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| Franca Donà, collaboratrice di Lèucade |
Cinque dita
(di Franca Donà)
Ho un orgoglio stupido
di mani aperte e bianche
colori di geranio sul ricordo
di unghie rosicchiate ai tempi della scuola,
eppure mi sembrano accessori inutili
oggetti da tenere in tasca all’imbarazzo
la posa per la foto, lungo i fianchi, penzoloni?
Le mani hanno una vita tutta loro
hanno palmi che hanno visto il mondo
hanno gli odori di quello che hai imparato
del lavoro con tuo padre, gli orli neri,
e la schiuma del bucato come nuvola
a farti donna e madre, i culetti rosa.
Hanno dita e ogni dito è un figlio
a quella mano, cinque dita …
forse mi bastano a contare i veri amici.
di mani aperte e bianche
colori di geranio sul ricordo
di unghie rosicchiate ai tempi della scuola,
eppure mi sembrano accessori inutili
oggetti da tenere in tasca all’imbarazzo
la posa per la foto, lungo i fianchi, penzoloni?
Le mani hanno una vita tutta loro
hanno palmi che hanno visto il mondo
hanno gli odori di quello che hai imparato
del lavoro con tuo padre, gli orli neri,
e la schiuma del bucato come nuvola
a farti donna e madre, i culetti rosa.
Hanno dita e ogni dito è un figlio
a quella mano, cinque dita …
forse mi bastano a contare i veri amici.
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| Emanuele Aloisi, collaboratore di Lèucade |
Le strane dita di una mano
(di Emanuele Aloisi)
Più della vita è la poesia, mia cara
amica,
una compagna che le unisce
le dita in lontananza, in questo palmo
di stivale.
La terra sa di stoffa, e soffia forte
il vento
in queste pieghe di respiri,
confessionali sacri
aneliti e profumi dell’incenso.
La nebbia scopre il riso, come la neve
i monti, dalle tue bianche parti
sulle tue piane rughe, le liturgie
delle parole.
Il mare l’accarezza, e l’accarezza il
sole
dalle mie parti il mare. Che dita
strane
ha questa mano aggrovigliata al niente
al tutto di una pelle
e di una carne che vi pulsa, sotto:
l’assenza un padre e di una madre i
frutti
dalle tue parti cinque, dalle mie parti
sette. Che dita strane questa mano
la pelle una corteccia, una radice
l’anima.
Grazie professore Pardini...è sempre un piacevole onore ritrovarsi nel tempio di quest'isola, e a maggior ragione esserci con un'empatica simbiosi poetica, un botta e risposta di stima e di reciproca amicizia. Emanuele Aloisi.
RispondiEliminaIo mi ritrovo qui, in questa "isola dei Grandi" a condividere ancora una volta l'emozione sincera per ciò che per me, rappresenta veramente la Poesia. Amicizia, condivisione, Emozione. Ringrazio di cuore l'Amico Emanuele Aloisi per aver "giocato" con me in questo duetto poetico, un gioco serio, quando si parla di valori e di vera Amicizia. Grazie sempre al carissimo Amico prof. Pardini per essere sempre disponibile e gentile. Franca
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