Il 10 dicembre è stato presentato nella Nuvola di
Fuksas, nell'ambito di Più Libri più liberi, il libro di poesie molto
particolare, pubblicato da Progetto Cultura in copie numerate; non ce ne sono
due copie uguali delle 600 tirate per ora.
Qui sotto
puoi vederti il Link della trasmissione della presentazione:
INCIAMPANDO IN UN BACIO
Cosicché la sottoscritta
con dei lividi evidenti
avanzando nella vita
con gli amori spesso assenti
non impara la lezione
ed ancora impenitente
dentro ai baci va inciampando
e non gliene importa niente.
Poesia
di forte connotazione sinestetico-iperbolica dove la poetessa sembra giocare
con le situazioni di vita, con le stelle e con la luna. Il mare, il cielo, il
chiarore, la vitalità, l’amore, il caso sono
visti con un certo tatto ironico; con una partecipazione che, a volte
scanzonata, viene affidata ad un messaggio nuovo, moderno, antipoetico,
antilirico, anti, insomma; eppure la Minelli non può fare a meno di coinvolgere
tutto il suo essere, che, mescolando le carte in gioco, tira fuori l’asso di
cuori. Le parole sono dilatate oltre misura, fino all’inverosimile, in sintonia
con le richieste di un’anima esuberante senza
confini. Dall’alto la vita sembra un refrain di quotidiana misura, ma quando ci
tocca ci fa tremare fino all’incoscienza. La rima, con dicotomica intrusione,
sembra attenuare, suonando, il rumore degli inciampi che ruzzolano nel corso dell’esistere. Mentre la
sonorità delle combinazioni metriche, l’originalità del tessuto poetico, la
generosità tecnica con cui si combinano le
iuncturae verbali, la sottigliezza prosodica delle radici ben aggrappate
allo spirito innovativo degli abbrivi vitali,
avvicinano questa silloge più ad un realismo lirico di personale
caratura, che ad una poesia dalla positura prosastica tanto in voga ai
nostri tempi.
Nazario Pardini
CONTRO-VERSI, POESIE PRET-A-PORTER
Il primo libro di poesie vestito da una
stilista d’Alta Moda
Verrà presentato domenica 10 dicembre a
Più Libri Più Liberi, nella Nuvola di Fuksas alla presenza dell’autrice Manuela
Minelli, della stilista Sabrina Persechino e dell’attrice Ombretta Marzi
Sarà un evento letterario, ma anche mondaiolo, l’uscita
dell’ultimo libro della scrittrice e giornalista Manuela Minelli, “Contro-Versi
Poesie prét-à-porter”, il primo e unico libro di poesie “vestito” con le stoffe
preziose della stilista d’Alta Moda, Sabrina Persechino, che verrà presentato
in anteprima domenica 10 dicembre alle ore 15,30, nella sala Giove, nell’ambito
della fiera editoriale “Più libri più liberi” che quest’anno si terrà nella
Nuvola di Fuksas.
Si tratta di quarantaquattro liriche, che trattano
temi di grande attualità, i più disparati, dalla guerra dei Balcani alla
tragedia dei migranti, dal fenomeno della pedofilia, agli incendi dei boschi
italiani, ma si parla anche di bellezza e di amore, inteso non solo come
ricerca dell’anima gemella, ma anche in senso universale. Le poesie di Manuela
Minelli sono divise in colori che rappresentano i chakra, ossia i centri
d’energia che scorrono nel nostro corpo, ma anche i sentimenti che passano
nell’animo umano, passione, dolore, rabbia, disperazione, allegria, gioia di
vivere, ricerca della felicità, e sono illustrate dalla matita
dell’illustratrice Giulia Gorga e vestite con materiali pregiati dell’atelier
di Sabrina Persechino Alta Moda.
Ogni copia del libro è numerata e unica, poiché ogni
disegno del libro è stato lavorato a mano dagli allievi del liceo artistico
Alessandro Caravillani, che hanno trascorso settimane nell’atelier Persechino a
scegliere, ritagliare, incollare, tulle e cachemire, sete, paillettes e filati
preziosi, cosicchè ogni copia di questo singolare libro è unica, impossibile
trovarne due uguali.
