SILVANA
LAZZARINO – LA PRESENTAZIONE. Nella raccolta poetica dell’autore nativo di
Caltagirone, la bellezza della sua terra. Tra nostalgia e ricordi. Con la
musicalità dei suo versi
Introspettivo
nel riflettere sul vissuto legato alle atmosfere della sua famiglia dedita alla
vita contadina e alla natura custode di verità e bellezza, ma anche attento nel
cogliere aspetti propri del comportamento sociale, Pasqualino Cinnirella con la
raccolta poetica “Boati dal profondo” pubblicata nel 2018 edita da The Writer,
restituisce il respiro profondo delle emozioni ancorate ai ricordi di un
passato mai dimenticato che conserva i profumi e i colori della Sicilia terra
dove è nato.
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Sono i
ricordi che lo riportano ai momenti vissuti con suo padre, all’amore per la
terra e la vita campestre, alla noia e al sacrifico del lavoro, fissati nei
versi con tono leggero e altisonante. Grande successo lo scorso 15 marzo a
Caltagirone sua città natale, per questa raccolta poetica presentata presso la
sala “Silvio Milazzo” del municipio alla presenza del sindaco Gino Ioppolo, di
Maria Malignaggi, Domenico Seminario e di Costanza Grifeo. Ad attendere
Pasqualino Cinnirella, poeta affermato e di successo con all’attivo importanti
pubblicazioni e numerosi premi e riconoscimenti, è Roma dove il suo libro sarà
presentato sabato alle ore 18 presso la Libreria Caffè Letterario Hora Felix in
Via Reggio Emilia, 89 nell’ambito della Rassegna Letteraria Iplac.
L’incontro
moderato da Maria Rizzi, Presidente Iplac e scrittrice di gialli di grande
successo, vede quale relatore Franco Campegiani, famoso poeta, saggista,
critico letterario e d’arte di livello internazionale, mentre le letture sono
affidate a Massimo Chiacchiararelli e l’intervista a Federica Sciandivasci.
Ripercorrendo
i versi avvolgenti di Pasqualino Cinnirella emerge una visione della famiglia
diversa da quanto si vede oggi e allo stesso tempo un differente modo di
accostarsi alla natura e agli altri. La famiglia di una volta era punto di
riferimento con in prima linea la figura paterna esempio da seguire: Cinnirella
rimanda a questa realtà nei versi dove ad esempio parla di suo padre dedito al
lavoro dei campi svolto con fatica e impegno. La terra deve essere amata e
rispettata poiché essa offre doni da custodire e preservare.
La
rappresentazione della coltivazione dei campi è presente in diverse liriche
dove le piante sembrano trovare nuova vita nel loro nascere, crescere e
spegnersi nella ciclicità dell’esistenza. Bellezza e mistero si respirano nella
natura campestre e nel duro lavoro dei campi, sottolineato quest’ultimo dalla
stanchezza del padre disposto al sacrificio. Risuona il disappunto per una
realtà, quella di oggi, in cui prevale la noia, l’incertezza, realtà distante e
per certi aspetti alienante, lontana da un passato dove erano sentiti i valori
di rispetto, dedizione e sacrificio. Si avverte dalle liriche “un canto pieno
di tristezza per l'aridità di un mondo che sta smarrendo perentoriamente la
diritta via, tradimento di cui si sente coinvolto in primis lo stesso autore”.
Attraverso
la musicalità dei versi viene data voce ad emozioni vive nel ricordo di radici
contadine trascorse e all’amore per una terra sacra, da rispettare. Cinnirella
regala ai lettori una scrittura essenziale e ritmica, per usare le parole del
professor Nazario Pardini: ”un dire
semplice, privo di tutto quell'armamentario retorico che caratterizza gran
parte della poesia contemporanea”.
Affiora
un pensiero per l’uomo che nella vita si trova ad affrontare diverse prove.
All’individuo nel suo percorso tra gioie e dolori, verità e inganni, sospeso
tra il bene e il male, giunto nella sua piena maturità, la vita risuona con
sfumature diverse in cui recuperare il significato autentico di ogni gesto e
parola, ritrovando la bellezza dello stupirsi e meravigliarsi, proprio come
accade al fanciullo libero da sovrastrutture nel cogliere l’essenza delle cose
più semplici.
SILVANA LAZZARINO
Meraviglioso articolo della nostra Silvana Lazzarino, che si dedica con devozione agli eventi romani della nostra Associazione, nel quale sono sottolineate le tematiche portanti del lirismo del nostro poeta di Caltagirone. La saudade pervade la Silloge e la rende densa di pathos e di spunti di riflessioni. Il confronto tra i ricordi di Pasqualino e il mondo odierno ci rende malinconici e desiderosi di recuperare il contatto con la natura e i rapporti familiari estesi di un tempo...
RispondiEliminaRingrazio moltissimo Silvana per i contributi di valore che ci dona in ogni occasione e attendo con affetto l'amico siciliano, sicura che i suoi relatori e il lettore non lo deluderanno. n abbraccio speciale e grato a tutti loro e al nostro Nazario.
Maria Rizzi