Giuseppe
Ungaretti
Se tu mio fratello
Se tu mi venissi incontro vivo,
con la mano tesa,
ancora potrei,
di nuovo in uno slancio d’oblio,
stringere,
fratello, una mano.
Ma di te, di te più non mi circondano
che sogni, barlumi
i fuochi senza fuoco del passato.
La memoria non svolge che le immagini
e a me stesso io stesso
non sono già più
che l’annientante nulla del pensiero.
Da IL FASCINO DELLA
MEMORIA, LE EDIZIONI DEL PORTICCIOLO, 2013
Questa è poesia, per quanto mi riguarda.
RispondiEliminaE quelli come Ungaretti sono i poeti che le hanno permesso di sopravvivere nonostante le guerre, nonostante il dolore, nonostante tutto. Si, perché la poesia (soprav)vive nonostante tutto, con buona pace di chi la crede morta o la vuole far morire con mezzi non sempre leciti e all'altezza della sua purezza.
Sandro Angelucci