Ma, chiediamo all’autrice che è al suo quinto libro,
come le è venuta l’idea di “vestire” un libro di poesie.
“Ho voluto far
scendere dal piedistallo la Poesia, ovvero un mondo che è un po’ un élite
riservata ai pochi adepti che frequentano presentazioni di libri, spesso noiose,
e che si ritrovano in salotti di letterati accademici, avvicinanando la Poesia,
sì alla moda, ma anche all’uomo della strada, perché sono convinta che la
poesia debba essere fruibile anche dalla casalinga e dal pendolare che ogni
giorno sale in metropolitana per andare in ufficio. Mi piaceva anche realizzare
un libro che non venga dimenticato nello scaffale più inaccessibile della libreria,
ma che sia allegro e leggibile, che non si confonda con nessun altro e che sia
un qualcosa di unico e irripetibile.
Ho chiesto
così all’illustratrice Giulia Gorga di interpretare le mie poesie con le sue
matite e a colei che è una firma prestigiosa dell’Alta Moda Italiana, Sabrina
Persechino, di abbigliare i disegni di Giulia con le sue stoffe pregiate.
All’editore Marco Limiti di Progetto Cultura, l’idea è piaciuta moltissimo, e
così abbiamo realizzato il primo – e per ora unico – libro di poesie “vestite”.
L’idea di poesia democratica della scrittrice e
poetessa Manuela Minelli è piaciuta subito a Sabrina Persechino, architetto e
nome noto e rappresentativo dell’Alta Moda Italiana, che da sempre sente la
necessità di comunicare che la moda è espressione culturale, nonché forte
manifestazione storico-politico-sociale del momento temporale che l’attraversa.
“Vestire le
poesie di Manuela Minelli sulle illustrazioni di Giulia Gorga, risponde
all’obiettivo primario della mia attività di architetto – spiega la
stilista – Creare collezioni attraverso
un percorso di lettura e interpretazione dell’arte in cui sia evidente
l’interconnessione tra moda e disegno architettonico, mediante l’utilizzo di
tessuti, applicazioni, lavorazioni artigianali e pitture. Così, proprio per
rafforzare il messaggio per cui la moda è arte, architettura e cultura, ho
deciso di vestire i versi dell’autrice, progettando questa bizzarra collezione
prét-à-porter con i ragazzi del Liceo Artistico Alessandro Caravillani di Roma,
con l’intento di trasmettere alle nuove generazioni che si formano oggi e che
sono l’espressione del nostro futuro, che ogni nostra manifestazioni grafica,
letteraria artistica in generale, non è fine a sé stessa, ma lascia un segno
indelebile, una traccia, per cui vale la pena tutto l’impegno di cui siamo
capaci”.
Domenica prossima nella sala Giove della Nuvola di
Fuksas, a presentare il libro ci sarà la poetessa Anita Tiziana Napolitano, che
ne ha scritto anche la prefazione, e ad interpretare le poesie di Manuela
Minelli ci sarà anche l’attrice teatrale Ombretta Marzi.
Sono in molti ad aver già prenotato la propria copia
numerata di un libro, questo “Contro-Versi Poesie prét-à-porter”, che potrebbe cambiare l’immagine della poesia italiana.
MANUELA MINELLI
CONTRO-VERSI
POESIE
PRÊT-À-PORTER
DAL TESTO
NON POSSO
COMPETERE CON L’AMORE
Non posso
competere con l’Amore
non posso.
Mi ha preso
e in un attimo mi
ha scavato l’anima
devastandola
strappando via
certezze e convinzioni,
il lavoro di una
vita.
Come ruspa che
scalza via zolle di terra
e detriti sepolti
sotto radici ormai inutili,
tsunami di
vibrazioni e turbine di energie
nel lento
tentativo di un bacio.
