Rosa Maria Di Salvatore
LE STAGIONI DEL CUORE
Guido Miano Editore, 2020
Recensione di
Maria Gabriella
Martignetti
La raccolta di
poesie Le stagioni del cuore della
scrittrice Rosa Maria Di Salvatore porta a meditare su quanto ci sia di vero
sulla riflessione: le stagioni del cuore non hanno fine, si rinnovano
attraverso momenti tristi o gioiosi che “Nella penombra dei
pensieri / sfumano…” (Conchiglie vuote). In realtà non è solo il battito del
cuore a rendere viva una persona, ma anche la sua capacità di provare emozione;
di sperimentare la sua intelligenza del cuore… L’intelligenza del cuore si
articola, così, in varie sfumature, ognuna delle quali presenta caratteristiche
profonde che vengono descritte senza veli…
L’autrice, pertanto,
sperimenta proprio ciò, ripercorrendo sentieri tortuosi o lineari della sua
vita; sentieri fatti di colori, di profumi e di pensieri che, in una
passeggiata senza tempo, si rincorrono come farfalle al primo sole d’aprile. La
natura e la poesia che da essa emana accompagnano il viandante regalandogli Il sapore della nostalgia: “…Immersi / nei giorni dell’infanzia / intrappolati / nella
ragnatela del tempo / ne ascoltiamo / lo scorrere veloce / scandito / da
orologi d’aria. // Adesso / pochi palpiti restano / come parole in fuga / alla
ricerca di se stesse…”. In questa lirica la
nostalgia e il silenzio si danno la mano e, complici, cercano nei piccoli
rumori e suoni di cui è ricco il cammino di attenuare sensazioni opache.
Ritrovando il
respiro del tempo l’autrice si propone, nella lirica I sogni del passato, di ritrovare i sogni dell’infanzia; sogni
pieni di aspettative e, visti con gli occhi della giovinezza, sicuramente
realizzabili: “… Sono tornata a sentire il respiro /
del tempo fra papaveri e ginestre / a
stordirmi di profumi inebrianti / in un vago stormire di fronde. // Sono
tornata con passo leggero / qui, dove tace il rumore del mondo, / a ritrovare i
sogni del passato / nelle verdi brughiere dell’infanzia”.
Di tali sogni fa
parte anche il tema dell’amore, un amore fatto di sillabe sussurrate come nella
lirica Sillabe d’amore, di mani che si cercano, di
palpiti d’attesa; un’attesa che, come viene descritto nella poesia Ti aspetterò non spaventa, perché vive
di recondite certezze: “… Ti aspetterò / mentre sfumano / i contorni
all’orizzonte / per accoglierti ancora /
negli spazi infiniti / del cuore…”.
Un amore, dunque, fatto di attese e di traguardi ma, come diceva il profeta Geremia: “L’amore che aspira all’eterno non può essere infinito visto che la vita dell’uomo ha un limite…”. Pertanto, l’amore vive nel ricordo e il ricordo vive dell’amore che, pian piano trasforma se stesso ma resta inevitabilmente ancorato al nostro cuore!
Maria Gabriella Martignetti
Rosa Maria Di
Salvatore, Le
stagioni del cuore, Guido Miano Editore, Milano 2020, pp. 86; isbn
978-88-31497-18-3.
Una recensione che, pur mantenendo l'oggettività che ci si aspetta ds una "critica" Seria, lascia trapelare il coinvolgimento derivato da queste poesie, e spinge ad acquistare il libro per la curiosità che induce positivamente!!
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