UNA DAMA PISANA MISTERIOSA
Graffie furie gocciolano
scivoli di pietre
Chiese chiuse portali dismessi
crocicchi di tuoni tra case/torri
s'affollano scintilli
arricci d'acque rughe...
scalpicci veloci brancoli lontani
cani inquieti lampi violenti... giardini dimessi...
estasi si svela griffata Dama
ombra leggera s'invola
a Mezzo d'Arno orfane sponde
versi danteschi chiama
sepolte leggende ricama
storie bugiarde sfidando
profili arcani traluce
trame sottili ricuce...
affina... compone... traduce...
cerca... sorride... ritorce...
appare/scompare...
mulinello di sibille notturne
alba riappare... presaga
Laura, Beatrice, Paolina?
Marco dei Ferrari
Marco Dei ferrari, conferma per l'ennesima volta, che "lo stile è una differenza, un modo di fare, un modo di esser fatto". - Charles Bukowski - Cito ancora l'artista russo, in quanto alcune caratteristiche stilistiche del Nostro lo ricordano, ma tendo a precisare che il Poeta non può essere avvicinato a Bukowski per la corrente che abbraccia e che, lungi dall'essere sperimentale, credo rappresenti un unicum. A livello contenutistico la lirica postata in questa pagina è sorprendente. Ci permette di visitare Pisa in una sorta di viaggio onirico, non surreale, e di incontrare la Dama, che è grande allegoria delle grandi donne del passato... la chiusa sottolinea che potrebbe essere ognuna di loro.
RispondiEliminaSi vola con Marco tra 'chiese chiuse portali dismessi';'arricci d'acque rughe';'a Mezzo d'Arno orfane sponde; e si scopre quale può essere il merito della grande Poesia: veicolare un messaggio sublimato, che rende possibile interiorizzare esperienze o addirittura avere la sensazione di viverle. Io mi sono indegnamente sentita quella Dama e mi sono trasferita a Pisa, che ho visto di sfuggita una sola volta. La poesia è suggestiva, trasmette pathos profondo e concede di saggiare l'impossibile. Ringrazio Marco, sempre presente sul blog in varie vesti e gli esterno tutta la mia ammirazione.
E' gioco..,è sogno...,o è sconosciuto sentimento per una "dama pisana misteriosa"?
RispondiEliminaMarco dei Ferrari è il poeta dell'arcano! Accettiamolo così com'è, perché è così che attira e trattiene la nostra attenzione.
Di tale interesse siamo debitori verso i suoi versi. Grazie!
Edda.
Ombre leggere, sibille notturne, scalpiccii veloci…una Pisa gravida di mistero.La dama misteriosa che offre una chiave interpretativa non solo fantastica- onirica di questa originale, intrigante lirica di M. dei Ferrari è quella che chiude la composizione: Paolina (Leopardi), ospite pisana nei suoi ultimi anni di vita. Ci permette di uscire dal mistero, dall’arcano, dal sogno, in cui è immerso che l’Autore insegue con emozione e partecipazione.
RispondiEliminaSono certamente gli occhi di Paolina quelli che guardano gli scivoli di pietra, i portali dimessi, le case/torri, i giardini abbandonati, l’acqua inquieta dell’Arno….paesaggi nati fantasticamente dalla parole di Giacomo e che lei ha visto passare, sognando, pensando, riflettendo fantasticamente sulla sua vita mancata come altre Dame di grande fascino letterario o raccontate in leggende improbabili di sapore tutto pisano: è Pisa, con le sue contraddizioni e differenze, anche lei Dama di grande rispetto, gran Signora, che tutte le ingloba leggera e indimenticabile, ma anche vecchia di una vecchiaia insanabile … Pisa estatica e misteriosa, reale e sofferente e nel contempo fascinosa e sublime.
Seguire senza farsi troppe domande la fantasiosità estetica dell’Autore è davvero gratificante.
Ringrazio Maria Rizzi, Edda Conte, Maria Grazia Ferraris per le riflessioni profondamente suggestive che, nelle diverse dimensionalità analitiche, hanno estensivamente interpretato la mia "visione".
RispondiEliminaNell'ottica del mistero e nell'intuizione di una "presenza" i "commenti" hanno significato angolazioni di efficace supporto onirico, sentimentale, storico-estatico che contribuisce alla più intensa comprensione allegorico-fantastica i una Pisa figlia del passato e ostaggio della contemporaneità.