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sabato 27 aprile 2019

LORETTA ZOPPI COMMENTA: "PAROLE NON DETTE" DI N. PARDINI


Caro Professore, questo commentino l'ha messo oggi  nel  mio gruppo una signora. Non è  dotto, ma è sincero, si sente già dall'introduzione...nel  gruppo non ci sono solo  professori, c'è anche gente  semplice  che non  ha studiato tanto ; Loretta ha scelto questa poesia, quella che ha colpito il suo  cuore. 
QUALCOSA SU...NAZARIO PARDINI 
Lidia Guerrieri 


PAROLE NON DETTE

Quanti di noi non hanno fatto a tempo
a dire al padre, alla madre o al fratello
frasi rimaste dentro, non uscite:
“Ti voglio bene, scusami, perdono….
Andiamo insieme oggi a passeggiare.
Quella via che un giorno ci portò
alle mura di una casa stretta
è sempre là che aspetta il nostro sguardo.
Andiamo, andiamo, padre, ne ho bisogno…”.
Torneranno improvvise quelle frasi
prima che il sonno giunga; e come un’eco
rimbomberanno da una stanza all’altra,
per non darti riposo: proveranno
a ritrovare il volto di chi c’era
per giungere alla fine nell’alcova.
Costruiranno scale per toccare
sguardi rimasti in ansia ad aspettare
parole non finite, scolorite
che girano ancora in mezzo alle intemperie
senza trovare il posto; senza posa.
E noi gridiamo al vuoto il nostro male,
lo spleenetico ingombro che ci assale.
È inutile gridare! O sperare
nei sogni per poterci riprovare.
Facciamolo da vivi, quando loro
ti guardano con ansia nell’attesa
di un qualcosa che tu e solo tu
potrai donare. Tornassero in vita
quei padri, quelle madri o quei fratelli
che cosa pagheresti! O non faresti
per poterti liberare del fagotto
che non ti fa dormire.
“Volesse il cielo che…”, se l’hai presenti
fissali intensamente, dagli il cuore,
parlagli di tutto; non lasciare
che quelle tre parole non uscite
restino senza tempo, a navigare
perdutamente in mezzo a un grande mare
sperdute, spaesate, sbatacchiate
dai venti e dai salmastri; e impaurite
senza mittente senza compagnia
tornino a casa stanche a farti male.

Commento di Loretta Zoppi

Ho scelto questa poesia perché mi ha ricordato tanto mio padre !
Anche lui ci diceva sempre di amare le persone quando sono in vita .
" Amateci da vivi perché da morti non ci serve più nulla "
Le parole non dette sono come cavalli che detestano il chiuso, vagano nell'ansia desiderosi solo di essere inghiottiti dal vento che toglie la nebbia...e come cavalli selvaggi non sopportano il morso, tanto meno la sella, nessun peso possono tollerare se non quello del loro essere come " parole non dette"
Ed è così chiaro il poeta ad elencarle tutte tanto che ognuna ha un nome ben preciso: il nostro amore non dato, il tempo rifiutato,il buongiorno rimandato, il perdono non richiesto!
Ma le parole che erano necessarie per riempire la nostra casa vuota non se ne vanno con gli anni che trascorrono inesorabili, non scolorano nel languido dei nostri occhi, restano lì sempre in attesa a ricordarci che erano la nostra unica certezza e con noi, come noi, ora non trovano la pace, il posto che era loro dovuto, l'abbraccio che non abbiamo dato.
Lasciamo che trascorra l'intera vita con la stolta illusione di ritrovarci tutti un giorno a completare quello che abbiamo interrotto: la frase , il bacio, la semplice carezza o la passeggiata rimandata, ma troveremo solamente angoscia e disperazione e tanti inutili propositi fatti di parole vuote.
A monte di ciò, la speranza di porre rimedio è solo morta cenere, fuoco che consuma e non riscalda, un mare in burrasca neanche troppo grande dove affogare col desiderio che, così perdutamente strapazzate dai venti salmastri, le parole che non abbiamo detto smettano di "rimbombarci" nel cuore .
Le frasi che potremmo scrivere per assolverci non basteranno a tenerci in vita , poiché se perdiamo il valore delle azioni, o delle frasi, perdiamo la saggezza necessaria per sentirci vivi.
Chiedo scusa se il commento non rende la grazia e l'emozione che la poesia in realtà mi ha trasmesso...non sono brava in questo...ma, leggendola ho avuto la netta sensazione che il silenzio delle parole non dette, altro non è che la presa di coscienza di un nulla che ci ha avvolto consegnandoci ad un cammino fatto solo di solitudine



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