Giusy Frisina, collaboratrice di Lèucade |
Poesia tratta da “Profughi per sempre”, dedicata
a Sami Modiano, ultimo testimone di Autschwitz nel film di Walter Veltroni
“Tutto davanti a questi occhi”.
IL GIORNO DOPO
Voglio ricordare
Il giorno dopo la memoria
Coi riflettori spenti
E le fiaccole pure
Sul triste giorno di neve e sole -
Sull'interminabile ultimo giorno
Voglio ricordare
Il giorno dopo la memoria
Coi riflettori spenti
E le fiaccole pure
Sul triste giorno di neve e sole -
Sull'interminabile ultimo giorno
Dell'immane
fatica di Sami -
Un sole più che mai solitario
Un sole più che mai solitario
accompagnava la
solitudine immensa
Dell'ultima
vittima dell'Olocausto
Dell’ ultima vita sacrificata
Al delirio di notte e nebbia
Quando già ormai perduti i sensi
Lo risvegliava ancora la voce del padre
Dell’ ultima vita sacrificata
Al delirio di notte e nebbia
Quando già ormai perduti i sensi
Lo risvegliava ancora la voce del padre
Giacobbe
Perduto il corpo -
ma non l'anima
Nel soffio gelato del vento.
Nel soffio gelato del vento.
-Tieni duro, Sami, tu ce la devi fare -
Tuo compito è dare testimonianza
Per regalare amore
Agli occhi negli occhi di due fratelli
Divisi per sempre
All'eterno addio di Lucia tua sorella
Finito col dono di lei del tuo pane e del suo -
Tuo compito è fare capire ai ragazzi futuri -
Tu ragazzo che vieni dal confine del nulla -
Che il singolo vale più di una razza inesistente
E sia la
preghiera di tutti
Il nostro Shema per ciascuno
Ancora un
miracolo possa salvarci
Il giorno dopo
Giusy mia, viaggiamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda. Il mio romanzo del 2015 è uscito in questi giorni e tratta questi argomenti, tu con la penna intinta nel dolore e nell'amore narri la Storia di Sami, che ho visto anch'io, piangendo fino a stare male. Sami, di Rodi, che ha visto sterminare il padre e la sorella Birkenau ed è stato salvato dai russi per miracolo. Nella lirica citi la frase che il papà gli ripeteva:'-Tieni duro, Sami, tu ce la devi fare'... e lui dopo aver sofferto tantissimi anni la sindrome del sopravvissuto, negli ultimi undici è divenuto testimone reale per i gruppi di persone che si recano in quei luoghi. E' la guida, che può raccontare di aver visto tutto con i suoi occhi. La poesia è un miracolo di armonia e di messaggi importanti. Tocca tutti i tasti dell'orrore e termina ricordandoci che la storia ha un brutto vizio: ritorna.
RispondiEliminaTi ho presa nelle ossa, nelle fibre, nei capelli, ti ho vissuta così intensamente che ho avuto l'impressione di averti accanto e di annegare nei tuoi occhi di mare. Grazie per questa testimonianza, sono convinta che la poesia e la prosa diventino Cultura quando diventano impegno civile. Ti abbraccio forte!
Maria Rizzi
Cara Maria, continuo a pensare che la tua anima sia indissolubilmente legata alla mia. In poche parole riesci a dire tutto e ci incontriamo sempre nelle profondità sottomarine. Ecco perché voglio leggere al più presto il tuo "mare invisibile". So per certo che mi ritroverò lì dentro. Un abbraccio e a presto. Giusy
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