- Invio questo mio ricordo del concerto del 28 giugno eseguito a Bergamo in memoria dei loro concittadini defunti. Volevo condividere questa emozione anche perché è giusto onorare in questo momento chi non c’è più e ricordare che il rispetto reciproco è fondamentale norma di vita in tutti i settori.
La sera quieta nel cielo vesperale
accende d’iride l’orchestra
il monumento funebre a sfondo
in un silenzio meditante.
Ali bianche d’innocenza volano nell’ora
memorante Bergamo-città-famiglia
di troppi figli orfana.
Alita ovunque un respiro d’armonia-dolore
dall’elegiaco addio ai cari monti
al Verbo poetico del Dio con noi sempre
dal pudico non detto del Presidente
all’affanno sotteso nel coro tutto
velato dalle mascherine
– immagine ora negli archivi della storia
–.
Parva la sera intima al vuoto amicale
parentale
immensa invece la sera insieme
nella struggente nostalgia
al solenne requiem del Donizetti
bellezza di note a purificare
sublimare il dolore per i troppi soli
nel respiro estremo
senza rugiada di carezze e fiori
bellezza del coro-inno alla vita di chi
assente continua a vivere
nel corale dolore che si fa musica-voce
stringendo vivi e morti per sempre
lenito il viola dell’esistere in soffi d’energia
bellezza d’armonia-dolore insieme
dono salvifico che unisce
nel musicale abbraccio nei morbidi colori
vesperali
cielo e terra in orizzonti accesi di
rinascita
in alture raggiate di coraggio.
Bergamo,
28 giugno 2020
Maria
Luisa Daniele Toffanin
Una preghiera, un lungo momento di celebrazione dei nostri fratelli che hanno affrontato la fine da soli e dei loro parenti ai quali è stato negato di assisterli e di salutarli degnamente.
RispondiElimina"Ali bianche d’innocenza volano nell’ora
memorante Bergamo-città-famiglia
di troppi figli orfana"
impossibile evitare la commozione. Prendere atto, una volta di più, che attraversiamo un anno che nessuno avrebbe potuto immaginare. Sottrazione di vite in tutto il mondo, anche nei paesi nei quali le strutture sanitarie non sono adeguate e, soprattutto, le persone sono 'invisibili', in quanto non registrate alla nascita. Il tuo Cantico, Maria Luisa mia, ti rivela ancora la donna impegnata nel sociale, tesa ad arco verso il prossimo. Le tue parole sono scintillanti come diamanti e si incastonano nei drammi lenendo, almeno in parte, gli strappi e gli addii. Ti ringrazio, ti ammiro e ti voglio bene!
Grazie, cara Maria, della tua presenza critica così sensibile e affettuosa, presenza a me molto gradita e cara.
RispondiEliminaMarisa
Credo sinceramente che nessuno potrà mai dimenticare quella fila interminabile di camion militari che trasportavano i corpi dei nostri fratelli di Bergamo.
RispondiEliminaÈ una scena impressa nelle nostre anime, nei nostri occhi.
Un momento oscuro e tragico della nostra storia contemporanea.
Complimenti all'Autrice per aver dedicato un momento di commossa celebrazione a tutte quelle anime, regalando loro, con i suoi versi, ali candide di innocenza per volare in cielo.
Un caro saluto
Loredana D'Alfonso
Cara Loredana, ti sono riconoscente per queste tue parole che esprimono la comune tensione verso la memoria di quei giorni terribili ma soprattutto di quelle persone, perché erano persone, prive degli affetti familiari nel momento estremo. Ritornando a quei camion, non so perché, mi sono venute in mente le "tradotte" che portavano i soldati al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, accompagnati però dalle affettuose presenze dei loro cari e immagino le mani in segno di saluto, i baci inviati nel vento ai loro congiunti. Manderò a "La volta di Leucade" una di queste poesie ancora su quei giorni tremendi per Bergamo che non so dimenticare e spero che non si ripetano. Ti sono molto grata ancora per la tua attenzione e ti esprimo la mia stima per i tuoi versi in cui ti ho incontrata.
RispondiEliminaCon fede nella bellezza della musica, dell'arte, della natura e dell'incontro umano come forze salvifiche,
Maria Luisa