Fantasia:
Nell'anima dolente
la mente mia ti nega
la stringe una tempesta nuova
e mi allontana...
ma tu resta!
nei tormentosi sentieri
imperiosi alla vita
una calma agguerrita spalmerai
per germogli nuovi.
L'Isola
Intorno alla lampada che brucia odori intensi
nella fusione del fumo dei rispettivi
sigari, i due scambiano banali chiacchiere......
Niente li unisce, eccetto quel viaggio che in
definitiva non ha nemmeno le stesse finalità. Ognuno ha una specie di sogno che sente il bisogno
di spiegarsi, quasi un'ossessione di cui però
nessuno di loro ha fatto parola al momento della partenza per....l'avventura .
Definiscono così il loro viaggio per mare.
Visitano
isole e isolotti, incontrano gente e gustano odori e sapori di terra e di mare,
ma di comune accordo su nessuna isola finora hanno sentito il desiderio di
fermarsi oltre la sosta.
Finché un giorno- nelle ore del meriggio- un
uguale impulso li spinge ad accostarsi ad un' isoletta .
Approdano.
............
E' un territorio davvero insolito: coperto di
felci, alte e folte, segno di grande umidità...; al primo sguardo nessun segno di vita.
Dotto e Scrittore avanzano attenti e muti: è
tutto da scoprire.
I colori
sono solo due: verde al suolo e azzurro tutto intorno: mare e cielo. Nell'aria
un silenzio leggero, come fatto di respiri, forse del mare, che vive di vita
propria..., infatti la distesa azzurra, pur senza un movimento, regna sovrana
tra cielo e terra..
Tuttavia quel silenzio è sospetto per i due che
non osano turbarlo. Si guardano intorno
.....ciascuno interroga le proprie conoscenze....
Si affacciano immagini e pensieri, letture
antiche e studi, giorni di scuola
nutriti di domande ....il mito, la fantasia è con loro.
Si inoltrano.
Sentono intorno alle gambe il fastidio delle alte felci , così umide che
sembrano proprio bagnate, come se fosse appena passata la pioggia. Ma il sole è
ancora alto nel cielo, è caldo e
brillante.
Tutto troppo strano, pensa Scrittore, e a voce
alta:
Dotto risponde con un borbottio
incomprensibile.
Lui sta pensando a certi fenomeni che proprio
in quel punto si sono verificati, ma non
vuole allarmare il compagno.
All'improvviso il silenzio è rotto da un rumore
che sembra arrivare da lontano, nell'aria...
Battito d'ali.....in fila e in cerchi ecco
comparire nel cielo una moltitudine di uccelli. Volano sull'isola, ali aperte
che quasi si toccano le une con quelle dell'altro...
I due uomini, con il capo in aria, sono
frastornati.....tutti quegli uccelli- forse gabbiani o albatros...o altro- quasi oscurano il cielo, continuano a
volare in cerchio intorno all'isola, senza emettere nessun verso.
-Non atterrano...,dice Dotto, come parlando a
se stesso . Anzi, in voli sempre più stretti continuano a volare sopra di loro...
Infine , quasi seguendo un preciso ordine
prestabilito, gli uccelli scendono sul lido e lì si fermano, chi sopra uno scoglio chi
galleggiando sull'acqua. ..e sono tanti...tanti fin dove arriva l'occhio.
Dotto e Scrittore osservano .....poi, facendosi
largo tra le alte felci tornano
verso la spiaggia, curiosi di vedere da vicino quel gran numero di uccelli senza voce....
Gli uccelli non si curano della loro
presenza . Resta uguale il silenzio.
Anche il
mare non ha voce, il sole stesso nei suoi bagliori di fuoco sul filo
dell'orizzonte d'acqua fa pensare a qualcosa di innaturale.
............
La
notte non porta riposo ai due
nell'angusto spazio
dell'imbarcazione. L'orecchio teso verso inesistenti rumori. Neppure il
leggero cullare della barca riesce a
distogliere il pensiero dalla giornata . Eppure l'avventura di quelle
ore ha ben poco di "avventuroso" ,
entrambi le sentono come uno spazio vuoto, un nulla incomprensibile
vissuto passivamente. Dotto cerca di
trovare nel ricordo delle felci bagnate sotto il sole una risposta che dia un
appiglio alla conoscenza, una conferma a quanto ha sperato di scoprire. Il
suolo sotto i passi aveva una mollezza insolita, pur così distante dalla riva.
