Meditazione
nel parco
Quanto un
albero
può
restare immobile
nel suo
vivere
e questo
inchiostro fluire
sul
foglio nel grande
silenzio
di una
piccola stanza
ogni cosa ogni
valore
nel ricordo
diviene
sfumatura
e l'ironia
del vivere
prima o
poi prende il posto
di ogni
passato affanno
questa distanza
e comprensione del
tutto
è la
meditazione
e questa
è anche la
dimensione
della poesia
che si fa
eterno
_
Alfonso
Angrisani – Inverno 2018
Carissimo Alfonso,
RispondiEliminami sento concorde alle tue parole, soprattutto per "le nostre nature non abbisognano di spiegazioni per condividere".
Mi accorgo, ora che tu hai espresso questa nostra dimensione, che è proprio così. Alle volte andiamo cercando e cercando...quando la risposta è sotto il nostro naso.
Il tuo testo è sublime, l'albero è placido e, nel contempo, vivo, all'interno di un tempo che va a ritmi non sempre comprensibili. L'atmosfera che evochi la sento appartenermi, profondamente.
Grazie per questo, inaspettato, dono.
Un abbraccio (come un albero),
Aurora De luca
Caro Alfonso, rimango incantato davanti a questo bellissimo componimento che tu magistralmente hai scritto, ma che sento appartenere profondamente a tutti. A partire dall'immagine dell'albero, che come noi affonda le radici nel passato ed al contempo con i rami - come le nostre speranze - punta deciso verso il cielo, fino a quella comprensione del senso della vita che attraverso la poesia ci permette di sfiorare l'eterno. Sovente mi commuovo al pensiero delle tante anime che prima noi si sono emozionate, hanno sognato, si sono accolte e completate così come oggi ci succede ed è rassicurante sapere che l'amore è più forte di qualsiasi manipolazione, più saggio del nostro sciocco voler avere, anziché essere.
RispondiEliminaGrazie per averci ricordato la dimensione a cui possiamo aspirare, un caro saluto a te e ai nostri meravigliosi amici.
Ti abbraccio Paolo Buzzacconi
Quanta verità nei tuoi versi e quale abisso di profondità emotiva.
RispondiEliminaL'albero è un simbolo di vita immobile, lunga, solida. Può essere
divelto solo da una tromba d'aria. Le parole che fluiscono sui fogli
hanno la cadenza del nostro vivere. Rappresentano atti di 'meditazione'
legati al momento e il momento e l'unico tipo di esistenza destinato a noi uomini. Ogni giorno è il giorno.
Le parole vincono su noi uomini, in quanto viene concessa loro la possibilità di restare. Ingiallite,
consumate, poco leggibili, ma eternamente vive.
E sono l'eredità che abbiamo la possibilità di lasciare, insieme al fiume di ricordi.
Per il mio carattere non riesco a concepire altra eredità.
Restiamo vivi grazie all'eternità dei gesti d'amore... come il tuo!
Vi ho tutti nel cuore...
Maria Rizzi
Sono molto felice di aver condiviso questo pensiero stimolato da un testo che ci ha resi concordi nel sentire!
RispondiEliminaApprofitto inoltre per fare i migliori auguri al nostro caro Nazario!
Un forte abbraccio a tutti i naviganti!
Aurora