I RACCONTI, MAJA HERMAN SEKULIC, GAZZELLA D'AMORE, NARRAZIONE E POESIA CHE REIFICANO ANIMO E VITA DI GRANDI SCRITTORI
Mi sono giunti oggi 11.12.2020 tre libri,
graditi, di autori che con la loro produzione brillano nel firmamento della
letteratura:
Armando Iadeluca.
I racconti di Babbo Natale, dicembre 2018. Quattro racconti introdotti da altrettanti prologhi di elastica fluidità. Una prosa fluente, scorrevole, paratattica che ci dice di un percorso di piacevole e di intensa vita comunicativa; di armoniosa narrazione umana e profonda intelligenza emotiva. E’ qui, in questi brani, in queste . effusioni, in queste combinazioni di sequenze descrittive, introspettive, e narrative, la ricchezza della penna di Armando Iadeluca, la sua intelligenza espressiva, reale e vera, lirica e umanamente coinvolgente: “…Milena vedendo che suo figlio si era addormentato, chiuse il libro e lo posò sul comodino. Rimboccò per bene le coperte del lettino, poi baciò il piccolo Pietro sulla fronte e spense la luce”. Amore, vita, gioia, comunione, sentimento: affetti che brillano in questi brani e che si fanno esemplari ancoraggi di una storia di ampio sapore epigrammatico.
Maja Herman Seculiĉ. Il grande progetto, traduzione di Claudia Piccinno. (Maja Herman Seculiĉ è un’autrice serbo-americana che ha pubblicato diciannove libri a livello internazionale. E’ una acclamata poetessa, una scrittrice molto popolare, illustre saggista, studiosa bilingue e grande traduttrice… ). Determinante e aderente la traduzione della Piccinno, che con questo nuovo contributo letterario mette ancora in evidenza la sua valenza di studiosa e di grande poetessa. La traduzione rispetta con rigore e disciplina filologica l’originale, e ci fa dire che Claudia Piccinno compie un’opera poetica personale, originale e nuova, dettata dalla sua immensa ecletticità . Una poesia questa, che narra la vita, le emozioni, passando dal grande progetto, da tocchi di simbolica effusione mitologica (“… per me/ e da qui/ la mia vita ebbe inizio/ in quella terra che non c’è più/ in quello stato che/ noi amiamo così tanto e odiamo così tanto” Figlia di Sisifo), da Tesla e io, da Le super lune, da Samui, fino a Epilogo: (… o volevi solo andare avanti, verso l’ignoto,/Essere di nuovo totalmente libera,/Senza nemmeno saperlo?). Ventisei brani poetici che toccano ogni àmbito del vivere, del pensare e del credere: insomma della vita, di questo vasto mistero che la Nostra ci presenta ricorrendo a campi semantici ricchi di sana creatività. Una poesia franca, armoniosa, compatta, oscillante come il diagramma di un brano musicale, dove i versi si allungano e si rattengono per seguire i palpiti cardiaci di un cuore cotto a puntino per la versificazione: “… Ti ho vista in diagonale, leggera,/ Lungo un prato, ben costruito/ mentre scivoli tra i salici, incinta,/lungo le pigre sponde del Danubio,/ serrature gialle intrecciate…”. Una poesia che raccoglie i detriti dell’anima e ne fa un muro incrollabile su cui erigersi per guardare lontano.
Pietro Iadeluca. Gazzella d’amore. Ottobre 2019. (Siamo di fronte
ad un personaggio di lusso che ha riempito pagine di giornali e di testi
letterari con il suo lavoro di studioso e di artista a tutto tondo. Pianista,
compositore e scrittore. Vincitore del concorso della Radio Televisione Italiana
Primo Applauso, presentato da Enzo Tortora e Silvana Pampanini. Vincitore del
Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni. Nel 1963 partecipa alla
parte musicale della commedia Scaramouche
con Domenico Modugno. Collabora
alla parte musicale del film Nini Tirabusciò, la donna che inventò la mossa con Monica Vitti e Carlo Giuffré. Ha
lavorato presso la Radio Televisione Italiana come primo pianista e collaborato
col coreografo Gino Landi. Insegna pianoforte presso il conservatorio di musica
Alfredo Casella dell’Aquila…). Questa silloge mette in evidenza la vena
poetica di Pietro, il su calore erotico ed emotivo in versi reificanti passione
e memoriale di urgente resa artistica. GAZZELLA D’AMORE, il titolo in un libro
elegante, ben fatto per copertina, composizione, veste grafica e quarta che
riporta una bella poesia dedicata a Garzella, nome riportato nel titolo: “Gazzella,/vieni
correndo/sull’ultimo, obliquo raggio/del sole,/e segui il sentiero,/che, con i
baci/nel cielo/ho scavato per te”. Una poesia che ci mette da subito in contatto con l’eleganza formale, e la
ricerca verbale dell’autore. Un lirismo amoroso, denso di affondi umani e creativi di larga valenza. Una
profonda simbiosi tra forma e contenuto caratterizza il libro, dove, l’autore,
attraverso impennate formali e invenzioni sinestetico-iperboliche, realizza
pagine di vera poesia. Le composizioni LA MAMMA, A TE, FONTANE, BALLATA DI NATALE, IL RICORDO,..
raggiungono dei vertici di ricerca spirituale irraggiungibili. Qui il fatto di
esistere e il tentativo verleniano di superare il contingente (Le ciel est
par-dessus le toit) si fanno corpo di un
poema che va oltre l’aspetto erotico
fino a toccare tutte le corde dell’esistenza: “…Voglio il tuo azzurro/amore
luminoso/Gazzella,/per fiorire… Di te” (LA MAMMA. “… Il
mio corpo/Fiammeggerà sui crinali/incandescenti di sole,/lungo infiniti
tramonti,/e si lancerà,/sulle onde gonfie di nostalgia/che nelle valli i merli/fanno
rotolare a sera,/verso l’immagine inquieta/che tu hai lasciato/per la mia
solitudine”. (IL RICORDO). Una cascata di
sinestesie e di punte metaforiche che dà anima al poema fino a fargli
raggiungere vertici di lorchiana empatia; di sublime ricerca verbale e di alta
composizione musicale: “… Addio Jolanda// Risuona/ il tuo passo che muore/ nel
silenzio” (L’addio).
Nazario Pardini
Grazie a questo grande e bello illuminazione da mia poesia nella nuova collezionne prima volta in Italiano!
RispondiEliminaMaja Herman Sekulic, Il grande progetto!