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martedì 12 febbraio 2019

ANDREA TESTA PRESENTA "SOTTOVOCE"


Giovedì 14 febbraio 2019, dalle ore 18.00, presso la Libreria Popolare di via Tadino a Milano, verrà presentato il libro di poesia “Sottovoce” di Andrea Testa.

Relatori della serata saranno i poeti Mauro Ferrari (Direttore Editoriale di Puntoacapo Editrice), Emanuele Andrea Spano (Direttore Culturale di Collezione Letteraria) e Ivan Fedeli(vincitore di un Premio Montale e di un Premio Mario Luzi). Oltre a “Sottovoce” di Andrea Testa, verranno presentati al pubblico anche “Orfeo e Euridice” di Alessio Vailati e “Le Sette Balze” di Daniele Ciacci.
“Sottovoce di Andrea Testa è uno di quei libri che assomigliano alla soglia di una casa non conosciuta – scrive Paolo Artale nella postfazione - la quale si passa in punta di piedi per troppa paura di essere indiscreti […] il termine più ricorrente nei testi, “anima”, presuppone un ascolto e una deferenza interna che si esprime davvero sottovoce […] un’anima accusata di non essere stata capace di sostenere il corpo durante le sofferenze provate e proprio per questo da cercare, da cullare”.
“L’io poetante è molto autocentrato e si svela intimisticamente – commenta Raffaele Piazza su Literary 08/2018 - Non a caso nella poesia eponima nella quale viene ripetuta anaforicamente proprio la parola “sottovoce” si compie un vero scavo nell’interiorità quando il poeta dice con urgenza un dolce sussurrare di parole che avviene guardandosi negli occhi per poi trovare pace […]Si respira una vaghezza nelle poesie di Testa permeate da una bellezza neolirica solo a tratti, con accensioni subitanee, mentre il tono dominante sembra essere quello che esprime una poetica intellettualistica. Pare esserci una straordinaria tensione verso la felicità che si raggiunge solo con l’amore corrisposto”.
“A volte l’anima trova riappacificazione con la realtà e sintonia con essa – prosegue Raffaele Piazza - come in Anime candide, uno dei componimenti più alti: - “Nel silenzio di un sorriso, / nel clamore / di uno sguardo, / corde silenti / tornano a vibrare / perché le anime candide / guardandosi negli occhi / si vedono attraverso / e le parole / come brezza sottile / le accarezzano soltanto”.
“Diario in pubblico a passi felpati, in forma di poesia, scritto con padri nobili nel cuore del calibro di Guido Gozzano, Sandro Penna e Clemente Rebora – ha scritto Lorenzo Morandotti su “Il Corriere di Como” - lo firma un esordiente lariano che la critica invita a tenere d’occhio […] che sul “Corriere della Sera” è stato mesi fa segnalato come una delle firme più promettenti di oggi.

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