Pagine

domenica 19 luglio 2020

MARIA RIZZI: "EMOZIONI VIRALI"



EMOZIONI VIRALI

LE VOCI DEI MEDICI DELLA PANDEMIA – A CURA DI LUISA SODANO
     IL PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE



Il mondo sta vivendo una pandemia, che nessuno avrebbe immaginato, una catastrofe che sta superando di gran lunga il numero di morti delle due Guerre Mondiali, e farsi testimoni della Storia diviene un dovere in nome del famoso e, purtroppo scomodo principio del non dimenticare.
Ho acquistato il testo “Emozioni virali”, edito dal Pensiero Scientifico Editore, nato grazie all’idea di un  gruppo Facebook  di centomila medici - dimostrazione che i social possiedono tutti un rovescio della medaglia -. L’Opera è curata da Luisa Sodano, medico dell’azienda ospedaliera San Camillo di Roma e da un comitato editoriale di otto medici, tra i quali il nostro carissimo amico Marco Solaro, specializzato in Scienze Neurologiche, artista figurativo e scrittore. La postfazione del libro è del medico e celebre scrittore Andrea Vitali.
Mi sembra doveroso parlare di questo testo, i cui diritti d’autore saranno devoluti alle famiglie dei medici deceduti per covid-19, partendo dalle dediche, di grande impatto espressivo ed emotivo:

“Non credo nell’eroismo,
  so che è fin troppo facile
  e ho scoperto che uccide.
  A me interessa che gli uomini
  vivano e muoiano per ciò che amano”
            Albert Camus, “La Peste

 “A chi ha perso la vita,
   a chi non dimentica
  a chi non sarà più lo stesso”

Il libro è stato consegnato all’editore nel giro di un mese, un risultato incredibile che, come recita la prefazione, si spiega soltanto con ‘la necessità’ di far ascoltare le proprie voci disperate, con il bisogno di lasciare una testimonianza per il futuro prossimo e per quello remoto, degli accadimenti avvenuti nel primo semestre del 2020… accadimenti, che continuano a sconvolgere il mondo.
La toccante introduzione, firmata dagli otto medici del comitato editoriale rappresenta un grande atto di umiltà e d’amore. In essa viene spiegato che tra i tanti libri ne esistono alcuni ‘già scritti’, in quanto ‘non partono da un’idea progenitrice,
non si prefiggono di elargire tecniche e inconfutabili verità, ma sono i libri che hanno molto da insegnare’.
Per la cronaca ricordiamo che l’Italia è stato il primo Paese europeo colpito dall’epidemia di covid-19 e resta nella memoria di tutti coloro che sono entrati in questa terribile storia il 18 marzo, che ‘ha fatto di Bergamo la città martire dell’emergenza con la foto della colonna di camion militari che di sera portano le bare e che entra nelle nostre anime. Niente sarà più come prima’.
Il testo presenta quaranta racconti, anche se nei ringraziamenti vengono citati altri medici, che non si vedono pubblicati, ma hanno reso il loro contributo umano e scritto. Si tratta di storie che strappano l’anima, rendono nudi e vulnerabili e danno il
senso della violenza della vicenda. Leggendole mi sono sentita colpevole. Non ero in prima linea, mi limitavo al ruolo di spettatrice ed ero piegata sulla mia storia personale. Le migliaia e migliaia di vite che si spegnevano erano celate dai manifesti patriottici, dalle canzoni intonate sui balconi e dal mantra, che non sopporto più di ascoltare: “andrà tutto bene”. Si annegava nella retorica mentre in  trincea si combatteva, si assisteva a morti atroci e si finiva nella spirale del virus. Pur consapevole che nulla è finito, che occorre il rispetto, la coscienza, la cautela, so che non sarò mai salva.
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” … così inizia il proprio racconto Giovanna Rizzardi, ‘al letto del signor Giuseppe il 19 marzo 2020’. E non esagera citando la lirica “Soldati” di Ungaretti, in quanto il Medico protagonista della vicenda, Luisa, mentre attraverso gli occhialoni e la tuta protettiva guardava il paziente, asseriva: “Lui sì che aveva visto la guerra e i soldati, ma tra un affannoso respiro e un colpo di tosse, le diceva che quello che stava accadendo ora era peggio”.
Il brano intitolato “Lui avrebbe fatto lo stesso” di Matteo Guglielmi, è dedicato a Giuseppe Borghi, Medico di Medicina generale di Casalpusterlengo, che si è spento a Bologna per Coronavirus l’11 marzo 2020. Borghi, suocero del Guglielmi, ‘si è speso fino all’ultimo giorno per i suoi pazienti’ e si è spento dopo due settimane in terapia intensiva’. Nonostante la sua morte e il contagio della suocera e della madre di quest’ultima, il Guglielmi accetta l’incarico di aderire alle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), che girano da Calendasco fino a Bobbio; da Morfasso a Pianello, visitando la casa di riposo di Trebecco, che presenta ‘un inaspettato panorama’. ‘I medici dell’Usca sono dotati ‘dei dispositivi di protezione adatti allo scopo: mascherina, calzari, tuta impermeabile, cuffia e visiera. Quegli stessi dispositivi che erano mancati in precedenza portando alla morte di 150 colleghi’. Giuseppe borghi è motivato, spinto dalla certezza che il suocero avrebbe compiuto la stessa scelta.
Leggendo il testo scritto da Marta Mora, intitolato “Paura”, si prende coscienza di quanto la missione dei medici non potesse prescindere dall’avere paura, da questo sentimento che l’Autrice definisce ‘primitivo, sincero, un po’ come la felicità’. Lei afferma di aver letto la paura ‘in alcuni colleghi, nei loro occhi sconfortati per alcuni pazienti, nelle persone che si facevano visitare, ma non volevano farsi ricoverare, nelle voci di coloro che telefonavano…’ E quanta altra paura hanno visitato questi uomini e queste donne privati di colpo del lavoro quotidiano e chiamati ad affrontare il mistero della vita che si spegne senza rimedi, il rischio di perdere la propria per restare in prima linea?
Nel leggere ho avvertito un nodo formarsi nel petto e mi sono resa conto che non si scioglieva. Ogni racconto contribuiva a renderlo un grumo, un coagulo di sangue e dolore che porterò con me per sempre.
Sento il dovere di citare il racconto del caro Marco Solaro, intitolato “20 marzo2020: la lezione di storia”, che gioca sul registro dei ricordi e parla degli anni trascorsi nei banchi scolastici a subire passivamente le lezioni di storia. Cita in particolare il “Decamerone” del Boccaccio, ‘con la storia dei dieci ragazzi che per sfuggire alla peste di Firenze si erano trasferiti in una villa di campagna’ e ‘l’epidemia di peste descritta da Manzoni nei “Promessi Sposi”’. Tutto sembrava lontano, ma nei mesi in cui la vita si è fermata, nel marzo 2020, che ha visto moltiplicarsi le vittime anche solo in Italia, superare le 4000, l’Autore si è convinto che Saramago aveva le sue ragioni quando affermava che la Storia andrebbe studiata cronologicamente al contrario per essere compresa’.
Non posso citare altri brani, non avrebbe senso e, soprattutto, inibirebbe la volontà di acquistare questo libro, che sta già battendo i record di vendita e che avrebbe il diritto di entrare in tutte le case. La Storia, questa Storia siamo noi, spesso superficiali, distratti, malati di quell’indifferenza, che rappresenta un’autentica piaga sociale.
Il virus non è sconfitto, a oggi si registrano oltre quattro milioni di contagi nel mondo e l’Italia non è immune. Attraversa una fase di latenza, ma ogni giorno si creano focolai  e non ci è dato sapere se si è indebolito, se tornerà e, soprattutto, come si potrà guarire.
Vi invito a comprare “Emozioni virali” e a calarvi in queste tenebre, che aiutano a vedere la verità.

