MARCO SABATINI ARCOBALENI A TRATTI
Poesia
chiara, linda, ontologicamente avvincente, questa di Sabatini: un canzoniere
d’amore, dove il verso con ritmo incalzante si dipana su uno spartito di
euritmica sonorità; e dove la versificazione, moderna e spezzata, ci offre
misure brevi e scattanti, secche apodittiche; qui il verso può essere composto
anche da una semplice parola; si rifiutano iuncturae di natura prosastica, e
tutto è demandato a reificare sogni e stati d’animo che il poeta vive realmente
in questo patema erotico-esistenziale:
Scrivimi
dal prossimo
amore
che avrai.
Senza alcun impegno.
Ti risponderò
dal mio,
raccontandoti
di ciò
che ancora
ci unisce.
Le memorie, la vita, gli
affetti, i sogni, la realtà, vengono vissuti con sentimento mai scontato,
semmai il poeta affronta la sua storia con un certo distacco, mai troppo
passionale, troppo partecipato, anche se i versi si susseguono in maniera
alterna, secondo un diagramma musicale che tanto reifica il fluire dei giochi
amorosi.
Resto qui
Non piango,
non inseguo più.
Resto qui e rido,
anche di me stesso,
trovandoti
più buffa
delle altre
che hanno cercato
di uccidermi
prima di te.
Un
certo sarcasmo, una certa ironia, un gioco non troppo nascosto guida il dettato
poetico col sorriso di un autore che “resta qui e ride”; trovando più buffa chi
ha cercato di ucciderlo prima, di sicuro metaforicamente.
Fino
all’ultima poesia a chiusura del testo che si mantiene sullo stesso registro ironico
in un linguismo nuovo e disarticolato, fresco e originale:
Mattutino
Lei sonnecchia
ancora,
abbracciata
al mio collo.
La amo
sicuramente
per molte ragioni,
ma non ne ricordo alcuna
quando la guardo dormire.
Forse siamo
un semplice istinto
senza memoria.
O, forse,
siamo solo
petali lucenti
nel bisogno fisico
di pelle contro pelle.
Non lo so.
In verità,
io non so un cazzo,
ma sono sempre qui
al suo risveglio
Si continua a viaggiare tra cifre stilistiche e tra registri espressivi diversi grazie agli amici dell'Isola, come Marco Sabatini, introdotto, credo, dal Maestro... In effetti nel lirismo del Poeta si riscontra una volontà di saudade vissuta con nuova prospettiva, come un'ipotesi di altri domani e si riflette, con tenerezza, sul disincanto, che potrebbe essere di difesa, in quanto anche i sentimenti forti fanno paura. Originale, intrigante la lettura di questa pagina... Ringrazio l'Autore, il suo recensore e auguro con affetto a entrambi buon fine settimana.
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