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mercoledì 17 giugno 2020

MARCO DEI FERRARI: "DONNE E PASSIONI"


DONNE E PASSIONI


Marco dei Ferrari,
collaboratore di Lèucade
Osserva
libertà decrepita irride
ignota bellezza arride
giovani amori deride
erotici slanci contride
sesso e pudore nel pianto sorride
specola croce di vecchio filosofo
tragico vuoto ingombrare
di secoli mesti rimesti padrino
rimpiangi Ros giorni d'angoscia
estreme passioni Graz abissali
memorie... sobbalzi... sospiri... Cris
notturni contorti corpi perdersi Magd
represse smemorie Dor rammemori Silv
follie intrecciose per l'Eden spiraglie
fascinose s'invertono ironie spinose
piaceri d'addii sguardi rintocchi sepolti
fremiti sapori fauci bugiardi avvertire
languori di donne...

Marco dei Ferrari

3 commenti:

  1. Una lirica d'amore, Marco, che testimonia il tuo eclettismo, la tua capacità di cimentarti in tanti campi espressivi e di farlo con straordinaria originalità. Senz'altro innovativa, è infatti, la tua poesia, che si avvale di figure retoriche, mi ha colpita in modo particolare l'abolizione degli articoli, che potrebbe corrispondere all'adynaton e i verbi declinati all'infinito a fine versi e di una tendenza visionaria e immaginifica. I nomi delle 'tue' donne usati con diminutivi, forse vezzeggiativi stende un velo di dolcezza sul testo. Un ode a tutte noi, la tua, che ti vede 'rimestare' nei ricordi, da filosofo, ma soprattutto da uomo passionale, e che affresca le muse con palpiti memoriali densi di eros sublimato e non. Sembra che la solitudine dell'oggi risvegli ricordi e tentazioni, venati di sentimenti esistenziali e di 'fremiti' e 'languori'. La chiusa lungi dall'avere significato nichilista rappresenta una valorizzazione delle storie vissute. Ti ringrazio per il tuo lirismo, che consente nuove, significative avventure dello spirito e ti stringo.

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  2. Cara Maria,
    ti ringrazio per la sensibilità critica che interpreta in profondità e in orizzonti nuovi la mia riflessione.
    Tu dimostri sempre una partecipazione particolare alla tua attività letteraria e culturale e ne connoti la dimensionalità.
    Ti abbraccio
    Marco

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  3. In questa composizione di Marco dei Ferrari leggiamo un contrasto di stati d'animo espressi non solo nel consueto personalissimo stile del Poeta che ben conosciamo, ma considerati, visti , osservati (ved, il primo verso), da una "specola" tutta scientifica, da "vecchio filosofo", come il Poeta stesso si definisce.
    Interessante l'ossimoro "vuoto ingombrante", che sta a indicare la consapevolezza di un vuoto, un niente, assenza stessa di un qualcosa che tuttavia "ingombra", pesa.
    Se nella prima parte il poeta-filosofo osserva se stesso con distacco, nella seconda è l'uomo che considera l'inanità del piacere, attraverso i ricordi annegati in un presente di "ironie spinose". I ricordi sono le piacevolezze della passione godute in un passato lontano, il presente apre ad amarezze e delusioni.
    Notevole l'ultimo verso, così laconico, quasi duro, che nasconde il suo vero significato nell'infinito "avvertire", dove è da scoprire tanto il soggetto quanto l'oggetto del verbo.
    Ancora una volta Marco dei Ferrari compare nella veste di poeta notevole per la sua originalità.
    Mi congratulo con lui e la sua cultura.
    Edda Conte.

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