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domenica 1 luglio 2018

RITA FULVIA FAZIO LEGGE "CRONACA DI UN SOGGIORNO" DI N. PARDINI



Rita Fulvia Fazio,
collaboratrice di Lèucade

 Questo mio viaggio, ritmato, della Sua splendente raccolta poetica "Cronaca di un soggiorno" ha, oggi, lo sguardo proiettato nel cielo azzurro -ivi, stormi di rondini e nuvole di gabbiani sorvolano il blu del mare, alcova di splendide barche; di chi veleggia di bolina cavalcando marosi spumeggianti e ritorna di gran lasco in fuori e poi dritto al porto con le vele a farfalla, surfando sulle onde in poppa- e si libera nelle due note a seguito.   


La copertina "Il Borgo di Lari", della scuola dei "Macchiaioli", l'omaggio al fratello Sauro, rappresentativo dell'indissolubile legame, più volte ripreso in poesia, trovo ben s'integri con l'animo ricco, concreto e di manifesta verità del poeta Nazario Pardini.
La Sua "Cronaca di un soggiorno" s'illumina di un paesaggio energico narrativo di ordinata memoria storica e autobiografica e di  attualizzata classicità "Nausicaa sulle rive del Serchio", " Eco e Narciso".
La magistrale fresca e agile architettura di immagini si fa corpo di genuina e onesta vertigine del pensiero e del sentimento che s'inerpica sui fascinosi sentieri creaturaIi (seme, zolla, fiumi, piante, volatili, cieli...) e spicca il volo nell' azzurrità stilistica del verbo (labor limae ... significanti) e della melodia in cui l'assenza- presenza diviene ricordo e sogno, equilibrio e rispetto -" La scala"- "Ricordare... se il pensiero... l'anima ferito da mancanze" "E io attendevo risuonassero le note musicali... ...Giù la pila... Sospiri di bonifica lasciando per i tramonti tracce di illusioni." "Non  è certo un ricordo ...è soltanto un'attesa.".
Si fa pur voce, in prima persona, di viva affettività "Ti sento vivo, padre."; ma inoltre, voce commovente e pulsante  "A colloquio con il padre. Il sogno"; e coinvolgente "La mia casa"; o sensibile, disincantata speranza in "La voce magra di mia madre", " La mia isola"; o  presenza realistica "In memoria delle Foibe", "Al pianto della storia", "Se buio"; o realismo "I corsari"...; per ricordarne alcuni.
È così pulsione di vita, eros, thanatos... il processo ispirativo tratto dalla libera emozione poi meditato, decantato e oggettivizzato attraversa, in trasparenza, l'integrità della Sua umana levatura creativa sciogliendo, in una tensione di fedeltà alla parola preziosa, espressa nella misura giusta e nella compiutezza musicale, il Suo amore per la Poesia di verità esistenziale.
 Quant'altro, della fine e ampia tessitura del Suo accorato canto, resta nel cuore di chi, come me, l'accoglie con grazia e gioia.
 "Quietudine"..., bellezza.

 Rita Fulvia Fazio


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