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giovedì 6 febbraio 2020

SANDRO ANGELUCCI LEGGE: "RINASCERE DA VECCHI" DI G. LAURETANO



Sandro Angelucci,
collaboratore di Lèucade

“L’AGGUATO DELL’ANIMA”


"C'è tuttavia, silenzioso, l'agguato dell'anima, capace di trasformare la solitudine in coro universale e in estrema compagnia. Soltanto lì, in quelle abissali profondità che attendono di essere risvegliate, tutto si muove e tutto accade realmente. Solo lì si può realmente rinascere a nuova vita.".
Riporto la chiusa della pregevolissima presentazione di Franco in quanto la stessa esprime in toto il succo del pensiero che l'amico ha inteso comunicare.
E' ovviamente il suo punto di vista ma mi chiedo - e chiedo a chi avrà avuto la bontà di leggermi: "vedete altre vie per liberarvi dalla stagnazione, dall'impaludamento in cui tutti siamo immersi?".
Qualcuno, forse, dirà: "distruggiamo tutto, ripartiamo da zero", ed altri: "no, non si può dimenticare il passato, l'età dell'oro". Bene, io credo che nessuna delle due ipotesi sarebbe la soluzione: fare tabula rasa significa fare terra bruciata, un repulisti che, presuntuosamente, avrebbe intenzione di costruire nuove e più stabili fondamenta; tornare indietro (tra l'altro utopico) porterebbe inevitabilmente a piangersi addosso, a prendere in mano la lira e cantare per bearsi unicamente del ricordo.
Mi si ribatterà: "cosa proponi tu allora?". Cosa propongo? Silenzio, perché solo nel silenzio può svilupparsi e acquisire forza "l'agguato dell'anima". Esiste forse qualcosa che faccia più rumore del silenzio? Qualcosa che plachi e, nello stesso tempo, stimoli più della poesia?
"Nessuna malattia / sta guarendo, nessun problema si risolve / nessun dolore viene risarcito": innegabile verità quella espressa con questi versi da Gianfranco (che saluto) ma c'è sempre "qualcosa che da secoli incede / una sollevazione nel gelo" e "avanza la rivolta, corre da sempre / un'insurrezione. Anche noi / risorgiamo come il mondo intero / tutto sta levandosi adesso / nell'inverno reale e apparente / adesso ossa e anime risorgono / adesso arriva la rivoluzione", per usare ancora i suoi versi.
C'è una rivoluzione (prima individuale) che non può più attendere, che, appostata da sempre, tesse il suo agguato. E ciclicamente ci salva. Anche se non può assicurarci la durevolezza, può garantirci la genuinità, la freschezza: può farci rinascere da vecchi.

Sandro Angelucci

2 commenti:

  1. Non avevo dubbi, caro Sandro, che ti saresti stupendamente calato nella poetica di Lauretano. Quando si crede nel Principio, nell'hic et nunc, nell'eternità e nell'attualità dell'atto creativo, non si può che credere nella perenne rinascita di tutto ciò che perennemente muore. La Memoria, la vera Memoria, non è quella che trascina l'uomo nel passato, ma è quella che torna prepotentemente a vivere nel presente, risorgendo dall'oblio. E' il mito dell'araba fenice, come di tutti i miti bifronti di cui sono pervase le più arcaiche culture. ti sono grato, come credo te ne sarà Lauretano, per la preziosa sottolineatura de pensiero che ci accomuna.
    Franco Campegiani

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    1. Ringrazio Franco per la gradita risposta.
      Una replica che - è vero - nasce dall'uniformità di pensiero e dalla comune visione del mondo ma, se non altro, c'è.

      Sandro Angelucci

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