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sabato 8 giugno 2019

EDDA CONTE LEGGE: "RUOTA LIBERA" DI M. DEI FERRARI


 Per  "RUOTA LIBERA"  di Marco dei Ferrari
 
Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

Marco dei Ferrari propone oggi una composizione di sottesa angoscia che però, grazie alla Poesia, si fa riflessione etica  prima che storica. I versi, di indubbio interesse anche stilistico sollecitano il lettore attento ad una aperta partecipazione.  La cadenza  metrica, quasi un batti e leva  in un solfeggio, scandisce una musica triste, ed è  ciò che colpisce alla prima lettura.

Questa composizione è una delle più tipiche del Poeta che, con acuta sensibilità ed intelligenza, indaga la paurosa realtà della società odierna. L'incipit è un annuncio di tragedia e apre una lunga serie di visioni apocalittiche in cui non è difficile riconoscere i passi di una realtà del nostro tempo, vissuta o temibile.
Marco dei Ferrari ricorre ancora una volta al suo criptico linguaggio come per voler nascondere , anche a se stesso, quelle tragiche verità che si affacciano tra le parole.  E' lo scrittore amante della Storia che ricerca negli eventi le cause scatenanti, come umane motivazioni.  Leggiamo un quadro animato da impressionanti costrutti:
"acque rosse di stragi.."," pianti di Italia trascinando catene",  " calvari senza croce"  "bimbi e nonni tra smemori polveri"  , "piazze inquinate per lapidi imbratti da libri truffati" ,  "visioni vissute  in obliqui serpi e topigli".... Tutto è visto come "effimere glorie suicide" a cui non si può che aggiungere un "Amen" dolente.
E' forse qui  che si trova il clou del pensiero del Poeta, un pensiero a" Ruota Libera", come un annunzio di una "caduta" libera per un mondo dove si è perso persino la spinta più importante a risalire: ribellarsi, perché è ormai  "superno apparirsi inferno a libertà sepolte."
E' infatti la mancanza di aspirazione alla libertà il segnale della vera decadenza.


Edda Conte



RUOTA  LIBERA

Salmi salmastri
su acque rosse di stragi corrose
lupus homini imperium
apocalissi si accettano
defunte umanità in saldo spazio
turismi per caso tra solari batteri
di salvezze future presunte
lux pontifica pianti d'Italia
trascinando catene di gente dolente
che soffre calvari senza croce
bimbi e nonni tra smemori polveri
su piazze inquinate per lapidi imbratti
da libri truffati
dogmi senza miti a rinascere
quotidiani caotici per città e paesi
visioni vissute in obliqui serpi e topigli
fogne di mondo giaciglio
circondano effimere glorie suicide
Amen sprofondo tra fiori e sterpagli
sacri profani si sruotano abissi
per rivelarsi profondo scompiglio
tra saggezza e follia
incubo d'incubirsi supremi
superno apparirsi inferno
a libertà sepolte.

Marco dei Ferrari


1 commento:

  1. Un ritmo sincopato per rappresentare una realtà drammatica e a tratti insensata. Saggezza e follia si avvicendano senza confini certi. Di cosa parla il poeta? Del suo mondo interiore o della realtà che ci circonda? Forse di entrambi,perchè nell'interiorità di ciascuno di noi si riflette il mondo esterno: e l'angoscia che assale il Poeta è il riflesso di una società angosciosa che richiede tutto il nostro impegno per essere trasformata e umanizzata. Il Poeta, con il suo estremo grido, assume il compito di denunciare e di esprimere il dolore del mondo.

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