Maurizio Donte, collaboratore di Lèucade |
Canzone FROTTOLA
Op. 105
(x)A aB bC (x)A aB bC cD dE c5D
d E eF G g F fX'
e coda (xA bC cB A bD dA eA E)
S'ha da rifare ancora un'altra
volta;
perché non mi vien tolta dalla
testa,
l'idea che m'appresta a
dimostrare.
La volontà, da allora mai
sepolta
di scriver, non travolta da tempesta
vive, e dentro mi resta: si può
fare!
Se pur mi saran care le
intenzioni
di stendere canzoni od altre cose,
mi sono amare certo le
illusioni
di scendere a Tenzoni
del Trecento, che pungon come
rose
sulle dita. Spinose, sempre
dure
son le rime, si sa, mi sono accorto;
per questo le riporto
nel verso sottostante in somme cure.
E caccio le paure giù
all'inferno
E come nell'inverno sarà ancora
l'ipotesi di allora a tener mente
in questa onnipresente mia certezza:
che la rima in eterno mi è signora,
non passerà nell'ora del presente
né mai in futuro, gente! Una carezza
sul viso nella brezza del domani
mi ritorna e le mani riapro al vento
dell'incertezza sai, dell'indomani.
Sono come lontani
canti, i silenzi intorno, un sentimento
che dentro non mi sento, ma rimane
lungo le inique strade della storia
e sai, non ho memoria
ormai di te da più di settimane.
E questo mi rimane e dentro spira.
Così se mai si ammira come
viene
quel che ora mi trattiene dal
soffrire;
l'inutile del dire: " quella
volta",
l'amore che si gira e che poi
sviene.
E se invece rinviene sul
finire
di questo divenire che si
svolta,
la vita si rivolta all'orizzont[e
e] vedo nel sole in fronte che
rinasce
la buona volta a dar speranza al
Donte
per superare il ponte
del fiume dove scorrono le ambasce.
Sapere dove nasce quest'idea
che muove intorno e piano si riposa
sottile e vaporosa
come nube a coprire la marea.
Rimango sull'idea un poco
incerto.
Siccome lui di certo vorrei fare,
ma sono cose avare quel che vedo
ed in cuore mi chiedo dove posa
il lontano concerto di fanfare.
Mi girano, son chiare, le rivedo;
mi mette sullo spiedo la mia sposa
(sapete che lei l'osa tutti i giorni)
non attende che torni all'indomani
e non riposa e vuole che m'inforni.
Le basta che ritorni
per mettermi d'un subito alla gogna.
Ed altro non si sogna nella vita?
Questo è l'amore sai, che hai meritato.
Se mai l'uomo sposato
non si cambia, l'ipotesi è finita
e se ne va smarrita nel rancore
giovinezza; nel cuore la bufera
si scatena di sera in un istante
e ci separa. Un diamante che emana
grande luce, è l'amore che s'avvera.
Gli dico buonasera, più distante
non andrà, sia bastante settimana:
vedrai che si allontana, e poi
finisce
l'allegria e si stupisce la ragione,
sarà ben vana, ma s'incancrenisce
tremenda e m'intristisce
tutto quanto è dintorno alla
questione.
Se ne va la stagione un'altra volta
e quello che pensavi soddisfatto
se l'è mangiato il gatto;
così deciso sia, l'udienza è tolta.
Verrà la svolta. Si sa che l'amore
si muta nel dolore, e non appaga;
come fosse una piaga ti ferisce.
Davvero non stupisce chi s'ammala
di questo male al cuore che t'appaga
a volte, ma non paga e ti finisce
e poi t'invelenisce come in fiala
fosse il veleno. Ammala, e lo si nota:
la vita sai, ti svuota d'ogni cosa
e tutto cala, e gira quella ruota
che lentamente ruota
e girando ti schiaccia e non riposa
e senza avere posa nel presente
ti distrugge, pesando solo un poco.
Credevo fosse un gioco
questo sogno d'amore e invece è
niente
un'ipotesi presente dentro al cuore,
si spegne nel dolore. Sii sincera
per questa sola volta, donna amata
tu sai che sei spietata, e che m'hai
tolta
la luce, e forse il fuoco che
s'avvera
soltanto qualche volta, per qualcuno,
o meglio, per nessuno. Sia la vera
felicità per tutti quanti. Sera
verrà statene certi, cari amanti.
Maurizio Donte
Solo applausi
RispondiEliminaRiguardo al valore di questa composizione poetica c'è solo da fare "chapeau! E' ormai nota la perfetta conoscenza dei vari stili prosodici e metrici, in particolare medievali e rinascimentali, da parte di Maurizio Donte. Soffermiamoci invece sulla lettura e sul dettato di questa composizione, chè è un susseguirsi scorrevole e simpatico di immagini.
RispondiEliminaLettura gradevolissima, per tono spiritoso, a volte un po' bizzarro, scherzosa ma non troppo, armoniosa come una canzone tipo filastrocca con stacchi e riprese, mai forzate.
La "Frottola" di Donte è quindi perfetta e originale nella struttura, meritevole di attenzione per la "novità" e il valore culturale dello stile, ma anche per la sincerità del dettato, come sempre indicativo della profondità di pensiero del poeta Maurizio Donte, ancora una volta presente su Leucade come voce di Poesia "straordinaria" , culturalmente interessante.
Edda Conte.
Spero che resti il mio ringraziamento a tutti voi
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