POLICROMIE
Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Ho ricevuto la Raccolta di Poesie di
Mi preme
sottolineare la superba introduzione al testo dell’Amica e nostra attuale giurata
Patrizia Stefanelli ,
che reputo una donna in possesso della chiave per aprire le porte delle anime
altrui.
La
Silloge “Policromie” è un’Opera scritta al femminile, non femminista. Si legge
d’un fiato e si trattiene lirica dopo lirica nel petto, proprio come i respiri.
Dario Marelli
non tesse trame imperscrutabili, viaggia, da funambolo della vita reale sul
trapezio delle verità, delle storie di ogni stagione e di ogni paese del nostro
tempo.
Le
donne si rivelano attraverso le parole di un uomo, che possiede ‘il femminino’,
ovvero la facoltà di sentire facendo appello anche alle strutture cerebrali e alla sensibilità tipiche delle donne.
I suoi
versi sono fluidi, intessuti di armonia e rappresentano uno straordinario
esempio di fisica vitalità verbale.
Egli
intinge il pennello nei colori dei sogni, della quotidianità, delle vicende che
sembrano non appartenerci, ma condizionano lo scorrere di ogni esistenza, con
l’intento di affrescare ‘l’arcobaleno’, come asserisce nella dedica al libro
del francese Denis Diderot.
La
Silloge lievita come il pane, è originale, diversa da molti dei testi che siamo
abituati a leggere. L’autore possiede un cuore - fanciullo, non si piega su se
stesso, si tende ad arco verso l’esterno, immergendosi nello scorrere del tempo
con suggestioni profonde e toccanti e, al tempo stesso, con il sorriso.
Smentisce la massima della sofferenza che induce a scrivere, del poeta avvolto
nel mantello delle ombre che cerca catarsi nella produzione artistica. Leggendolo
si comprende che le perle non fioriscono solo nei fiumi torpidi delle passioni
mai realizzate, della nostalgica malinconia, del disincanto.
Canta
Dario e rende omaggio a Maddalena (la vigilessa); a Eleonora (la fornaia); a
Gina (la camionista) e a tante altre donne e ragazze comuni, entrando sotto la
loro pelle, pensando i loro pensieri, le loro ansie, i loro desideri.
La
sezione intitolata “Uomini contro” mette in risalto il talento eccellente di
questo Poeta, che affronta tematiche drammaticamente attuali, dimostrando che
la sua elegia sa spandere note sui paesi oppressi, tormentati, dove i popoli
diseredati portano le loro croci e spesso cercano invano la Terra Promessa.
Un
salto artistico degno del trapezista che ho citato, dell’uomo che sa visitare
luoghi lontani, sa interpretarli attraverso il filtro di un’indole di raso e sa
piangere i loro strazi senza pudore. Dario non si vergogna di rompere gli
stampi, di mettersi al servizio dell’impegno civile senza ostentazione, con i
sensi ammaestrati per mondi e storie difficili da percepire. Crepita spesso nei
suoi versi l’eco delle fonti dei nostri classici, ma la risacca del suo sentire
è ampia, inarrestabile, nutrita di sdegno e di quella commozione, che riporta
al poeta - puro, all’uomo che intinge la penna nell’arcobaleno e cerca di
donarci i colori delle donne, dei paesi straziati, dei luoghi lontanissimi ,
spesso solo immaginati, come le vette del Kilimangiaro, la Patagonia, il Messico…
Una
Silloge “Policromie”, che trasferisce noi lettori nella dimensione del lirismo
incandescente e ci consente di vivere
una magnifica epifania esistenziale.
Maria Rizzi
Sono sinceramente grato a Maria per la magistrale lettura dei miei versi. Un'interpretazione attenta e generosa, che mi onora e mi commuove.
RispondiEliminaUn grazie di cuore al maestro Nazario per lo spazio gentilmente concesso a questa mia recente pubblicazione.
Dario Marelli