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mercoledì 17 aprile 2019

LAURA BARONE: "INEDITI"


ANIMULA VAGULA BLANDULA

Il giorno di festa è plasmato dall'attesa,
piccola e smarrita anima mia!
Abbiamo poco tempo
per guardare oltre occhi ciechi
che scambiano la loro miseria
per un palazzo d'erudita fama.

Noi invece interroghiamo quelle voci
che nella notte richiamano il ricordo
e della terra, il profumo nella pioggia
che ci ricorda la nostra vera essenza.

Qui, noi siamo piccole luci accese
endemiche d'un mare
che ha visto carne
trasformarsi in roccia.
Stacchiamoci dall'Io,
che non piace a chi ha l'inutile scettro
del giudizio e vuole agnelli saporiti
da portare al tempio,
lasciamoglielo in dono,
e proseguiamo oltre cortina
col lento passo di chi non sente fretta.

ACROMATOPSIA DEI CUORI

Ho ritirato la posta;
bollette, volantini,
per fortuna, niente multe.
Anche la buca delle lettere
s'adegua ai tempi.
Solo doveri da espletare
tasse da versare
sconti, per portafogli da prosciugare.
Non è presbiopia,
neppure un: "ciao da Bahia".

E mentre chiudo la porta
penso all'acromatopsia dei cuori
d''un mondo ormai acrofobo...
nessuno più osa le altezze dell'anima. (LB)


PARLO POCO

Parlo poco si, parlo poco
perché un giorno ho pesato una parola
e la bilancia non ha retto il fardello.

Lascio alle vestali del falso dolore
turbini e bulimie d'ipocrita supponenza
ed io ti stringo la mano più forte
perché ti ricordo con me quel giorno
quando il ferro affondava indifferente nella carne
e il sangue impallidiva ai miei ricordi.
Mi hai insegnato l'odore del tradimento
e a riconoscere le false litanie
di chi si vende come vittima
e nel petto coltiva malefiche perle di rancore.
Ho avvolto nel sudario
quel che resta del mio corpo
dopo il germogliare di bulbi senza fiore
e ho spento la luce per non svegliare la morte.
Parlo poco, si, parlo poco
perché conosco il peso d'un respiro
e il fragile tempo che si appoggia a un sogno.


EPITAFFIO PER UNA SPERANZA

"Qui giace chi ha visto più avanti del buio
e inutile ha urlato la propria afflizione morendo in un sogno strozzato
dall'odio."

E c'è chi ricorda
in cosa, un pensiero sbagliato,
si può trasformare.
Un tempo verbale,
remoto e sbiadito,
non può cancellare ma solo
tornare al presente più cupo.

Pregare
patire,
fuggire,
morire

e in urla di fuoco
la notte si spegne in cancrena.

Nel tempo presente
è assente memoria.

"Qui giace una luce trafitta,
un gesto di pace
strappato al cammino dell' Uomo".

Laura Barone (c) 2019

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