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martedì 22 settembre 2020

MARIA LUISA DANIELE TOFFANIN: "IL MIRACOLO DI UN LIBRO..."

 

IL MIRACOLO DI UN LIBRO DI POESIA: BORSE DI                         STUDIO A ROCCA PIETORE

 

Un evento di solidarietà culturale si è ripetuto anche quest’anno a Rocca Pietore, nella sala del Teaz, venerdì 11 settembre 2020: la consegna, a nome dell’Associazione Levi-Montalcini, di quattro borse di studio a studenti delle scuole medie, superiori e università e quattro premi ad alunni delle elementari, tutti residenti a Rocca. Il miracolo si è realizzato grazie al ricavato della vendita del libro di poesie La casa in mezzo al prato in Bosco Verde di Maria Luisa Daniele Toffanin, edito a fine 2018 da Valentina Editrice. L’idea è nata all’autrice subito dopo l’uragano Vaia: pubblicando le sue riflessioni in versi, elaborate nel corso di 40 anni e più di soggiorno con la famiglia in val Pettorina, ha realizzato un libro-memoria di vita del Pra’ del Toro e del contesto di Rocca, Sottoguda, nei vari passaggi generazionali, un libro-omaggio a luoghi ora come scomparsi, quali i Serrai e il Rio Miniera. Essenziale nell’impresa l’appoggio di numerose persone a lei vicine: Massimo Toffanin, scrittore e presidente dell’Associazione Centro Studi Sebastiano Schiavon, Marco Toffanin fondatore di Opes Risorse (società di consulenza e sviluppo risorse umane), Piera Levi-Montalcini presidente dell’Associazione già citata, Stefano Valentini giornalista ed editore del libro, Mario Richter prefatore dello stesso, fino ai titolari dell’Erboristeria Serapiom di Selvazzano. La Toffanin, volontaria da molti anni delle due Associazioni entrambe sensibili alle problematiche giovanili, ha voluto coinvolgere gli studenti del territorio nel proprio progetto “Insieme per Rocca”, articolato sullo sviluppo di elaborati contenenti proposte che possano contribuire alla rinascita della loro valle, con esito confortante già nella prima edizione celebrata un anno fa, il 6 ottobre 2019. La favola delle borse di studio si è trasformata in realtà miracolosa grazie all’azione di quanti hanno operato insieme, con la vendita del libro, alla raccolta dei fondi necessari: Mario Baldissera (e con lui molti altri rocchesi), la Famiglia Bellunesi nel Mondo, Luxottica, il Centro Ladino di Colle Santa Lucia, il Comune di Ponte San Nicolò e il Cenacolo di Poesia di Praglia. Utili anche le diverse presentazioni realizzate dall’autrice e dall’editore Valentini a Padova, Firenze, Piazzola, Ponte San Nicolò, Ponte delle Alpi. In questo modo un libro di poesia-memoria è divenuto amalgama tra persone diverse e lontane, strumento di solidarietà nella speranza ritrovata alle proposte creative dei giovani. Si è così giunti, l’11 settembre 2020, alla premiazione della seconda edizione di “Insieme per Rocca”, condotta da Marco Toffanin alla presenza dei relatori e membri della giuria: Andrea De Bernardin sindaco di Rocca, Maria Luisa Daniele Toffanin, Stefano Valentini, Piera Levi-Montalcini e, assente, Mario Richter. Su suggerimento di Massimo, regista dell’impresa, i loro interventi si sono ridotti al minimo, per dare spazio e onore ai ragazzi vincitori, con lettura delle motivazioni redatte dalla giuria. Questi i premiati: ex aequo Cecilia De Dorigo (Università di Trento) e Francesca De Dorigo (Università di Udine), che hanno diviso tra loro la borsa di studio di 1000 euro; Sofia Polito (Istituto Follador di Agordo), borsa di euro 700; Arianna Sanfilippo (scuola media di Caprile), borsa di euro 500; Elena Bassot, Giorgia De Biasio, Giovanni Casà e Luca Masarei (scuole elementari di Rocca), 100 euro ciascuno in materiale scolastico. Un dono ricordo in argento di Agostino d’Agostini, gioielliere di Abano Terme, è stato offerto agli altri concorrenti non vincitori: Alessia Masarei e Martin Valandro (scuole superiori), Alexandra Cominato, Riccardo Cominato, Lisa Darman, Sebastiano Groppa ed Elisa Soraruf (scuole medie), Cristiano Cominato, Benedetta Darman, Mattia De Girardi, Martina Gabrieli, Maddalena Fersuoch, Sofia Frantkovska, Samuele Groppa, Giacomo Sanfilippo e Thomas Soraruf (scuole elementari). I premi sono stati consegnati con simpatica fierezza e disinvoltura da Alessandro Toffanin, 7 anni, rappresentante della quarta generazione degli abitanti della “casa in mezzo al prato”. La sala gremita di giovani e familiari, predisposta da Michela Da Pian dell’amministrazione comunale in conformità alle disposizioni Covid-19, ha seguito con entusiasmo e gratitudine il toccante incontro culturale ed umano. Una foto, con mascherine, ha concluso l’evento, con l’auspicio di ripeterlo – in questa o altra forma – anche nel 2021.


