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giovedì 23 gennaio 2020

MARCO DEI FERRARI: "I GIORNI DI EDDA CONTE"



I GIORNI DI EDDA CONTE
(un "Calendario" - 1° parte)

Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade

Edda Conte crea la sua Natura, il suo sentire, i suoi tormenti interiori, le sue "aperture", la sua introspezione estroflessa, in un'originale sequenza di liriche connesse ai primi sei mesi del 2020. Di mese in mese "vola" leggera e intensa sulle sensazioni percette di immagini, fantasie, immedesimazioni fortemente incise nel tessuto di versi lirici dolci e amari, tristi e leggiadri. E uno scenario che ci appare improvviso preannunciato dal "volo" di un passero che sembra rivolgersi ad un Sole stanco abbandonando il balcone dei fiori che sorridono nei gerani loquaci. 
Il "balcone" di Edda, ricco di suggestioni cromiche che evocano farfalle eteree e galli polposi fuori tempo, poi amplifica la sua tematicità circolare riflettendo sul significare del tempo. Il Tempo, grande "sentire" onirico lirico della poetessa, che nessuno può gestire come vorrebbe e ordinare come dovrebbe: tutto è "fuori tempo" ci vuole significare la lirica di Edda e nulla può cambiare sotto il Sole ovvero nel nostro "circuito" eterno che determina il flusso esistenziale vigilato dall'Essere e dalle sue declinazioni inaccessibili all'umano.  Ma la liricità pura ritorna subito dopo nei tigli profumati, nella siepe antica, nelle tamerici esposte ai venti di libeccio, nel pittosforo che si offre profumo: la Natura predomina ogni riflessione di Edda che "gioca" con la luminosità delle memorie (il seme dei ricordi...) affidando alla "cultura" dei sentimenti la profondità vitale del confronto, lento o accelerato, sublimato dall'asettica presenza dei giorni correnti memorizzati in codici variabili tra ore, mesi, anni... almanacchi, calendari destinati a celebrare le passioni e le ferite d'amore. L'amore (grande potenza del creato cosmico) dunque è motivo traente delle liriche "frazionate" dal tempo. Il castagno (complice di abbracci) con il verde chiomato delle fantasie giovanili; il serto nei capelli; il braccialetto degli aghi di pino hanno un enorme effetto metaforico per affidare tutta la liricità della maturità ad una leggendaria "ninfa delle selve" che bisbiglia parole amorose ancora. Ninfa che, confondendosi nello stormire di fronde timide, osserva il vecchio castagno, ora per allora, quasi indicandone la sofferta solitudine della consapevolezza poetica. La poetessa tetragona, non si arrende comunque mai: riflette sul passaggio dell'avvicendarsi dell'essere "minimo" che occupa spazi e temporalità terrestri e ne sottolinea la continuità estatica (il cuore non si può cambiare...) fucina di passioni e amori permanenti che ne connotano il motivarsi emotivo, nostalgico o rammaricante  rimpianto che sia. Ma quale momento si rende compatibile con l'esplosione delle pulsioni amorose se non l'estate? Edda condivide il periodo e le sue folgorazioni: odore e profumo; fiori "aperti" (l'ibisco che quasi "sbadiglia": da sottolineare la fantastica personificazione del fiore; i tigli che fioriscono...), il Sole rinvigorito che dardeggia e sfolgora su melodie trillanti... E' l'estate del delirio di spiaggia, di mare (danzante...) di fiamma che conturba e sconvolge per ogni dove e per ogni manifestarsi di desideri inespressi e compressi che nelle "cene eleganti", nella protezione della "Natura" e nella gioia della "Bellezza" trovano proiezioni realizzate. È giugno! Il sesto mese del Calendario stupefacente e liricamente edificato, con la complicità dell'Essere supremo, dall'inconoscibile  "archivio" di una Poetessa autentica nel tuo verseggiare su orizzonti inesplorati. Non si tratta qui solo di "versi" classicamente intesi, ma di una formalità nuova, di un "classico" vivente e onnicomprensivo dove tutte le "componenti" esistenziali "terrestri" trovano un collocarsi, dialogarsi, appartenersi. La "circolarità" del divenire così liricamente espansiva nel "sentire" dalla profondità del sé, si identifica nella cosmicità del Tutto per trovare un equilibrio di percorso a garanzia del piccolo "essere" che si traduce "persona", "animale", "cosa", "vegetale". I protagonisti dei "giorni" di Edda declinano dunque il tempo per incardinarsi nel suo percorso sino a distillarne giorni, mesi, stagioni in una "vibrazione" poetica onnipresente. E qui consiste la "singolarità" di questo "Calendario - 2020" che racchiude stati d'animo, gioie e dolori, "evasioni" liriche e fatalismi, rimpianti e fermezze, stanchezza e rigoglio, impulsi e vitalità di Edda Conte e del suo seducente "circondo" esistenziale.

Marco dei Ferrari

1 commento:

  1. Con viva commozione leggo questa stupenda recensione del mio Calendario Helicon 2020, prima parte! Infinite grazie !
    E' un commento attento e particolareggiato (mese per mese) che evidenzia grandi capacità di analisi e insieme un profondo affetto da parte di Marco dei Ferrari nei miei confronti.
    Ritengo questa pubblicazione un dono prezioso , che ricevo tanto da Marco quanto da Nazario, entrambi miei carissimi amici.
    Grazie dal cuore!
    Edda.

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