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sabato 8 febbraio 2020

SERENELLA MENICHETTI: "RICONOSCERE UNA VERITA' NEGATA E' UN DOVERE"

Riconoscere una verità negata è un dovere

Serenella Menichetti,
collaboratrice di Lèucade

Ormai lo sappiamo,qualunque ideologia vittoriosa nella storia è stata intollerante, la storia stessa è tutta una tragedia. Detto ciò, ora è tempo di passare da queste visioni moralistiche ad altre realistiche e disincantate, se noi commettiamo sempre sciagure e poi puntualmente ci pentiamo e celebriamo le Giornate non andiamo più avanti.

Il vero modo per rendere memoria alle vittime delle foibe sarà comprendere le cause, capire come mai si giunse all'orrore. Rendere loro l'onore dei fatti, non delle parole.

PAROLE  LIQUIDE

Gola/ nera/ discende
nella pancia della terra.
Tetro inghiottitoio di oggetti inservibili:
Mobili rotti. Carcasse di animali.
Scomodi testimoni.
Italiani!

Oscura- come la morte.
Oscura- come la menzogna.
Oscura –come la rimozione di memoria.

Tra le pagine di storia:
segnalibro, con immagine di donna velata
tace, sulla bianca pagina del silenzio.

Luce !
Luce e Voce.
Strappare veli di ogni colore.
Infrangere l’oscurità di questo silenzio.

Che la motivazione di ogni genocidio
si mostri, in tutta la propria sconcertante nudità.
Che ogni crimine di ogni epoca
riesca ad espellere il rospo, della propria disumanità.

Per analizzare,comprendere.
Perché troppo spesso
Noi imbocchiamo i sentieri dell’orrore.
  
Oggi che le parole :
le mie…..le vostre,
zampillano dalle nostre labbra.
Liquide come l’acqua.

Sono solo gocce
Che cadono al suolo per evaporare.
Vapore, che raggiunge, e si aggiunge
a queste nubi nere.
Gocce d'acqua che si dissolvono
in questo mare di pece.


Fra i patrioti uccisi [nell’eccidio di Porzûs] vi era l’appena diciannovenne Guido Pasolini, iscritto al Partito d’azione, arruolatosi nella brigata Osoppo, nome di battaglia Ermes, nato a Belluno e fratello del grande Pierpaolo.
FIERO di LUI
(testo poetico dedicato a Pier Paolo Pasolini per la morte del fratello Guido)

Lo accompagnasti con gli occhi ammantati
dall'abito fiero del fratello maggiore.
Guido, il minore, che odiava il nero.
Una valigetta nella mano
dentro: poche vesti, un libro di poesie.
Nera la rivoltella, tra gli amati versi.
E sogni !
Di giustizia, di liberazione.

Si arruolò nella divisione Osoppo
e divenne Ermes, senza paura.
La neve bianca scese a fiocchi, quel giorno:
sul tratto di strada delle Malghe, tra Musi e Porzus.
E voi, fratelli della resistenza che anelavate
a liberare dalla violenza del temporale
l'azzurro di un cielo troppo nero.
Come nubi scure impazzite dal vento
quel giorno vi scontraste.

E di rosso s’imbevve la neve, quel giorno:
sul tratto di strada delle Malghe, tra Musi e Porzus.
Sedici corpi, caduti.
Ermes tra loro.
E l'orrore, s’infiltrò in ogni solco, quel giorno:
sul tratto di strada delle Malghe, tra Musi e Porzus.
Il silenzio della neve
coprì le grida,
la valanga seppellì l'orrore, quel giorno
sul tratto di strada delle Malghe tra Musi e Porzus.

E da quel giorno
ancora e ancora
neve fresca cade,
ancora cade.

Per cancellare, cade.
Per affossare, cade.
Invano, cade.

Serenella Menichetti















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