Ecco,
l’amore mi ha
colto di sorpresa
perché troppo tesa
a soffiare sulle ceneri di un altro
per disperderne
rapidamente il ricordo.
Saranno stati gli
occhi berberi
o forse le labbra
o quell’abbraccio
in cui ho sciolto tutto il dolore
mascherato da
sorrisi tirati
e vestito di
paillettes e parole
tante
troppe
inutili parole.
E c’era il mare e
pure la luna,
come un
fotoromanzo scontato.
Ma il mare era
tormentato e mostrava la spuma bianca.
E c’eravamo noi
per niente
scontati
appesi alla luna e
al cielo nero di un maggio fasullo,
aggrappati in
quell’abbraccio timido e goffo,
perché negli anni
abbiamo smarrito la memoria
dell’abbraccio
e non ci sembrava
vero essere su quel set di cinema
col mare a fare da
regista.
Ma le mani sì,
quelle sapevamo tenercele strette
con disperazione
infinita, fino a sbiancarne le dita,
temendo un’onda
più potente che avrebbe potuto
dividerci.
E in quegli
istanti infiniti, inattesi e desiderati,
eravamo un noi,
un noi assoluto
senza più nessuno
attorno,
né ubriachi
né auto
parcheggiate
né aiuole
né cani randagi.
Solo un unico noi,
come
nell’inquadratura finale di un film francese,
di quelli che
mentre scorrono i titoli di coda e la sala si
[illumina,
tiri su col naso e
nascondi il fazzoletto.
E poi mi hai detto
Voglio guardarti il viso
appoggiando con
sorprendente delicatezza
il tuo sguardo
berbero nei miei occhi,
con una dolcezza
infinita e straziante.
E io ho visto
ho visto quegli
occhi berberi piangere un dolore antico
che finalmente
avevano uno specchio
dove gettare tutto
quel dolore.
E allora l’ho
preso e ne ho fatto tesoro.
BACIAMI
Baciami amore
baciami a tutte
l’ore.
Baciami allegra e
felice
baciami con bocca
di vernice.
Baciami triste e
disperata
baciami un’intera
nottata.
Baciami coi
capelli al vento
sarò contento.
Baciami una e
mille volte ancora
vedrò l’aurora.
Baciami sulla
bocca e sul naso
baciami a caso.
Baciami, dicevo,
su un treno in
corsa verso il passato
baciami senza
peccato.
Baciami cara
nella hall di un
hotel di lusso
o in un tugurio
africano.
Baciami lontano
dal trambusto
e tienimi per
mano.
Baciami quindi
su una nave o
dentro il porto
su una zattera tra
tiepide onde
baciami tra le
fronde
fruscianti
e noi che siamo
amanti
proveremo a
lottare
contro queste vite
amare.
Di questa vita il
delirio
più non sopporto
baciami o sarò
morto.
E ancora baciami
nel cuore
mio grande amore.
VOGLIO UN
AMORE
Voglio un amore
un amore alato
un amore assetato
un amore bagnato
di sole e di vino
un amore con occhi
di bambino
un amore felice
che sia canterino
un amore profondo
che viaggi nel
mondo
un amore che sfidi
la sorte
un amore integrale
oltre la morte
che non faccia
male.
IL DUBBIO
E se tutto ciò che
pensavi tuo
non fosse poi così
tuo?
Se non fossero tue
le braccia
e le gambe
e gli occhi
e la bocca?
Se non fossero
tuoi quei piedi stanchi
che macinano
chilometri
E se neppure quel
cervello pensante fosse davvero tuo?
E se neanche i
tuoi capelli fossero tuoi
e nemmeno i tuoi
pensieri
che ritenevi alti?
E quelle orecchie
che troppo hanno
ascoltato
e la pancia che si
è emozionata con te?
Immagina se non
fosse la tua
quella tua voce,
quante parole di
altri hai pronunciato?
Se solo fossi
amore
ed energia
vibrante,
se solo fossi
un’anima danzante,
dimmi,
cos’altro avresti
paura di perdere?
(…)
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