A ripensarci gli sembra che fosse in certi punti quasi inzuppato d'acqua.
Perché mai? E tante felci, solo quelle...senza la presenza di un
fiore!.
Lo prende un'ansia....vorrebbe quasi alzarsi e tornare a vedere l'isola delle
felci...
I pensieri di Scrittore invece sono tutti per l'esercito degli
uccelli arrivati in schiera.. Ebbene , sì, forse non c'è niente di strano: gli
uccelli migratori volano in gruppo e...fanno soste nel loro viaggio. Ma....perché in completo silenzio?
E' proprio tutto quel silenzio, silenzio
anche sull' isola stessa, che gli sembra
innaturale . .
Lunghissima notte....e finalmente ecco le prime luci del giorno.
...........
Per primo è Dotto che butta lo sguardo
sull'isola. Il sole non ha ancora illuminato la distesa d'acqua che pare
infinita, appena ondulata da chissà quale sotterraneo movimento ; l'aspetto
dell'isola ha qualcosa di inquietante. Scura, quasi nera... forse per le felci?
Il pensiero dei due uomini è subito uno:
tornare sull'isola e completare la ricognizione. Sul lido si scorge ancora la macchia d'ombra
degli uccelli migratori; sembrano fermi, nel posto dove li hanno visti la sera
precedente.
Dotto e Scrittore sono già sull'isola quando il
sole nella sua doratura dà un altro aspetto alle cose. Il giorno sembra
sorridere ai due che si avviano nell'intreccio di felci prendendo opposte
direzioni.
Scrittore vive momenti di leggerezza, cammina
senza vedere, come se avesse dimenticato quelle che il giorno prima gli erano
sembrate stranezze. Gli sono ormai familiari le felci, il silenzio gli
favorisce i pensieri.....; lui ama il suo lavoro e in fondo l'ambiente gli
suggerisce idee nuove.
Si accorge che gli uccelli si sono alzati in
volo quando già volano in ampi cerchi nel cielo dell'isola. Li guarda e gli
sembra di udire una leggera melodia, come l'eco di una canzone......una musica
che non gli è del tutto
sconosciuta.......forse un inno sacro, suonato dall'organo in chiesa.
Si ferma, resta in ascolto: quell'armonia è
nell'aria......è un canto ora più deciso ora più lieve. Ma sì, viene e va con i
voli degli uccelli. I cerchi si stanno sfacendo, gli uccelli si dispongono in
file: uno, due, tre per fila.....e man mano che si allontanano quell'armonia
cambia, si scioglie in parole.....
Scrittore è affascinato e vorrebbe chiamare
Dotto, che forse è già sull'altra parte dell'isola. Però non vuole distrarsi da
quella scena, che gli sembra parte di un sogno. Ecco che riesce a riscostruire
una frase: "...come colombe dal
desìo chiamate..." e poi un'altra ".....quello infinito silenzio.....vo comparando...."
Le file degli uccelli, quasi a schiera, stanno
allontanandosi dall'isola e l'uomo ha ancora tutti i sensi tesi a cogliere
brani di versi che ormai ha riconosciuto.
I nostri Grandi Poeti - esclama tra
sé.....sogno? Allora questa è l'isola dei poeti!
E' andato in cerca dell'isolachenoncè e ha
trovato l'isola dei poeti!
E' commosso. Vorrebbe urlare la sua gioia,
riempire il meraviglioso silenzio che ora regna sotto il sole, tra le felci
alte, in quell'angolo di mondo che fa sognare gli uomini.
Ormai il suo viaggio è concluso, un mistero gli
è stato svelato. Quel mistero resterà chiuso in lui.
Intanto Dotto ha camminato, camminato,
camminato....
le felci ancora gli inumidiscono le gambe, il
suolo sempre meno consistente......a tratti gli sembra di sentirlo vibrare
sotto i passi......ma niente lo invita a proseguire. Decide allora di tornare
alla barca.
Più tardi, intorno al tavolo, sotto quella
stessa lampada ,Dotto e Scrittore fumano tranquillamente, entrambi soddisfatti
della giornata.
Chiacchiere
banali....
L'Avventura
è finita.
Il
giorno dopo riprenderanno il viaggio di ritorno....
Ciascuno
conserverà in sé il piacere di tutto ciò
che ha il sapore del mistero .
Edda Conte - 25 Gennaio 2020
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