Giusy FRisina, collaboratrice di Lèucade |
In questi giorni d’incertezze per la configurazione che prenderà l’anno nuovo nella vita di ciascuno e di tutti, mi piace presentare una vecchia canzone di Leonard. Una canzone non molto nota e secondo me tra le più alte, ritrovata in una raccolta dell’ormai lontano 1979. La musica è una ballata - in cui il violino ha un ruolo fondamentale - che si accompagna a un testo quanto mai pervaso da un profondo spirito religioso, eppure nello stesso tempo calato come un’ancora nella più profonda depressione.
Affacciato alla finestra fra bellezza e disperazione, nella sua giovinezza ormai avanzata - …una vecchia e inguaribile tormentata giovinezza immersa nel suo inquieto ebraismo a rivendicare un amore impossibile… - Leonard recita una sorta di salmo, una preghiera anticonformista e dolcissima che chiede solo conforto per l’anima. Mentre la parola si fa carne e il Santo tesoro di angeli e demoni e santi si rivela, nel cuore spezzato, nel sogno di una lettera mai spedita, una lettera morta come una speranza d’amore fallita, un’esperienza autobiografica forse e insieme una metafora della parola divina rimasta per lo più inascoltata.
Un’esperienza visionaria, dunque, che magicamente si traspone nel dialogo con chi non c’è ma traspare, che sia la donna amata o Gesù, quel groviglio di materia e fantasma che tace e che risponde, come un eco interiore che si fa verso, in un benedetto misterioso balbettare. Un testo fortemente immaginifico, più che mai vicino all’ispirazione di Garcia Lorca, altra grande figura da Leonard sempre amata. Ed è un messaggio altamente salvifico quello che ci giunge, da una insolita finestra affacciata sul mistico mondo di ombre e luce che è la sua poesia.
THE
WINDOW
Why do you stand by the window Abandoned to beauty and pride The thorn of the night in your bosom The spear of the age in your side Lost in the rages of fragrance Lost in the rags of remorse Lost in the waves of a sickness That loosens the high silver nerves Oh chosen love, Oh frozen love Oh tangle of matter and ghost Oh darling of angels, demons and saints And the whole broken-hearted host Gentle this soul And come forth from the cloud of unknowing And kiss the cheek of the moon The New Jerusalem glowing Why tarry all night in the ruin And leave no word of discomfort And leave no observer to mourn But climb on your tears and be silent Like a rose on its ladder of thorns Oh chosen love, Oh frozen love... Then lay your rose on the fire The fire give up to the sun The sun give over to splendour In the arms of the high holy one For the holy one dreams of a letter Dreams of a letter's death Oh bless thee continuous stutter Of the word being made into flesh Oh chosen love, Oh frozen love... Gentle this soul |
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LA FINESTRA
Leonard Cohen, da “Recent
Songs”, Copyright 1979, Columbia records (tr.it. di Giusy Frisina)
Perché te ne stai
alla finestra
Abbandonato alla
bellezza e all’orgoglio
La spina della
notte nel petto
La lancia degli
anni nel fianco
Perduto nelle
collere della fragranza
Perduto negli
stracci del rimorso
Perduto nelle onde
di una malattia
Che scioglie i
nervi tesi d’argento
Oh amore scelto,
oh amore congelato
Oh groviglio di
materia e fantasma
Oh tesoro di
angeli, demoni e santi
E
dell’intera schiera del cuore-spezzato
Fai dolce
quest’anima
E vieni avanti
dalla nube dell’inconsapevole
E bacia le guance
della luna
La Nuova
Gerusalemme incandescente
Perché indugi
tutta la notte nella disperazione
E non lasci una
parola di sconforto
E non lasci un
testimone a piangere
Ma salire sulle
tue lacrime e stare in silenzio
Come la rosa sulla
sua scala di spine
Oh amore scelto,
oh amore congelato …
Poi abbandona la
tua rosa nel fuoco
Il fuoco si
arrenda al sole
Il sole ceda il
suo splendore
Nelle braccia di
quel santissimo
Perché quel santo
sogna di una lettera
Sogna la morte di
una lettera
Oh benedetto tu
continuo balbettare
Della parola che
diventa carne
Oh scelto amore,
oh congelato amore…
Fai dolce
quest’anima
Grazie, Nazario di questa tua" finestra ", che oggi guarda caso si affaccia anche sulla memoria dello Sterminio. Con un omaggio a un grande ebreo che amava Gesù.
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