RONDININO E LA GAZZA PICA
Uno, due, tre; saranno una sessantina, forse anche di più.
E' riunione sui fili della luce. E' il tempo della migrazione.
C'è un capo? Si, c'è.
E' il più imponente, forse il suo misterioso recettore
sopra il becco è più potente degli altri, forse è semplicemente uno che ha
maggiore esperienza di voli.
-Si avvicina il periodo della riproduzione; è necessario
migrare in cieli temperati. Il viaggio sarà lungo e saranno i maschi ad
arrivare prima...-
Il capo avverte i migranti, poi li osserva , ad uno ad uno.
Per sopravvivere
tutti devono essere grassi e forniti di penne nuove e robuste. Ma.....no!
Eccone uno che sembra meno in forze, ha le penne più corte....il volo non gli
sarà facile, anche se voleranno solo di giorno. La notte staranno tra i
canneti, eppure ogni anno, in quel viaggio di migliaia di chilometri per
raggiungere il clima caldo, molti muoiono.
-Come ti chiami? , chiede il capo.
-Rondinino- risponde
quello, e gonfia il petto per sembrare più grosso.
-Sei solo?
-Si, sono solo.
Il capo lo fissa serio, come pensoso, e poi vola da
un'altra parte senza dire parola.
Se potesse Rondinino sorriderebbe, ma le rondini non
ridono, garriscono, stridono, e con quel verso manifestano la gioia del volo.
Ecco: sono partite e volano in ordine, sicure. Ognuna ha
quella specie di recettore sopra il becco e tutte sanno dove sono dirette.
Rondinino vola in
mezzo a loro, nelle prime file. E' giovane, entusiasta del suo primo viaggio,
mette nel volo tutte le sue energie....è maschio, sarà tra i primi a nidificare
sotto il nuovo cielo.
Il suo recettore vibra nell'informazione dei luoghi.
Il sole è caldo, il cielo azzurro, forse la meta è
vicina....ma ancora la notte nei canneti è fredda, l'umido gli entra nel corpo,
non ancora ben protetto da ali robuste. Le giornate di volo sono lunghe e
faticose....
Pian piano Rondinino si trova nelle file di coda, ed è
sempre più stanco....ora è solo, distanziato da tutti. Che fare? Il sole è
ancora alto nel cielo....arrivano altri migratori.... Non sono rondini!
D'impulso Rondinino chiude le ali, chiude gli occhi, si lascia andare...
Come un'elica si avvita e scende....precipita ....le piume
arruffate ....le piccole ali stanche...........
................................
Di qua dal mare è primavera, una primavera precoce, anche
un po' capricciosa, con giorni umidi e piovosi , altri quasi estivi. Il sole fa
la sua parte; si aprono le gemme, sbocciano i fiori degli alberi da frutto,
fiorisce il geranio, il gelsomino, il narciso.....ogni ramo comincia a
verdeggiare. I prati sembrano cieli stellati.
Gorgheggiano gli uccelli stanziali.
Pica, la gazza, svolazza elegante nei suoi colori: il
bianco e il nero del piumaggio splendono di riflessi blu, verde, viola,
iridescenti. E' l'unico uccello che sa riconoscersi allo specchio e certamente
si piace.
Pica infatti si sente la regina del giardino che divide
solo con il merlo. Il suo verso non è così armonioso, ma lei si muove con
grazia, zampetta sull'erba e poi, con le grandi ali aperte spicca un volo fino
al tetto; da lì, appollaiata in cima all'antenna della tv domina il mondo.
Qualsiasi cosa luccichi l'attrae e se può se ne impossessa.
C'è un brillio tra le tegole.....Pica è curiosa, anche
intelligente e intraprendente; si muove pronta al balzo....si avvicina e nota
con meraviglia che l'oggetto intravisto non manda più alcun bagliore, il raggio
di sole al tramonto si è spento, la "cosa" è un mucchietto di penne,
senza un palpito di vita. Pica, la gazza, è messaggera degli dei e della
morte.....quella "cosina" è affar suo. Si china, quasi con rispetto,
e incontra lo sguardo sperduto di Rondinino. Ode anche un piccolo
lamento....
