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giovedì 15 novembre 2018

NAZARIO P. LEGGE: "DIRITTO E DOVERE" DI ANNITA ROTA



Un dialogo pregno di valori; ma anche di interrogativi che ogni uomo in quanto tale si pone. La scrittura è snella e paratattica; avvolgente e acchiappante: ci invita ad andare oltre, spinti da curiosità e voglia di sapere: difficoltà e ostracismo, problemi infiniti della Chiesa moderna, la strada giusta, parenetici inviti a ben agire (Mettiti a disposizione dell’Umanità mediante i battiti del tuo cuore e insegna le vie sconosciute alla stragrande maggioranza; le indicherai con il tuo scritto di carattere sacrosanto...), virtù spirituali, ecclesiali, e richiami temporali, insegnamenti che una madre impartisce ad una figlia carichi di  buon senso umano ed ultra (Figlia, non sei sensibile al dolore dell’Umanità se per essa non fai un atto forte di fede, in modo che tu possa comprendere la tua potenza...); Diritto e dovere, il titolo del dialogo, che, misurato con tutte le aporie della quotidianità, costituisce un didascalico monito per tutti i giovani che si trovano a percorrere le strade tortuose della vita. Lancia nel Costato avesti, ma non ti portò alla morte. Ora sarai tu ad infliggerla nei punti negativi della Chiesa e della società. Invocazione a quel Figlio che ha dato la vita per l’umanità; per quella che ora ha bisogno di essere sorretta  e di essere incanalata su strade più giuste e più impegnate. Un pezzo di alto valore pedagogico la cui autrice si rivolge al mondo con lo sguardo di chi giudica e non condanna; di chi vorrebbe che i popoli si rendessero coscienti dei diritti e dei doveri che competono loro; e che aprissero gli occhi su una società carente di egualità e giustizia; carica di malanni e di dolore verso la quale tanto di più si potrebbe fare con un impegno costruttivo e attivo:
“... È ora che, con la tua soprannaturale azione, tu porti la tua carità a chi si trova in fiammante dolore e a tanti che soffrono, soprattutto per la loro ignoranza e caparbietà. Figlia, atti e atti di dolore dovrai fare per esserti persa tanto tempo prezioso!”. 

 Nazario Pardini


Diritto e dovere


       -Annita, vediamo che la tua vita è vissuta con ponderazione, con dinamicità, in amicizia con tutti e conseguentemente con gioia. Desidereremmo, però, che tu fossi più determinata nel compiere ciò che da tempo ti andiamo chiedendo. Insomma, che tu fossi più responsabile della carica che ricopri in società. Sei prossima alle nozze con l'Altissimo e ancora non ti decidi a vergare note preziose. Che senso ha andare il mattino in Chiesa a leggere la Mia Parola se poi non ti degni di lavorare per essa?

 -Sono cauta ad agire in tal senso perché sono consapevole di andare incontro a difficoltà e a ostracismo, proprio da parte della Chiesa stessa.

 -Tu sei l'Orsa maggiore della Chiesa. Mettiti di buon grado a lavorare per essa, che dalla tua responsabilità sarai ben presto sgravata. I sacerdoti perdenti saranno quelli che non vorranno sentire ragione su ciò che andrai loro enunciando, perché ascoltandoti verrebbe loro meno il supporto della Chiesa moderna che implica problemi a non finire. Tuttavia, essi, per propria comodità, non si degnano di chiedersi se è la strada giusta quella che stanno percorrendo.

 Insegnerai alle genti, e tanto più ai sacerdoti, il Cielo in embrione in te, e infinito sopra di te, che conferma i tuoi diritti, anche se tu non te ne rendi conto o peggio non vuoi saperne al riguardo. Mettiti a disposizione dell’Umanità mediante i battiti del tuo cuore e insegna le vie sconosciute alla stragrande maggioranza; le indicherai con il tuo scritto di carattere sacrosanto.

Susciterai un bel pandemonio quando si saprà che tu lottasti per vite e vite, onde assurgere ai diritti che ora andrai scoprendo e conquistando con disinvoltura, come si conviene ad una Vestale quale sei tu. È un diritto e un dovere la tua carriera in seno alla Chiesa la quale, a lungo andare, converrà con te che sei la più umile delle ancelle che perorano la sua causa.

Lancia nel Costato avesti, ma non ti portò alla morte. Ora sarai tu ad infliggerla nei punti negativi della Chiesa e della società.

La luminosità tua sorpassa ogni intendimento. L'aura tua potente propaga sublimi colori e sinfonie infinite, ma è inutile se, ad esempio in Brasile, non si saprà che tu, longanime, donasti la tua vita per eroi che soffrono e lodano la tua esistenza nell'estasi e nell’attesa del palio perenne.
      
 -Non comprendo.
      
 -Non importa, per ora. Maestà ed umiltà sei ad un tempo. La tua genuinità semplificherà e neutralizzerà errori di omissione di carità, permanenti in chi di beltà spirituale nulla sa.

Figlia, non sei sensibile al dolore dell’Umanità se per essa non fai un atto forte di fede, in modo che tu possa comprendere la tua potenza. Poi, è tempo che tu sfati in te stessa il timore di un'inconsapevole mistificazione o di una solenne burla da parte di Entità che sono invece sollecite e trepidanti, affinché si compia al più presto il predestinato Piano Divino.                      

La longanimità tua verrà conosciuta e la tua lealtà, che supera ogni malvagità, diverrà osannante la verità. L’'infimo e il massimo si fonderanno in una sola realtà. La complicità tua con il mondo si erge ad incoronarti re.
      
La luminosità tua ancori a belle parole, e pure a buone azioni che tu compi ogni giorno, ma di stenti vive l'uomo che ti aspetta, se non ti doni con gioia e fiduciosa serenità a quelle Anime che ti precedettero nell'aldilà, che sono coerenti e ti sono accanto seppure tu disgiunga le tue mani e volga altrove il tuo pensiero e il tuo sguardo, quando cercano di farti comprendere che è giunto il momento che si esplichino certe realtà. 

È ora che, con la tua soprannaturale azione, tu porti la tua carità a chi si trova in fiammante dolore e a tanti che soffrono, soprattutto per la loro ignoranza e caparbietà. Figlia, atti e atti di dolore dovrai fare per esserti persa tanto tempo prezioso! 

Le tue Guide Celesti                                                           
7 maggio 93

Nota bio-bibliografica

Annita Rota è nata e vive a Bergamo.
È stata per lungo tempo corrispondente in lingue estere, affiancando alla sua professione numerose esperienze nel campo della ricerca spirituale. In particolare si è dedicata alle tematiche teosofiche.
Ha pubblicato nel 1998 il suo primo libro “Fratellanza”, nel 2001 “Cielo e terra”, nel 2002 “Pensieri in libertà”, nel 2007 “L’amicizia, come il sole, riscalda il cuore”, nel 2011 “Quando il maestro parla al cuore” (seconda edizione dal titolo “Sussurri fra Cielo e Terra”, “Elogio al Creato” (2017).
L’ultimo suo lavoro si intitola “Riflessioni, preghiere ed illuminazioni in forma poetica” ( Marzo 2017). Recentemente ha aperto un sito: annita.altervista.org
Quando la sua Anima in vibrazione dona, il cuore s’illumina alla Luce dei suoi preziosi diamanti.
Annita ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti ed è stata premiata anche in importanti concorsi internazionali.



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