IL COMMENTO SI RIFERISCE AL RACCONTO DI EDDA CONTE (IL SONNO DEL SENNO) PUBBLICATO QUESTO MESE
LA "RICERCA" DI EDDA
Marco dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
Molti racconti fascinosi di Edda Conte si riflettono in caleidoscopiche saggezze sempre edificanti e consolatorie.
Anche il "Sonno del Senno" appartiene
a questo excursus etico nella sua ricamata progressione narrativa in apparenza
leggera e semplificata.
Ma nulla è semplice nella verticistica
sensibilità artistica dell'Autrice dalla stessa apparizione del "Senno"
alla sua metamorfosi onirica che gli permette di frequentare gli umani (anziani...
dissennati...) fino alla compagnia di giovani che lo circuisce canzonandolo.
Sorge spontanea una domanda: esiste
proprio un "Senno" figlio di un Dio positivo o si pone solo una
presenza della "ragione" negli esseri umani figlia di un Dio asettico
e lungi dall'intervenire nelle vicende terrestri?
Una "ragione" eticamente
neutrale tra il bene e il male peraltro da ritenersi impotente a schierarsi
ovvero a modificarne indirizzi ed orientamenti?
Per Edda la "ragione",
ingannata dalla "Follia", tende ad esorcizzare la negatività
invadente (su incarico del Dio buono) visitando gli esseri viventi nelle
varietà formative e ci riesce (sia pure con difficoltà...) con l'aiuto della
cugina Fantasia ritrovando se stessa nella rinascita natalizia conclusiva.
E qui possiamo leggere la risposta (artistica)
della narratrice che si articola su tre capisaldi essenziali: Senno; Follia; Fantasia;
confluenti nel memoriale di altri tempi e di altre festività tradizionali.
Le tre tematiche comunque non si
esprimono isolatamente ma in questa narratio si intrecciano con delicatezza
direi onirica in un altalenante confronto mitologico senza vincitori né vinti.
Ma nel contesto attualizzato, a voler riflettere, il Senno appare decisamente
minoritario a fronte di una Follia dilagante e devastante che solo la Fantasia
della creatività riesce a contenere in qualche limite del possibile.
La risultanza si manifesta in una
celebrazione immaginifica ancorata ad un provvidenziale rigurgito di saggezza.
L'apparizione dunque si riappropria di
scenari realistici e logici che celano rimpianti per un momento perduto (la "letterina"
a scuola, l'addobbo dell'abete... i genitori contenti... la Maestra del Buon Natale...)
che solo le "ali" del Senno potrebbero rivitalizzare.
Ecco come la "ricerca"
dell'Autrice fuoriesce dagli schemi di una ordinaria narrativa per alimentarsi
di sensazioni, visioni, personaggi, ambienti, spiritualità che supportano l'intuizione
lirica sino alla percezione assoluta di una compresenza "virtuale" in
tempi reali già trascorsi.
È il natale di un'Artista che
fantastica tra il passato nel futuro...
Marco
dei Ferrari
Ringrazio l'amico Marco dei Ferrari per questa lettura del mio racconto-favola. I suoi commenti, la interpretazione del testo ,le parole hanno sempre il segno di una interessante personalità.
RispondiEliminaComplimenti e grazie!.
Edda Conte.