-Chi sei?" chiede
-Rondinino, caduto dal cielo....aiutami!
Pica sorride, capisce subito con chi ha a che fare: "
E' furbetto il tipo... mi piace".
Lo afferra per un'aluccia e se lo porta via.
L'abbaino del palazzo è la sua casa, provvista di tutto per
le notti più fresche e per ripararsi quando piove.
.........................................
Al sorgere del sole Rondinino si desta e si guarda attorno.
Nessuno!
E' un mondo che non
conosce. L'ala spezzata gli impedisce di volare, ma lui non si sgomenta.
"E' proprio una gazza ladra - osserva tra sé, e
l'accusa in cuor suo di quello sciame d'insetti che invadono l'ambiente.
-Bravo - esclama Pica che rientra dalla postazione sulla
cima dell'antenna - hai trovato da nutrirti....
Per giorni Rondinino zampetta all'interno dell'abbaino,
visitato e coccolato dalla gazza Pica, che gli si è affezionata. Lo istruisce
sull'ambiente e gli racconta anche brani della sua vita.
-Mi trovai qui per caso, chiusa in una gabbia......poi un
giorno una mano pietosa la lasciò aperta e così potei tornare libera. Per
riconoscenza sono rimasta sul tetto del palazzo e quassù vivo. Non ho mai
incontrato uno dei miei simili, forse sono in altra parte del mondo.....però
qui ho molti amici e quando la tua ala
sarà guarita te li farò conoscere.
Rondinino ascolta , ma non partecipa, perché il suo
pensiero è sempre con i compagni che ha perduto.
Intanto il tempo passa.
Rondinino conosce per primo il merlo, simpatico, bello e
buon tenore; conosce la cicala, pigra e ciarliera, conosce una coppia di
colombi che se ne stanno un po' troppo appartati......incontra fringuelli e
cinciallegre e passeri e cardellini......ma questi solo di sfuggita
.....sono sempre impegnati in voli e
canti.
E' bella l'estate, è bella ma è breve. Le giornate di luce
si accorciano e la natura stessa sembra bisognosa di riposo. Gli alberi
ingialliscono e cominciano a spogliarsi, gli uomini riscoprono il piacere della
casa ... gli uccelli al tramonto sui rami dopo tanto chiasso si
addormentano col capino sotto l'ala.
Per molti è arrivato il tempo di riprendere il viaggio
verso i paesi caldi.
Rondinino, ormai adulto, sente il richiamo della sua
specie, il recettore sopra il becco gli trasmette piccole vibrazioni.....
Il mondo che lo ha visto crescere è cambiato, molti amici
sono scomparsi, la cicala ha lasciato a terra l'involucro del suo corpo sfinito
dal troppo cantare.......; solo Pica resta immutabile e serena sull'antenna
sopra il tetto, e l'amico merlo , ormai dimentico dei suoi gorgheggi amorosi, è
tornato a cercare i vermetti nella terra del giardino.
Tutto questo rattrista Rondinino ,che sempre più spesso
spia nel cielo.
Finalmente il miracolo accade.... ..non è un gruppo, non è
una migrazione, è solo una rondine ferita.
E' l'ultimo dono che
l'amica gazza gli fa trovare sotto il tetto...
Così la storia ha un nuovo inizio.
Edda Conte 23 Marzo 2020
Ringrazio Nazario che ha inviato a Leucade questa mia semplice favola .. Mi ha regalato un'ora di evasione nella solitudine della giornata del ritorno delle rondini..( San Benedetto la rondine è sotto il tetto...)
RispondiEliminaGrazie!
Edda Conte
Finalmente si parla di ciò che accade senza parlarne,
RispondiEliminasenza le solite, stucchevoli parole....
CHI HA "IL RECETTORE SUL BECCO" INTENDA...
Sandro Angelucci