Nazario
Pardini.
LETTURA DI TESTI
DI AUTORI CONTEMPORANEI.
Volume IV, 2015- 2018,
The Writer Edizioni,
Marano Principato (CS), 2019
LETTURA DI TESTI
DI AUTORI CONTEMPORANEI.
Volume IV, 2015- 2018,
The Writer Edizioni,
Marano Principato (CS), 2019
Ho tra le mani il quarto volume della Lettura
di testi di autori contemporanei compilato in tutti i sensi da Nazario
Pardini. Dico “in tutti i sensi” perché,
oltre al fatto che la stragrande maggioranza dei contenuti gli appartiene, in quanto ne è autore, so che l’amico Nazario i libri se li
confeziona da solo: li organizza per bene, curandone attentamente impaginazione
e dettagli, poi li manda alla casa editrice che in sostanza -essendo il lavoro
già tutto fatto- deve solo stampare.
E veniamo al libro: corposo e compatto sotto
il profilo “fisico”, caratteri nitidi su carta pregevole, pagina talvolta
fitta, ma mai oppressiva, snellita abbastanza spesso dalla trascrizione di
testi poetici, consta di 1015 pagine numerate, a cui vanno aggiunte altre venti
pagine di indice, colophon, ecc.
Opera del tutto rispettabile per mole, racchiude una straordinaria
ricchezza di contenuti e di contributi. È divisa in due parti: la prima, Letture critiche dei miei testi, si
estende per 227 pagine e contiene recensioni, note e commenti alle opere del Nostro, scritti da amici e seguaci del blog “Alla volta di
Lèucade” che Nazario gestisce dall’ormai
lontano 2011; la seconda, Lettura
di testi di autori contemporanei, di ben 788 pagine, anch’essa apparsa per
intero sul blog, è la testimonianza del
Pardini critico ed esegeta militante, tutto dato alla conoscenza, alla
degustazione (prevalentemente estetica) e allo scandaglio di un tipo di letteratura e
di poesia che non gode quasi mai della ribalta delle pagine culturali dei
quotidiani o dei salotti letterari radiotelevisivi , ma che tuttavia esiste, ha
una sua voce, spesso efficace, nitida, addirittura potente; e anche una sua
dignità. Insomma una letteratura semisommersa, ma viva e vitale, con punte di
rara bellezza.
Vorrei riflettere un attimo su un dato: in
questo volume Pardini dà agli altri, nel senso che dedica alla lettura e allo
studio delle opere altrui, 788 pagine;
ne riceve, nel senso di contributi altrui destinati alla sua opera, 227 pagine. Lo sbilancio è chiaro, anche
perché Nazario è generoso, non sa negarsi. Però devo pur dire che, negli interventi - in qualsiasi forma,
magari di breve nota- sulla sua poesia, è presente la quasi
totalità dei frequentatori di Lèucade. E questo, a mio parere, riduce il già
detto sbilancio tra il dare e l’avere che, comunque, continua a deporre a
favore del toscano di Arena Metato.
E se
c’è tra i lettori di questa noticina qualcuno che ama fare i conti e non trova esatti i calcoli qui riportati relativi
al numero delle pagine delle sezioni del libro, sappia che dal totale 1015 ho
detratto le sei pagine che riportano una mia riflessione su un problema di
lingua, inserite dall’amico Nazario a chiusura del volume come segno del suo
apprezzamento per quel mio lavoro. Gliene sono pubblicamente grato.
Dal blog al cartaceo, perché? Perché Pardini,
che non è nato ieri, dà alla realtà virtuale di Internet e dintorni
l’importanza che si merita. Né più né meno. Egli vuole lasciare tuttavia una
traccia solida e tattile del suo passaggio sulla terra e lo fa, per il momento,
oltre che con varie decine di volumi di poesia, con ben quattro poderosi volumi di Letture, di complessive 3339 pagine, in
cui molto egli ha scritto sugli altri e molto gli altri hanno scritto su di lui
(non si dimentichi che il secondo volume di Letture,
prefato degnamente da A. Spagnuolo, è composto esclusivamente di analisi critiche, recensioni e note sulla
poesia pardiniana). Si può quasi dire, vista la cospicuità dei contenuti, che i
volumi di Letture di testi di autori
contemporanei costituiscano, di fatto, l’archivio cartaceo, e quasi un
breviario, del blog “Alla volta di Lèucade”. E sono orgoglioso che il primo di
tali volumi porti la mia firma in calce alla prefazione.
Per
chiudere, un’ultima notazione sulla ricchezza culturale, sulla presenza di
validi autori e sulla varietà di scrittura che ne consegue, per cui questo
volume, come quelli che l’hanno preceduto, assume anche la funzione di vetrina libraria
sia delle più recenti pubblicazioni
giunte al blog, recensite o prefate dall’infaticabile Nazario, sia delle opere
stesse di quest’ultimo.
C’è
tanta dovizia intellettuale, tanto buon pane per la mente e per il cuore nelle Letture pardiniane: basta saperli
cogliere, accostandovisi con la
necessaria umiltà, curiosità, disponibilità.
Pasquale
Balestriere
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