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mercoledì 9 gennaio 2019

NAZARIO P. LEGGE "NATALITA'" DI M. DEI FERRARI


UNA DICOTOMICA CONTRAPPOSIZIONE DI CONTRARI CHE NELLA LORO ARMONIA DANNO VITA AL CANTO DI MARCO FERRARI
 
Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade
Un linguismo più disteso, un andare più liquido, un pensiero più morbido, un abbandono al mistero della vita e della morte, un aggancio al cuore della NATALITA’; questo è il nuovo Marco dei Ferrari che senz’altro ha risentito dello spirito alato di chi è morto per darci la vita; la rinascita; l’epifanica novella, un sigillo senza tempo che illumina ogni tempo.  Tante le incursioni emotive aperte a parafrastiche soluzioni: un messaggio che graffia, un “profeta” che perdona l'odio, un “babbo” di mille natali:

un tremore di abissi infiniti
circondo di astri lontani
nell'impero di silenzi mormorii...
dalla fine dell'inizio

Amore, sperdimento, contaminatio, mistero dei misteri, cuore di ogni cuore, vita di ogni vita, ricchezza e povertà, povertà e umiltà, umiltà e donazione, donazione e appagamento. Gioiamo insieme che il Signore è nato. Respiriamo insieme aria di purificazione. Illuminiamoci tutti della luce che squarcia la tenebra. E poi di nuovo il buio che aspetta altra luce; altro splendore; basta una stella a volte a farci sperare nella gloria del sole.

Nazario Pardini


NATALITA'

Una stella incarnata
che una caverna non si aspetta...
una nascita celeste da un mistero
che nessuno intuisce...
un sigillo senza tempo
che illumina ogni tempo...
un “messaggio” improvviso che graffia
il cuore di buoni e cattivi...
di strage sapienza, di povertà carità,
di polvere ricchi, di secoli buio,
di speranza dolori, di futuro passato,
 di sempre per quanto?
di virtù un “profeta” che perdona l'odio
per rinascere dai vivi dei morti...
un guardiano “babbo” di mille natali
che dona ai terrestri la gioia
concessa ai celesti...
un tremore di abissi infiniti
circondo di astri lontani
nell'impero di silenzi mormorii...
dalla fine dell'inizio

Marco dei Ferrari


2 commenti:

  1. Ci colpisce un "adagio", nei primi versi, una pacatezza con note di malinconia dove non è facile ritrovare il Poeta dell'enfasi, delle onomatopeiche risonanze, dei più eccentrici neologismi.. Il -"messaggio" improvviso che graffia il cuore dei buoni e cattivi- porta, questa volta, al Poeta delle forti atmosfere, una quiete insolita, nella consapevolezza dei doni sicuri visti come " un sigillo senza tempo che illumina ogni tempo".
    Quel -"babbo " di mille natali che dona ai terrestri la gioia concessa ai celesti- sembra che abbia ammorbidito la forza impetuosa dei versi di Marco dei Ferrari, che tuttavia anche in questa insolita veste conserva l'armoniosa scansione del verso libero.
    Edda Conte.

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  2. Ringrazio il Prof. Nazario Pardini e la Prof. Edda Conte per le loro illuminanti interpretazioni che amplificano ulteriormente il mio sguardo sulle tematiche trattate.

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