DAL TESTO


ESTATE DI PASTORI E ARMENTI SULLE                DOLOMITI AGORDINE

 

I

Brinata ormai è la notte

sugli aspri dorsi del Migogn

e già scendono a più mite pascolo

lucidi cavalli in nutrite mandrie.

 

D’argilla matura i corpi

bionde le criniere sciolte

muovono a stupore anche l’aria intorno.

 

Lenta l’ultima, la cavalla gravida

pensosi gli occhi umidi

difesi i fianchi da pastori.

 

Nuova la strada risuona all’evento

e  morbida l’antica sera d’erba.

 

E greggi carghe di lanoso peso

e altre magre, ancora vanno alla pastura

degradante verso gli stazzi.

 

Immense s’aprono in arcani riti

pei prati del nostro estivo ozio

– un mare bianco belante ondulante –

 

a sera ristrette al riposo

da pastori e solerti cani

ora più leggeri dai teneri pondi.

 

II

E lontano, la notte s’accende

di fuochi-allarme da infide orme:

iridi gialle spiano il beante sonno.

 

Un brulichio là nel segreto

a noi non noto, quasi magia favola

incanto per l’anima fanciulla.

 

Umana energia invece e premura

per fragili membra e turgide madri

quando le greggi muovono alla piana

fino alla prima favilla di cristallo.

 

E un canto, poeta, alla luna

del pastore più solo nell’irta pausa

che interroga di questa sua-nostra ora

se rimarrà mai segno nel Tratturo.

 

O vita solenne di pastori e armenti

in armonioso ritmo col Creato

dai primordi mai mutata

nel suo pacato andare

fiutando sempre avanti l’erba

allora che il sole allunga la sua ombra

suonando il luminoso corno

e l’umore dalla terra più denso sale.

 

Memoria altra del tempo

che così con noi procede

ma con soave soffio d’innocenza.

 

Pra’ del Toro, settembre 2003

agosto 2005

 

VIA CRUCIS A SOTTOGUDA

 

Si piega la Croce al pianto del vento

che lento svapora dall’azzurra gola

e ancora odoroso di neve

riposa sull’erica rosa

da mani devota composta

in soste d’amore alla Croce.

 

Si china il cuore sui teneri fiori

su tutte le spine-corona

al comune soffrire

e antico lamento di donne

– stabat mater – dalla valle intorno

stringe l’anima dal profondo.

 

Si schiude il mistero del Legno

baciato in sepolcri d’infanzia

Legno-dolore-premura

tra noi d’accorato abbraccio

nel Golgota di questo mondo.

 

Sull’orlo di luce

un raggio di stecco

fiorisce essenze nuove.

