PANICO
E noi sui più leggeri veloci cocchi
corriamo corriamo virtualmente
nel circuito del giorno
secondo una propria etica
o privo di ogni etica
ma tutti perfino in arditi voli
per sfuggirlo vivi
ché lui l’imperatore
s’è pure coronato
per farci più terrore
e ad ogni giro morituri te
salutant.
Ma noi altro altro abbiamo per superarlo
travalicare le sue virali barriere
o fantasia che ci doni smisurate ali
che ci sbalzi in alto sempre più su
ove viviamo la nostra libertà virtuale.
San Domenico, 19 marzo 2020
BAMBINI, ORA SI GIOCA
Bambini, ora si gioca un gioco
nuovo come a carnevale
con guanti e mascherine
che si può anche cantare
tutti in coro come a Natale.
Noi siam le mascherine
con gli occhi a mandorline
venute da lontano
andiamo in tutto il mondo
per la festa della vita
giochiamo al girotondo
ma a distanza sociale
fino a stringere insieme
– è solo virtuale –
intero il mappamondo.
Bambini, pure a distanza si gioca
altra novità del tempo
chi sa stare più lontano dall’amico
vince la scommessa nella ruota della vita
chi sa stare più lontano
è più vicino al suo cuore
difende la sua e altre persone
vince la gara del rispetto.
Nascerà così un mondo migliore.
Bambini, avevamo solo sette anni
cantavamo con Paperini
il maestro cieco al pianoforte
noi siam le zingarelle venute da lontano
e i nostri piedi allegri in danza.
Il magico Verdi ne era fiero.
La voragine della guerra ormai colmata
in cori e balli si diceva alleluia
alla vita in noi rinnovata
da un comune volere-volare insieme
sempre più in alto.
San
Domenico, 16 aprile 2020
A VOI CHE COMUNICATE
È tutta una cabala alle 18
l’ora dei numeri da mettere al lotto
subito domani mattina
prima che un’altra cabala
diffonda allarme disarmo interiore.
Ora che questi numeri sono persone
vittime del coronato usurpatore
persone non numeri statistiche
lette senza alcuna interiore vibrazione
è da meditare sulla verbale trasmissione.
Sono persone affetti rubati
memorie di vita-saggezza
in un attimo risucchiate
nel marasma virale
sono lacrime di vita di chi resta
in un rimpianto-dolore
dell’ultima sillaba non detta
e di quel fiore non dato.
Pietà dei morti
scrigno di memorie
vita ancora che perdura.
Pietà dei morti
ora qui giocati male dalla sorte
da voi comunicatori
soffocati dalla cosmica virale confusione
senza pìetas per la vicenda umana
la voce narrante
senza velo d’empatia.
San
Domenico, 17 aprile 2020
E TU BAMBINO DEL LOCKDOWN
Lo stupore dell’azzurro spento nel tuo
sguardo
nel silenzio del cuore per le care cose
cose di ogni giorno d’improvviso smarrite.
Invano tu bambino cerchi i tuoi compagni
le voci le risate delle ore insieme
da poco in prima elementare
l’aula coi banchi gli alberi del giardino
nelle gare
il suono della campanella. Invano.
Non ti ritrovi più nel ritorno felice a
casa col nonno
la solita corsa senza grembiule e zaino
il pranzo festoso insieme con la sorella
attesa
non ti ritrovi nei soliti riti: l’ora dei
cartoni dei disegni
del cibo agli uccellini delle lezioni
e poi finalmente il rugby-l’oro della
giornata
l’immensa libertà da toccare quasi il
cielo.
Nell’assenza delle piccole grandi cose del
tuo giorno
nel vuoto dei i tuoi compagni d’avventura
Chioma Scheggia Trebbia e di te stesso,
Toro
chiuso nella casa confuso in questo
mistero inatteso
accanto risenti il papi come amico maestro
compagno di giochi nuovi
la crisi del pianto in lui colmata
del pianto per l’incomprensione
di questo smarrimento globale
che distrugge d’improvviso il ritmo delle
ore
colmata la crisi da un ordine altro creato
dall’amore
in incontri inaspettati magari online.
E devoto alla mascherina attendi speri
vivi
proiettato in tue invenzioni lignee ed
altro.
E ti riscopri fanciullo nel sole dopo
l’ombra.
Dove sembra la fine improvvisa della
strada
là può sorgere un nuovo inatteso cammino.
Selvazzano,
20 maggio 2020
QUEL VENERDÌ SINISTRO
Armoniosa gioia nella recita al teatro
arte bambina quel venerdì sinistro
fra voci squillanti gesti misurati
occhi sfavillanti al battito dei cuori
splendente il naso di Cyrano.
Insieme magistrale alla regia di Gioele
e noi assemblati genitori nonni tanti
tanti
negli applausi, la sera ancora morbida
ma d’improvviso l’ultimo azzurro
s’arretra vacilla capovolto
dal pensiero delirante al virus coronato
capovolto precipite in un pozzo nero
d’ansia
timore quesito senza risposta
in un vuoto d’incontri umani
rituali del carnevale
nell’aria spenta d’ogni festa.
E l’altra riva là dove dimora
l’attesa del prima non saziata ancora
tesa oltre l’attimo presente
l’altra riva si sfuma lontana
smarrito ormai ogni approdo sicuro.
Dio fatti buona novella anche oggi
ora in un refolo d’aria-luce
che illumini il mistero
che segni rotte sicure alla mente
disarmata.
Selvazzano, venerdì 21.02.2020
Teatro dei Colli
Maria Luisa non ti smentisci mai. Sei attenta ai battiti della vita, li scandisci al ritmo dei tuoi, e soffri, ti consumi per i dolori, per le nuove realtà, che canti evocando Gianni Rodari per sminuire l'impatto dello strazio, del non potersi abbracciare, toccare:
RispondiElimina"Noi siam le mascherine
con gli occhi a mandorline
venute da lontano
andiamo in tutto il mondo
per la festa della vita
giochiamo al girotondo
ma a distanza sociale".
Diventa fiaba la vita che conduciamo da mesi e che non darà tregua tanto presto. Alludi alla 'cabala', quale termine più adatto ai giorni che 'ci vivono' togliendoci l'immaginazione, lo spirito insolente e meraviglioso che consentiva di sentirci brividi di eternità. E, amica mia, di versi di oro e seta e di passi lievi sulle storie difficili, non dimentichi che:
"Dove sembra la fine improvvisa della strada
là può sorgere un nuovo inatteso cammino."
La tua Silloge vibra di consapevolezza, di solidarietà, di pietas e di un amore che travolge e che rappresenta l'antidoto più potente per il male che vorrebbe disarmarci. Siamo vivi! Anche grazie a te. Ti voglio bene.