Tu mi sei drupe e rovo:
rosata infiorescenza sopra il pruno,
spina d'aspro bruciore
e dolcezza di more.
E mi sei piuma, e nodo:
leggerezza del riso, laccio in ore
del respiro spezzato; ogni sentire,
in me, ha il suo inizio e la sua fine
trova
dove va il tuo sentiero.
E mi sei spartiacque,
chè l'avanti ed il dopo
mi tracciò in terra il primo tuo vagito
quando il mio grembo si ritrovò vuoto
e per te colmo il seno.
Si capovolse la clessidra : nuovo
corso ebbero le cose, e nuova età
a convertire il grigio di ogni polvere
in sabbia d'oro. Ed io,
ombra di nessun peso, lasciai un' orma
mentre l'idea del sacro aveva forma
nel tempio della mia maternità.
--------------------------------------------------
In fiacco equilibrio procede
l'ombra dell' inquietudine,
senso di incompletezza
che il passo ti ferma a mezz'aria.
E tutto spenge e ammorba attorno mentre
sull'arco di giorni affilati
sbirci cauto nel grigio boccheggiando.
Ma come brilla la gioia distesa
degli squarci azzurrini!!
Ed è l'ora del Cielo, dell'emergere!
quella in cui s'alza limpida la luna
sull' asprezza tagliente delle rocce,
dove in bilico dorme la ginestra.
Grazie Professore, è sempre un onore approdare in Lèucade
RispondiEliminaCara Lidia , è sempre un gran piacere leggerti.
RispondiEliminaUn abbraccio , con molti cari saluti,
Edda Conte.
Lidia mia, ricorrendo a figure retoriche, risonanze, assonanze, rime interne, e molto altro della metrica classica, hai affrescato due quadri sublimi che appartengono a moltissime donne. La prima lirica è dedicata alle porte della vita che si spalancano, credo sia doveroso lasciarla esprimere con i suoi versi:
RispondiElimina"E mi sei spartiacque,
chè l'avanti ed il dopo
mi tracciò in terra il primo tuo vagito
quando il mio grembo si ritrovò vuoto".
Il grembo, in effetti, non è mai vuoto, amica bella, da esso si nasce e a esso si torna. E' il destino di tutti noi uomini. La seconda è un grido, un'invocazione di speranza, dopo aver 'sbirciato cauti nel buio boccheggiando' - che espressione meravigliosa! -. Si può lentamente sperare di riemergere e... la chiusa è lirica in se stessa, un vero cammeo. Ti voglio bene