Primo autunno
Giusy Frisina, collaboratrice di Lèucade |
L'umido sentiero appare
Tra le coperte improvvisate
Del primo autunno
Senza una bella foglia
A confortare il rimpianto
Di ciò che non è stato
Solo umido che sale
Come un'onda bruna di tenerezza
E sai che nessuno può dartela
Se non te stessa
E ti incammini inquieta
Lungo il sentiero nebbioso e tiepido
Appena abbandonato
Dall'inutile estate trascorsa
Ben sapendo
Che è il cammino stesso
La meta
Basterebbe la chiusa, Giusy mia, a dare senso ed efficacia a questa lirica malinconicamente dolce. In tutte le storie dell'esistenza conta il viaggio non la meta. L'autunno, come spesso accade in poesia, è allegoria di una stagione della vita. Del tempo che si lascia alle spalle la melodia della giovinezza, il sole della felicità assoluta. Si cammina 'tra le coperte improvvisate',un pò nudi di emozioni,nel vapore della tristezza, ma mai domi. Si nasce, infatti, ogni giorno, dando senso al cammino e si sceglie il sentiero meno cupo, quello di sassolini bianchi che conduce al mare...
RispondiEliminaScusa, amica già antica, ho terminato con i miei pensieri, snaturando forse i tuoi, nella convinzione di una magia che ci consenta di fondere i pensieri. Ti bacio.
Maria Rizzi
Non mi snaturi mai i pensieri dolce Maria ma semmai li completi e approfondisce. Infatti, se è vero che la meta é il viaggio stesso,la strada non può che andare verso il mare ,metafora dell'amore incondizionato. Grazie sempre e un abbraccio grande.Giusy
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