Maria Rizzi




6 commenti:

  1. Grazie di cuore alla generosità della cara Maria per il suo scritto e grazie al prof. Pardini per la sua ospitalità
    Marco Solaro

    RispondiElimina
  2. Ringrazio Maria Rizzi di questa interessante comunicazione, ove ancora una volta conferma il suo grande spirito umanitario e la sensibilità nei confronti dei problemi sociali. L'ammiro e condivido, invitando a mia volta gli amici di Leucade ad ascoltare il suo implicito invito all'acquisto del volume "Emozioni virali ".
    Edda Conte

    RispondiElimina
  3. Ringrazio Maria Rizzi di questa interessante comunicazione, ove ancora una volta conferma il suo grande spirito umanitario e la sensibilità nei confronti dei problemi sociali. L'ammiro e condivido, invitando a mia volta gli amici di Leucade ad ascoltare il suo implicito invito all'acquisto del volume "Emozioni virali ".
    Edda Conte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Edda il tuo cuore trabocca di generosità. Sei tesa ad arco verso gli altri e comprendi quanto un blog acquisti vita soprattutto se esiste il confronto. Io ti ringrazio, a nome di Marco e di tutti i medici e di ogni uomo o donna che abbia contratto il Covid e ti stringo al cuore!

      Elimina
  4. Maria carissima, la tragedia abbattutasi su tutti noi con lutti e sofferenze di ogni tipo,la dedizione di medici, infermieri, personale sanitario e audiliario, non saranno dimenticati anche grazie a testimonianze tanto convincenti e dolorose. Ammirevole la tua lettura, misurata ma piena di pathos. Questo libro e la tua splendida recensione aprono il cuore al corggio della speranza, alla fiducia che ne verremo fuori e non dimenticheremo. Grazie Maria.
    Marisa Cossu

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, Marisa carissima, questo testo è una testimonianza calda di umanità e di straziante dolore. Ti assicuro che ho fatto ben poco. Mi addolora lo scetticismo che si va diffondendo. Tu splendi sempre. Sei una principessa nella vita e nel'Arte!

      Elimina