Maria
Luisa Tozzi. Viaggio nella memoria di
Ignazio Gaudiosi. Edizioni Pendragon. 2020
Oggi, 03/07/2020, mi è
arrivato un bel libro, ben fatto, editato con professionalità, per copertina,
veste grafica, impaginazione. Un testo organizzato e assemblato da una
scrittrice di lungo corso, Maria Luisa Tozzi, eclettica, versatile che con
profonda conoscenza filologica ha messo in evidenza l’importanza della
produzione letteraria di un amico, quale Ignazio Gaudiosi. Il testo si
suddivide in due parti: la prima (Prefazione L’inquietudine dell’infinito di Francesco D’Episcopo, Una perfettibile
identità, Le antinomie, Il viaggio orfico della memoria, Conclusioni) che si conclude con queste
parole: “… è così, con voce struggente, ma non dolorosa e senza alcun commiato,
Gaudiosi, da una terra eleatica, saluta
la madre, ora altrove, nella perenne infanzia. La rivede fanciulla, a lui
coetanea: lontani, ambedue, dal futuro terreno, perché ambedue oltre l’immobile eternità della
poesia: “… e non per un momento solo/ma eternamente, dico,/ oltre questo passo
assurdo/che immette nell’assurda eternità”; la seconda parte da una antologia
che comprende una selezione delle più concrete e ontologiche composizioni dell’artista,
fra cui brillano: Frammento adamantino, Umanità remota, Consuntivi d’autunno,
Meditazione, Quando la pioggia, A sera, Le rimembranze, Ti ricordo… Una scelta
ben fatta che mette in chiaro la portata stilistica e la ricerca epigrammatica,
verso cui è diretta la poetica di Gaudiosi. Il tutto si conclude con il
capitolo: Su Ignazio Gaudiosi, che prende il via dalla solitudine e dalla lontananza dai clamori dell’agone
letterario di un poeta così definito dalla critica prevalente. Un libro
plurale, polisemico, proteiforme che ci fa conoscere un artista degno di
occupare un posto importante nella storia della letteratura odierna.
Nazario Pardini
Nessun commento:
Posta un commento