 

Sottoguda, senza tempo

 

 

LA VITA OLTRE IL DOLORE

dopo la processione

 

Nella gola del vento

nella via del Cristo morto

dopo il compianto

 

volavano nel sole

le croci della morte

 

su spalle fanciulle

in corsa pei declivi

 

le tonache rigonfie

dei chierichetti

 

sempre accesi di vita

in attesa del Risorto.

 

Amore nella giocosa sfida

oltre il dolore vinto.

 

 Sottoguda, Pasqua 2000

 

IL GIORNO DEI COLCHICI

 

Tenero il prato di colchici-ciuffi

esili tremuli nell’aria acerba

come orme bambine ai primi passi

come il primo bacio ancora sulle labbra.

 

Ma al sole turgidi vivi

nel viola-azzurro nel bianco

splendenti nell’ocra-quieta erba

come un amore trepidamente atteso.

 

Sei tu primavera l’ebbrezza

che agita inquieta dà pure vigore

e ancora nuova innamora di colchici.

 

Ma nel languore vesperale

sei prato che muore

chiuso in petali esangui

malinconia nell’ora

che insinua presagi

ma insieme speranza nel prato

domani riesploso nel sole.

 

Pra’ del Toro, 30 aprile 2001

 

POEMA LADINO

 

Sottoguda è un poema ladino

che si snoda fra i tabièi

spazi d’agresti riti montani

rinati dal rogo* in gentili forme

assiepati come gregge in faccia

al Piz Guda dimora di miti caprioli

di mufloni nell’acerba primavera

inarcati in amorose lotte.

 

Il verso scorre fra i sentieri

dai balconi squillanti di fiori

le legnaie geometriche

respira aria intima di voci

sussurrata fra le case

si disseta e ravviva alla fontana

sosta alle panchine di legno

ferme lungo il sole

s’invera in un saluto paesano

con un vecchio immobile nel tepore.

 

Si nutre nella vecchia bottega

ove foresti e paesani ancora

intrecciano ghirlande di parole nuove.

 

Ritma il poema un alito da leggenda

che il cuore sussurra dentro

il torrente in musicali balzi

accompagna come antico canto

dopo una mistica sosta

alla Madonna dei Serrai

in eterno colloquio

con il Santo patavino dei miracoli.

 

 Agosto 2018

 

 


2 commenti:

  1. Leggo della meravigliosa iniziativa "Il miracolo di un libro di poesia" portata avanti a Rocca Pietore da un gruppo di autentici intellettuali per consentire la donazione di Borse di Studio a tutte le categorie di studenti e mi rendo conto che il Covid non arresta la beneficienza, lo spirito di solidarietà, l'amore verso il prossimo. Non mi stupisce che il testo che ha consentito di raccogliere i fondi sia stato quello della cara Maria Luisa Daniele Toffanin "La casa in mezzo al prato in Bosco Verde". Le poesie estratte dal testo e postate in questa pagina rappresentano diamanti incastonati nel cuore di Leucade ed ennesime risposte alle liriche postate in precedenza dagli altri brillanti Autori del blog. Si tratta infatti di un poemetto che ricorda la Via Crucis scandendola al battito del procedere dei cavalli, delle greggi, degli 'spazi d’agresti riti montani', di 'di mufloni nell’acerba primavera / inarcati in amorose lotte'. La Natura è in festa, come i 'foresti e paesani' che 'intrecciano ghirlande di parole nuove'. Un'Ode a Cristo, una processione di fede e di speranza che nel mistero del dolore dell'Uomo attende milioni di Resurrezioni. Un miracolo di Arte, di Fede, di Amore... Ringrazio la nostra Poetessa patavina per sì immenso Dono e per la causa che ha portato avanti con i suoi familiari. Un grande abbraccio.

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  2. Sono felice, cara Maria, di averti ritrovata nella Parola della poesia da te con originalità interpretata e nella condivisione di questa esperienza di solidarietà culturale a cui tante tante mani hanno contribuito in una trama d'amore per l'agordino deturpato e per i giovani turbati dall'uragano Vaia. Grazie sempre della tua affettuosa e viva partecipazione.
    Maria Luisa

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