L’ecletticità di Paolo Di Santo: meraviglie
del cielo e della terra. L’Assommoir de Zola.
In questi giorni nei quali Leucade è meta
di artisti di ogni genere Paolo Di Santo, secondogenito di Maria Rizzi, laureato
in Sociologia, e nominato Ambasciatore della Sapienza con altri colleghi dal
rendimento Altissimo, ci prende per mano e con passione per la cultura ci porta
a godere delle meraviglie dell’arte e della natura. Le sue conoscenze sono
ampie e plurali, dato che è sempre stato portato per il teatro, e che ha fatto
lavori cinematografici amatoriali. Aggacciandosi all'Istituto Cervantes o alle
librerie dove l’IPLAC ha presentato libri, ha organizzato passeggiate
artistiche incentrate su vari Autori che hanno soggiornato a Roma. La sua
capacità organizzativa e la sua scioltezza espositiva hanno dato risultati
eccellenti; infatti ha avuto il seguito
di 40 - 50 persone.
Il lavoro che ha registrato per i suoi
amici è di una validità sorprendente. Personaggi storico-letterari e
realizzazioni artistiche sono stati presentati con dovizia di particolari da
lasciare di stucco le persone presenti ai suoi incontri:
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Da Joice
a Magris, a panorami mozzafiato, a borghi, da Hemingway alla Parigi di Colette,
a Trieste a Lisbona, a Racconti ad alta voce, alle storie di Egle, a piazza
Navona… Magistrale la sua alta lezione sulle meraviglie architettoniche della
nostra capitale, che di per sé contiene più testimonianze storico-artistiche di
tutto il mondo messo insieme. Un vero percorso umanistico, in cui Paolo ha
avuto l’occasione di sfoderare tutte le sue conoscenze e soprattutto
di saperle utilizzare in contesti diversi, dimostrando la sua sensibilità
estetica.
E’
sufficiente seguire la sua alta lezione su L’Assommoir di Zola, lo stile narrativo, il
contenuto, la modernità del testo, le strategie zolaniane per tenere avvinto il
lettore, per capire la portata critico-analitica di Paolo, e la sua intensità indagatrice;
la scoperta delle risorse che la scienza può fornire al romanziere. Il trionfo
dell’Assommoir con cui Zola diviene la guida della scuola naturalista. E la sua
conversione alla dottrina socialista la cui portata umanitaria si riflette
nelle sue grandi opere. Si capisce dalla dissertazione di Paolo quanto in Zola
l’uomo sia sottomesso a dei canoni universali: i sentimenti e i caratteri sono
predestinati da leggi analoghe a quelle che reggono la biologia e la
fisiologia. Insomma una visiona totale dell’autore e di uno dei capisaldi del
suo intelletto che il critico affronta
dimostrando la sua ecletticità nel lavoro di lettura.
Nazario
Pardini
Apprezzo la nota di presentazione che nel linguaggio del critico Pardini si fa piacevole invito alla conoscenza di Paolo Di Santo, personaggio eclettico , ricco di interessanti motivi culturali..
RispondiEliminaL'Autore, sociologo e figlio d'arte, ha tutti i requisiti per conseguire notevole successo in un campo di vasto richiamo.
A lui e alla carissima amica Maria Rizzi faccio gli auguri più sinceri per il futuro, nonché i complimenti per gli eccellenti risultati già ottenuti.
Un abbraccio, Edda Conte.
Carissimo Professore,
RispondiEliminaconsidero un vero Onore il suo articolo sul mio video, nato per un gruppo di amici, così caldo e vibrante. sul blog più prestigioso d'Italia. Lei è di una generosità
destabilizzante. La ringrazio con stima profonda.
Paolo Di Santo
Nazario mio, non ho parole per esprimere la mia gratitudine verso un'anima come la tua perennemente tesa al Dono. Sai com'è nata la storia del video. Era una mail al mio Amico - Faro ed è diventata recensione e divulgazione. Non posso che abbracciarti forte forte ... E con te abbraccio la carissima Edda per le parole affettuose che mi destina in ogni occasione. "Figlio d'arte"... è davvero troppo, amica mia! Sei calda come i giorni quasi estivi in arrivo.
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