Anna Castrucci
legge: “OPERA OMNIA” DI CLAUDIO COMINI
Guido Miano Editore,
Milano, 2019
mianoposta@gmail.com
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”
Matteo 5,8
Opera omnia di Claudio Comini, raccoglie per i tipi
di Guido Miano Editore, 13 piccole sillogi in un tempo che corre dal 1993 al
2018. Si tratta di versi che introducono con serena pacatezza all’incontro con
un autore che in questi 25 anni è rimasto fedele a se stesso, al suo stile ed
alla sua ispirazione sempre fresca, fluida e sinceramente onesta. Al lettore i versi
di Claudio Comini restituiscono tutta la meraviglia e lo stupore che può avere
un bambino di fronte alla bellezza della natura, degli affetti e della vita
stessa.
Non mi sembra neppure azzardato sostenere che il
lavoro poetico di Comini, sia pervaso da una sorta di purezza spirituale con la
quale riesce ad effondere, a chi ha la fortuna di leggerlo con la giusta
apertura di cuore, una beatitudine perfetta ed una finale donazione. In tal
senso Comini alla
pari del poeta Paul
Celan, ma per opposte ragioni, sembra porsi la domanda “Chi regna
veramente dentro me?” La risposta di Comini è certa: regna Dio. E di Dio, egli sonda
l’invisibilità, cercandone il volto nella natura, ma anche nella sovrabbondanza
dei doni avuti in bene ed in male. Lo scandaglia negli affetti familiari e nel
senso profondo di appartenenza a Lui ed al creato. E’ qui che si genera il motivo
profondo del grande senso di beatitudine che pervade la poesia di Comini. La
purezza del suo pensiero poetico, niente ha a che fare con la sensualità o con
una mentalità sessuale, piuttosto ci fa partecipi con semplicità di una
limpidezza d’animo, sinonimo di sincerità e schiettezza. La sua è una poesia
fatta di pensieri ricchi di una potenza descrittiva e narrativa invidiabile.
Assai lunghi infatti sono i versi di Comini, un vero e proprio periodare che
pur non è prosa, ma se si vuole potrebbe definirsi poesia di ampio respiro dove
più che la sintesi si cristallizza il pensiero.
Sono due inoltre gli elementi sostanziali della
poesia di Comini, uno è materno come l’acqua del natio lago Maggiore, calma e
avvolgente eppure piena di fermento e di vita: “… acque increspate del lago, /
dove il pensiero / si schiude / negli abissi più profondi / tra i canneti / delle
rive in fiore.” (Aria di lago). In tale elemento tutto
femminile, Comini trasmette l’amore assoluto per la propria terra, i suoi
colori all’alba e al tramonto, i suoi effluvi, le brezze lacustri e i suoni in
un avvolgente arabesco di sentimenti che restituiscono al lettore un senso di
grande consolazione e pace interiore.
L’altro elemento invece è paterno ed è la luce,
In essa, il poeta effonde la forza e l’energia di un Padre che è divino e terreno
insieme: “Nella tua infinita luce / tra le tue mani / ho posto definitivamente /
la mia vita,…” (Tu sei); “Nulla è stato impossibile / con
la tua immensa luce / dentro di me, / la scienza si è inginocchiata di fronte
al tuo brillante dominio,…” (Grazie a te tutto è possibile).
Colpisce profondamente di questo poeta il
colloquiale rapporto con Dio, Padre celeste, cui si rivolge sempre con tono confidente
e filiale. Lo stesso rapporto sembra intrattenere con il padre terreno, di cui
ha accettato la morte e nel cui ricordo effonde la stessa amorevolezza e lo
stesso fiducioso abbandono: “Nell’immensità dei cieli, la tua anima padre / risplende
di fronte alla luce di Dio. / Sarà per me la memoria della tua morte / a far si
che la tua vita viva per sempre in me. / Ricordi gioiosi vissuti con te/mi
daranno la forza di proseguire.” (Nell’immensità dei cieli).
E’ innegabile quanto il percorso poetico di Claudio Comini
sia retto da una fortissima fede. La sua sfera religiosa è infatti potente ed
intensamente lirica, si legge nella raccolta “Nella luce di Dio” (2013)
“Tu che sei? Rivoluziona il tutto, / alza i venti, perché la gente creda / alla
tua grande potenza nei cieli / sempre più stellati.” (Tu che sei). Lo stesso Comini del resto sembra definirsi
un risvegliato alla fede quando afferma: “Il segreto dell’anima / ti condurrà
lontano /… facendoti entrare / nell’umile terra dei viventi / che ogni giorno
si rispecchiano / dentro un grande lago /…/” (Risvegli)
Dall’anima
del lago quindi e dalla luce si genera e palpita l’orizzonte spirituale
profondamente cristiano di questo singolare poeta. La sua poesia nella sua pura
semplicità riesce a toccare corde che superano la semplice visione del bello
poetico per rischiarare altri percorsi più intimi e profondi dell’animo umano
disponendo il lettore alla contemplazione e alla più tenera e delicata preghiera
di ringraziamento proprio come egli stesso sembra fare: “Nulla di più vero / ci darà la
forza che solo Tu / ci doni ogni giorno / con la Tua immensa luce Divina. / Grazie
mio Signore d’esistere / ancora oggi in un mondo incredulo / e per certi versi,
privo di quel senso / di viva purezza che ci dona / la Tua Grande Parola”. (Luce divina)
Anna
Castrucci
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