmi
la voce suadente e
sicura di allora
il seno che ritmava
il tuo vivace
conversare...
Ancora da amare quegli
attimi
protetti tra le tue
braccia
a dare conforto al
sonno.
Eco fioca
La luce del giorno
in opalino manto si
dilegua
vaghe stelle in armonia segreta
ingemmano il cielo della sera
Non ha attese il silenzio
nel mezzo della notte
né veglia
né remora
né oblio...
Signore di quest'ora
insonne
è un desiderio lontano
che nel tepore del
ricordo
si fa eco fioca di
favola d'amore.
Quando siamo insieme
Il tempo si dilata
ci avvolge in unico
respiro
gioisce nell'ardore dei
progetti
alla tristezza dei
ricordi soffre.
Nasce per crescere in
noi
sorriso di sole
nell'ora che passa
fuga di nubi sui nostri
pensieri.
Il tempo si assomma e
si divide
nuvola leggera ci
trasporta
in allegrezze d'azzurro
tra i giorni felici
spensierati
andati coi pensieri
della vita...
ma presto fugge- il
tempo-
fugge insieme a te....
mentre io leggo nel libro dell'attesa
le ore della mia giornata.
Profumo di tiglio
Breve brezza a sorpresa
profuma di tiglio
l'aria in pura luce
abbraccia la rosa al
gelsomino
con sospiri odorosi...
impregna d'amore la mia
fantasia
e lieta nasce la
giornata.
L'ora della sera
Nutre il silenzio l'ora
della sera
e copre l'eco della mia
giornata
geme la pioggia sulle tenere gemme
volano breve i colombi
affamati e impazienti
fino al mio balcone.
Ha fretta il buio di
unirsi alla notte
in abbraccio silente..
L'eco dell'onda
Abbracciavo il vento e
la sua voce...
Dal mare rabbioso
sibili infuriavano le
tegole
nel rifugio sotto
tetto..
batteva la finestra
ritmica ossessione...
e la rabbia nutriva
il tempo nebuloso dei
ventanni
e copriva l'eco
dell'onda
sullo scoglio.
Era il tempo dei fili
d'erba
che crescevano in mezzo
alla tempesta.
Rubiamo il sole
Porta gelo al cuore
questa luce
pallido è il giorno in cerca di calore...
rubiamo il sole, amico!
che diventi nostro.
Già gli alberi
stormiscono un richiamo
il mondo attende il tuo
sorriso
per regalarlo alla
giornata .
Apriremo i balconi
all'ombra della sera
che entri la freschezza
della notte
a compensare il giorno!
Ascolteremo il silenzio
al respiro dei nostri
pensieri.
Mia Poesia!
Non hai veste
splendente
né brillio di stelle
che t'illumini
né raggi di luna
per sognare...
nasce triste il tuo
verso
ruba un aquilone
ma non trova sorrisi
nell'azzurro...
Mia Poesia
come anima appena nata!
hai solo bisogno
d'amore
per abbracciare il
mondo.
Voli
Gialle nel sole
arrossate e riarse
farfalle ebbre di
calura..
il vento le disperde
le logora la pioggia...
foglie staccate dal ramo
come parole che non sai
più dire
nel tramonto dell'ora.
Occhi lucenti ancora
guardi ..
rifletti...ascolti
dell'albero le foglie
colorate farfalle a
svolazzare
a raccontare di giorni
felici...
e ti chiedi il perché di vita breve
di caduta gioiosa...
breve il tuo volo
senza gioia la caduta.
Rimarrà un'orma?
Un'orma-memoria -dico-
in questa polvere incivile
a traccia di un
pensiero puro
che nasce là sui monti
tra i castagni
il pino silvestre senza chioma
e l'onda marina di
brioso accordo...
Nelle vie tra i palazzi
e nei cortili
vivi polvere degrado
violenza
corruzione....
Vagheggiare
spazi aperti
luminosi e puri ormai è
precluso
a questo vivere stanco
e prigioniero.
Il rumore- senti?- di catene
che gemono al passo obbligato...
sentore di muffa tutto intorno....
Una parola sola è Vita
che misteriosamente e
rara ci raggiunge.
Rimarrà di Poesia
un'orma?
Edda Conte- da RISACCA (silloge inedita)
Novembre 2017
Grazie, sempre grazie carissimo Nazario poeta! Le tue parole sono l'eco melodioso della mia "risacca".
RispondiEliminaEdda.
Ho ammirato in particolare nella silloge dalla voce multipla questa “VOLI”, che assume un valore universale: i molteplici e multiformi voli della vita, quelli delle farfalle, delle foglie, delle parole…, voli analoghi pur nella loro dissomiglianza. Il volo di vita e di morte, la brevità e gli attimi di gioia fuggente: la sintesi del nostro inquieto vivere.
RispondiEliminaGentile Maria Grazia Ferraris, esattamente così.
EliminaNella risacca dei miei pensieri arriva talora un sentire universale. L'io può diventare facilmente "noi "quando è sincero e attento con sé e con il mondo, in definitiva con tutto il creato.
Ti ringrazio dell'attenta lettura e dell'acuto commento.
Edda Conte.
Tutto in questi versi, che ho avuto il piacere di leggere, ci riporta ad un canto, un corale canto di vita. Non possiamo che rimanere suggestivamente attratti dalla naturalezza e solarità di queste liriche: il suono, l'armonia, la luce, tutto ci affascina e ci coinvolge.
RispondiEliminaC'è un'anima in questi versi, un'anima che si apre per noi a un messaggio forte di amore.
Amore per ciò che ci circonda, amore per la Vita!
Stefania
Grazie, Stefyp ,di questo commento .
RispondiEliminaLo leggo come messaggio di risposta data col cuore ai miei versi nel loro più profondo significato .
Nostalgici rimpianti di ricordi intrecciati punteggiano la risacca di Edda.
RispondiEliminaAnche la poesia ha un cuore e l'orma di un eco richiama lo spirito del sole che la poetessa vorrebbe rubare alla natura.
Sono versi di profonda sofferenza che raccolgono pluri orizzonti di aperture liriche in immagini di straordinaria efficacia.
Grazie Marco! La sofferenza è un'anima costante della Poesia.
RispondiEliminaAscoltarla è come dimostrare amore alla Poesia stessa.
Edda.